da http://www.paroladidio.com/speciali/archivio_speciali/63.htm
A nessuno piace la depressione, sebbene tutti prima o poi ne siano vittime durante la propria vita. Alcuni ne sono soggetti più di altri, a seconda del grado di autocommiserazione che hanno raggiunto. Comunque è ormai certo che essa non dipende dal “metabolismo”, da “altre persone” né dalla “tensione della vita”, ma dal nostro atteggiamento mentale nei confronti delle tensioni che provocano la depressione.
1) Il primo e più importante passo per vincere la depressione è accettare Gesù Cristo come personale Salvatore. Con tutto il rispetto dovuto alle capacità della vostra mente e della vostra volontà, non riuscirete mai ad evitare la depressione senza l’aiuto di Dio. Uno dei tragici errori della psicologia moderna, che propone vari metodi per sviluppare e migliorare la personalità umana, consiste nella presunzione che l’uomo non abbia bisogno di Dio per non cadere vittima della depressione. Eppure Gesù Cristo ha detto: “Senza di me non potete fare nulla” (Giovanni 15:5), e quindi se volete che la vostra vittoria sulla depressione sia definitiva, dovete cominciare con l’invitare Gesù nella vostra vita.
2) Il secondo passo è camminare nello Spirito. Accettare Gesù Cristo come Salvatore e camminare nello Spirito giorno dopo giorno, non sono esperienze identiche. Naturalmente la seconda esperienza dipende dalla prima. Il passo più importante per essere ripieni dello Spirito, consiste nel consacrare completamente la propria vita a Cristo. Infatti l’egocentrismo causa sempre la depressione. Se dunque fate di Cristo il Signore della vostra vita, sarete in grado di evitare l’autocommiserazione e l’egocentrismo e tutte le naturali espressioni di egoismo.
3) Il terzo passo consiste nel perdonare quelli che vi offendono. E’ impossibile camminare nello Spirito a lungo se non si ubbidisce al comandamento di Cristo che ci ingiunge di perdonare quelli che ci offendono (Matteo 6:12). Le persone soggette a depressione pensano sempre, consciamente o inconsciamente, a qualche caro parente che li ha respinti o offesi nella loro fanciullezza o gioventù. Ma finché non perdoneranno quella persona, non potranno mai debellare la depressione. Anzi, non matureranno nemmeno spiritualmente (Matteo 6:14-15). Il rancore che un cristiano carnale cova nel suo cuore è spiritualmente, mentalmente, emotivamente e fisicamente dannoso. Questo spirito di risentimento non ha mai come oggetto una sola persona. Come il cancro nel fisico umano, il risentimento è una malattia mentale che si autoalimenta fino ad eliminare dalla persona ogni espressione d’amore e qualsiasi sano sentimento.
4) Il quarto passo è rinnovare ogni giorno la propria mente. Il modo migliore per trasformare sul serio la vostra vita, consiste nel rinnovare la vostra mente mediante la Parola di Dio. Il modo di pensare ed agire mondano è così diverso da quello di Dio che è quasi impossibile ricevere un vero aiuto dal mondo. Così come nutriamo ogni giorno il nostro corpo, così dovremmo nutrire la nostra mente con ciò che aiuta il nostro sviluppo spirituale. La vera sapienza, infatti, viene da Dio e si trova nella “biblioteca” della verità divina, cioè nella Sacra Bibbia. Soltanto leggendo, studiando, meditando, imparando a memoria ed ascoltando le parole dettate dalla Sua sapienza, potremo diventare cristiani maturi, come Dio ci vuole, ben radicati nella fede e capaci di controllare ogni tendenza alla depressione.
5) Il quinto passo importante è usare bene la propria immaginazione mediante la preghiera. E’ importante proiettare ogni giorno una giusta immagine di noi stessi e del nostro scopo sullo schermo della nostra immaginazione. Bisogna prima di tutto accettarsi come creature di Dio e ringraziare Dio perché ci ama e ci ha fatto così come siamo. Poi dobbiamo accettare il perdono che Lui ci offre, sovrapponendo Dio all’immagine che ci siamo fatti di noi stessi (Filippesi 4:13).
6) Il sesto passo importante è essere sempre ottimisti. Nella vita cristiana non c’è posto per il pessimismo. Avendo la potenza di Dio dalla nostra parte, non dobbiamo aspettarci che successi. Cerchiamo di non aver contatto con chi si lamenta continuamente o si dà una critica negativa, e soprattutto non facciamo come lui o lei. Infatti, il pessimismo, le lamentele, le critiche negative ed i pettegolezzi non solo sono tendenze dannose, ma anche contagiose. Difatti le rendete più virulenti ogni volta che le esprimete. La vostra conversazione e i vostri pensieri siano sempre improntati ad un sano ottimismo. “Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8).
7) Il settimo punto è pensare alla vita sovrabbondante che Dio ha in serbo per noi. Dio ha formulato un piano completo per la tua vita, ma esso è flessibile perché include la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio. Ci sono tanti passi che ce ne parlano esplicitamente: “Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). E ancora: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa” (Giovanni 16:24).
8) L’ottavo passo è cercare prima il regno di Dio. Nel vangelo di Matteo 6:33 si sottolinea il fatto che il cristiano non può pensare sempre ai propri interessi. Il suo obiettivo principale dovrebbe essere piuttosto quello di cercare il regno di Dio e la sua giustizia. Date a Dio il giusto posto nel vostro cuore e dimostratelo in pratica, e Dio vi benedirà dandovi tutto ciò di cui avete bisogno, anzi “infinitamente al di là di quanto chiedete o pensate”.
9) Il nono punto è darsi a Dio servendo gli altri. Le esperienze più gratificanti si fanno quando si serve il prossimo. Queste esperienze hanno anche degli effetti terapeutici. Infatti le persone depresse tendono a spendere troppo tempo pensando a se stesse. Chi invece serve Dio aiutando il prossimo, è costretto a pensare agli altri oltre che a se stesso. E un tale servizio non solo ha conseguenze positive ai fini della vita eterna, ma anche in questa stessa vita. La Bibbia insegna: “Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi” (Luca 6:38).
10) L’ultimo passo, ma non per importanza, è quello di rendere grazie a Dio per ogni cosa, come stile di vita. La Bibbia spesso presenta la gratitudine come un atteggiamento mentale ideale. Una persona grata è una persona felice. Le persone depresse sono di solito delle persone ingrate che divengono poi infelici. Se per una settimana cominciamo a pensare e stilare su carta i motivi per cui essere grati a Dio, i nostri atteggiamenti mentali miglioreranno decisamente e scomparirà ogni preoccupazione e scoraggiamento.
(di Tim LaHaye)