Tutti conosciamo la scena: Pietro cammina sulle acque finché, distogliendo lo sguardo da Gesù, comincia ad affondare. E qui la religione tradizionale non perde l'occasione per la sua solita predica moralista: "Hai guardato le onde? Colpa tua! Sei caduto perché hai dubitato!"
Ma c'è una verità rivoluzionaria che la grazia proclama a gran voce, mentre il legalismo la sussurra a denti stretti, quasi infastidito:
**Anche quando Pietro ha smesso di guardare a Gesù, Gesù non ha mai smesso di guardare Pietro.**
E questo cambia tutto.
Pietro ha dubitato. Ha avuto paura. Ha ceduto all'ansia. Ha guardato la tempesta invece del Salvatore. Ma Gesù:
- Non ha fatto una predica
- Non ha aspettato che "imparasse la lezione"
- Non l'ha lasciato affogare "per insegnargli"
Lo ha afferrato. Subito. Senza condizioni.
Perché l'amore di Dio non è una reazione al nostro comportamento: è la Sua essenza.
Il dio della religione ti abbandona al tuo fallimento.
Il Dio della grazia si tuffa nelle tue acque agitate.
Il dio dei regolamenti ti dice: "Vedi cosa hai combinato?"
Il Dio della croce ti sussurra: "Io non ti lascio."
Sì, dobbiamo tenere gli occhi su Gesù. Sì, dobbiamo camminare sulla Sua Parola. Ma c'è una verità ancora più profonda:
**Anche quando vacilli, anche quando affondi, anche quando sei nel panico più totale... Lui non distoglie mai lo sguardo da te.**
La Sua fedeltà non dipende dalla nostra concentrazione.
La Sua grazia non evapora con le nostre paure.
Il Suo amore non è in prova: è eterno.
Dio non ama la versione perfetta di te.
Ama te. Punto.
Anche quando sei sott'acqua.
Anche quando stai affogando nel fallimento.
In quei momenti scopri davvero chi è:
Non solo il Dio che ti chiama a camminare sui miracoli...
Ma il Dio che si tuffa nelle tue tempeste per salvarti.
Perché questo è il Vangelo: non siamo salvati perché camminiamo perfettamente sull'acqua, ma perché c'è Qualcuno che cammina sull'acqua verso di noi quando affondiamo.