Civitanova? "Non è più la stessa. Ruba spazi per creare vuoti. Costruisce e demolisce senza vergogna"
Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Gennaio 2011 13:08
Scritto da Federica Senigagliesi
Sabato 22 Gennaio 2011 09:46
"Calvino scriveva che “ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”. Inizia così, la lettera di Federica Senigagliesi, giovane scrittrice civitanovese. "Guardare, da cittadina, la Civitanova di oggi per tentare di coglierne la forma, vuol dire non riconoscerla. Non si tratta di una questione privata, di nostalgici ricordi d' infanzia o di retorica del rimpianto. È vero che quando si nasce, cresce e vive in un luogo, inevitabilmente si appartiene ad esso; il legame tra una città e i suoi abitanti è di dipendenza reciproca. Sono - dovrebbero essere- proprio i cittadini, con le loro abitudini ed esigenze, a determinare lo spazio urbano in cui si muovono, interagiscono, vivono, e non il contrario. Una città che non tiene conto della istanze della sua anima motrice non può chiamarsi tale.
Fino a qualche anno fa osservavo i cambiamenti in corso a Civitanova con un occhio a metà tra il critico e il perplesso: spuntavano nuovi palazzoni di discutibile gusto architettonico e mi dicevo, mah, saranno delle sviste; spuntavano palme tropicali e mi dicevo, mah, sarà un'altra svista; si parlava di saccheggiato dell'arenile di pubblico demanio per impastare il calcestruzzo e mi dicevo, mah, sarà economia.
Poi mi sono pian piano rassegnata a vedere palazzoni improponibili in ogni dove, palme in ogni dove, mi sono rassegnata al traffico, alle auto in sosta lungo la pista ciclabile, alla pietra bianca direttamente dall'India, ai segnalatori di velocità, ai mercatini di prodotti biologici con un parcheggio nel mezzo, alle sculture d'arte contemporanea installate dentro rotatorie stradali, ai lavori in corso tuttora in corso, alla filodiffusione (con una selezione musicale altrettanto discutibile) e alle nuove luminarie natalizie.
È difficile essere distaccati quanto serve, ma non è possibile negare l'evidenza di una città come Civitanova che, almeno negli ultimi dieci- quindici anni, ha fatto della costruzione edilizia scriteriata e del traffico automobilistico i suoi marchi di riconoscimento. Le problematiche tuttavia sono molteplici e variegate, la cronaca locale ne riporta una diversa ogni giorno. Ma il punto comune credo risieda tutto nella mancanza di ascolto, nell'interruzione del dialogo tra chi amministra e chi ha delegato ad amministrare, nello strappo – a lungo andare, insanabile- tra il tessuto urbano e quello sociale e civico.
Ma se si volesse scattare una fotografia di Civitanova, cosa si vedrebbe? Con quali aggettivi si potrebbe descrivere, a colpo d'occhio? Una volta ho girato la domanda ad una cara amica qui di passaggio e la risposta è stata tanto inaspettata quanto evidente. “Sembra una vecchia signora che si è tirata le rughe, poi la guardi meglio e scopri che le rughe sono tutte lì, solo ben nascoste”. È proprio come passeggiare per il corso tirato a lucido e poi svoltare in una qualsiasi traversa e scoprire un paesaggio urbano che sa più di periferia dimenticata che di centro storico. E non è certo con disorganici interventi di restyling che si può salvare l'identità intera della città ( dal centro a tutti i suoi quartieri). Credo che Civitanova sia ormai perduta, che abbia usato male i propri assi nella manica – il mare e le risorse ad esso legate, le remotissime radici pre-romane, la storia di tutti quei singoli cittadini che l'hanno irrobustita nel corso del tempo – e che in fondo sia diventata una città noiosa. Va bene a chi ha soldi da spendere nelle boutique, al minchione in doppiopetto e snickers sottobraccio alla giovane russa, alle quindicenni stile Fornarina, alle quarantenni stile Fornarina, ai saldi e ai loro comandamenti. È una città che va bene per chi voleva un'aiuola in più, un marciapiede diritto, una strada rattoppata, qualche palma esotica stile Malibu. Va bene a chi viene a farsi un giro in Suv, alle macchine in sosta sopra i marciapiedi, va bene per gli happy hour in riva al mare, per le sfilate di Miss Italia, per le auto celebrazioni da Bandiera blu.
È noiosa perché non ha più niente da dire, niente da ricordare, demolisce e costruisce senza vergogna, ruba spazi per creare vuoti, è una città finita, anonima, che ha rinunciato alla genuina irriverenza della gente di porto, ha rinunciato a se stessa"
Questa è la sua cartolina da Civitanova. E la vostra?
domenica, gennaio 30, 2011
mercoledì, gennaio 19, 2011
La preghiera in mano
http://www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.pl?board=generale;action=display;num=1166286487;start=510#510
La mano, con le sue 5 dita, può diventare uno strumento utile alla preghiera: le cinque dita che la compongono possono diventare cinque suggerimenti di preghiera.
Spero che queste 5 diverse espressioni della preghiera, diventeranno parte integrante delle nostre vite.
Ma ricorda una cosa importantissima, senza la quale la tua preghiera non arriverebbe oltre il soffitto: devi pregare rivolgendoti al Padre celeste, nel Nome di Gesù Cristo!
"Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò." (Giovanni 14:13)
1 Il nostro pollice è il dito più grande e più forte e ci ricorda il più grande di tutti, cioè Dio.
Allora possiamo cominciare la nostra preghiera partendo dalla nostra LODE al Padre Dio Onnipotente, Creatore dei cieli e della terra.
"Alleluia.
Anima mia, loda il SIGNORE.
Io loderò il SIGNORE finché vivrò,
salmeggerò al mio Dio, finché esisterò." (Salmo 146:1-2)
"Io benedirò il SIGNORE in ogni tempo;
la sua lode sarà sempre nella mia bocca.
Io mi glorierò nel SIGNORE;
gli umili l'udranno e si rallegreranno.
Celebrate con me il SIGNORE,
esaltiamo il suo nome tutti insieme." (Salmo 34:1-3)
Ma il pollice è anche il dito più vicino alla nostra persona, infatti punta nella nostra direzione.
perciò continueremo pregando per coloro che ci sono più vicini, per quelli di cui ci ricordiamo più facilmente perché coinvolgono i nostri sentimenti più intimi.
Pregare per i nostri cari, come ha detto C.S.Lewis è un "dolce dovere".
2 Il dito seguente è l'indice, e punta nella direzione opposta, in avanti.
Allora possiamo continuare la nostra preghiera indicando le cose che ci stanno davanti, quelle per cui siamo riconoscenti a Dio. Questa preghiera sarà una preghiera di RINGRAZIAMENTO a Dio per tutte le benedizioni di cui siamo fatti oggetto e che ci circondano.
"... ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre,
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo." (Efesini 5:20)
"Non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi." (1 Tessalonicesi 5:17-18)
L'indice è anche il dito che indica, quello utilizzato nell'insegnamento: possiamo dunque pregare per coloro che ci insegnano, ci istruiscono e ci guidano, o ci curano nell'anima e nel corpo. Infatti i nostri anziani di chiesa, i nostri pastori, i nostri insegnanti, i nostri medici, ecc... hanno bisogno delle nostre preghiere, per essere sostenuti da Dio e per avere saggezza spirituale. Non dimentichiamoli!
"Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità. Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa." (Ebrei 13:17-18)
3 Il dito seguente è il maggiore, cioè il medio. Infatti la parte maggiore della nostra preghiera dovrebbe essere dedicata all'INTERCESSIONE.
"Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica;
vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi." (Efesini 6:18)
Questo dito, che è maggiore, ci ricorda anche quelli che hanno autorità: perciò possiamo pregare per i presidenti, per i responsabili del mondo degli affari e dell'industria. Queste persone hanno l'autorità di guidare l'opinione pubblica, e possono far sì che i cristiani abbiano la libertà di pensiero e di espressione della propria fede: hanno bisogno del consiglio di Dio.
"Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità." (1 Timoteo 2:1-2)
4 Il quarto dito è l'anulare, cioè il dito degli anelli e delle promesse. E' l'anello che ci lega agli altri, perciò possiamo pregare, facendo delle RICHIESTE a Dio specifiche, per delle situazioni particolari in cui i cristiani si vengono a trovare. Possiamo fare a Dio delle RICHIESTE straordinarie, delle SUPPLICHE che nascono dal profondo della nostra anima.
Ma il dito anulare è anche il dito più debole: dovrebbe ricordarci di pregare per quelli che sono deboli, per quelli che traversano il dolore, per quelli che sono afflitti dalle malattie. Essi hanno bisogno delle nostre preghiere giorno e notte. Non si pregherà mai abbastanza per coloro che stanno traversando la sofferenza.
"Vi esortiamo, fratelli ... a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti." (1 Tessalonicesi 5:14)
5 Arriviamo infine all'ultimo dito, il più piccolo, cioè il mignolo. Questo dito ci ricorda che siamo piccoli, fragili, di fronte alla grandezza e alla santità di Dio.
Questo piccolo dito dovrebbe ricordarci di pregare per noi stessi. La preghiera per noi stessi, deve partire dalla confessione dei nostri peccati:
"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità." (1 Giovanni 1:9)
Successivamente, apriamo il nostro cuore al Padre celeste, dicendoGli i nostri problemi, le nostre angosce, i nostri tormenti. Se passeremo del tempo a confessare a Dio i nostri pensieri e i nostri sentimenti, i nostri bisogni personali acquisteranno pian piano una diversa prospettiva, e riusciremo persino a trovare delle soluzioni ai nostri problemi.
La mano, con le sue 5 dita, può diventare uno strumento utile alla preghiera: le cinque dita che la compongono possono diventare cinque suggerimenti di preghiera.
Spero che queste 5 diverse espressioni della preghiera, diventeranno parte integrante delle nostre vite.
Ma ricorda una cosa importantissima, senza la quale la tua preghiera non arriverebbe oltre il soffitto: devi pregare rivolgendoti al Padre celeste, nel Nome di Gesù Cristo!
"Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò." (Giovanni 14:13)
1 Il nostro pollice è il dito più grande e più forte e ci ricorda il più grande di tutti, cioè Dio.
Allora possiamo cominciare la nostra preghiera partendo dalla nostra LODE al Padre Dio Onnipotente, Creatore dei cieli e della terra.
"Alleluia.
Anima mia, loda il SIGNORE.
Io loderò il SIGNORE finché vivrò,
salmeggerò al mio Dio, finché esisterò." (Salmo 146:1-2)
"Io benedirò il SIGNORE in ogni tempo;
la sua lode sarà sempre nella mia bocca.
Io mi glorierò nel SIGNORE;
gli umili l'udranno e si rallegreranno.
Celebrate con me il SIGNORE,
esaltiamo il suo nome tutti insieme." (Salmo 34:1-3)
Ma il pollice è anche il dito più vicino alla nostra persona, infatti punta nella nostra direzione.
perciò continueremo pregando per coloro che ci sono più vicini, per quelli di cui ci ricordiamo più facilmente perché coinvolgono i nostri sentimenti più intimi.
Pregare per i nostri cari, come ha detto C.S.Lewis è un "dolce dovere".
2 Il dito seguente è l'indice, e punta nella direzione opposta, in avanti.
Allora possiamo continuare la nostra preghiera indicando le cose che ci stanno davanti, quelle per cui siamo riconoscenti a Dio. Questa preghiera sarà una preghiera di RINGRAZIAMENTO a Dio per tutte le benedizioni di cui siamo fatti oggetto e che ci circondano.
"... ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre,
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo." (Efesini 5:20)
"Non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi." (1 Tessalonicesi 5:17-18)
L'indice è anche il dito che indica, quello utilizzato nell'insegnamento: possiamo dunque pregare per coloro che ci insegnano, ci istruiscono e ci guidano, o ci curano nell'anima e nel corpo. Infatti i nostri anziani di chiesa, i nostri pastori, i nostri insegnanti, i nostri medici, ecc... hanno bisogno delle nostre preghiere, per essere sostenuti da Dio e per avere saggezza spirituale. Non dimentichiamoli!
"Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità. Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa." (Ebrei 13:17-18)
3 Il dito seguente è il maggiore, cioè il medio. Infatti la parte maggiore della nostra preghiera dovrebbe essere dedicata all'INTERCESSIONE.
"Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica;
vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi." (Efesini 6:18)
Questo dito, che è maggiore, ci ricorda anche quelli che hanno autorità: perciò possiamo pregare per i presidenti, per i responsabili del mondo degli affari e dell'industria. Queste persone hanno l'autorità di guidare l'opinione pubblica, e possono far sì che i cristiani abbiano la libertà di pensiero e di espressione della propria fede: hanno bisogno del consiglio di Dio.
"Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità." (1 Timoteo 2:1-2)
4 Il quarto dito è l'anulare, cioè il dito degli anelli e delle promesse. E' l'anello che ci lega agli altri, perciò possiamo pregare, facendo delle RICHIESTE a Dio specifiche, per delle situazioni particolari in cui i cristiani si vengono a trovare. Possiamo fare a Dio delle RICHIESTE straordinarie, delle SUPPLICHE che nascono dal profondo della nostra anima.
Ma il dito anulare è anche il dito più debole: dovrebbe ricordarci di pregare per quelli che sono deboli, per quelli che traversano il dolore, per quelli che sono afflitti dalle malattie. Essi hanno bisogno delle nostre preghiere giorno e notte. Non si pregherà mai abbastanza per coloro che stanno traversando la sofferenza.
"Vi esortiamo, fratelli ... a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti." (1 Tessalonicesi 5:14)
5 Arriviamo infine all'ultimo dito, il più piccolo, cioè il mignolo. Questo dito ci ricorda che siamo piccoli, fragili, di fronte alla grandezza e alla santità di Dio.
Questo piccolo dito dovrebbe ricordarci di pregare per noi stessi. La preghiera per noi stessi, deve partire dalla confessione dei nostri peccati:
"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità." (1 Giovanni 1:9)
Successivamente, apriamo il nostro cuore al Padre celeste, dicendoGli i nostri problemi, le nostre angosce, i nostri tormenti. Se passeremo del tempo a confessare a Dio i nostri pensieri e i nostri sentimenti, i nostri bisogni personali acquisteranno pian piano una diversa prospettiva, e riusciremo persino a trovare delle soluzioni ai nostri problemi.
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