martedì, settembre 25, 2012

Dio non ci manda allo sbaraglio.

Una semplice meditazione che prende spunto dalle mie quotidiane esperienze di vita lavorativa. Diverse volte mi è capitato che i miei capi mi affidino un compito, una missione. Mi dicono: "La prossima settimana vai in quel posto, a parlare con queste persone, per fare questa cosa. C'è bisogno che vada proprio tu, perché sei la persona più adatta." 
Il compito che mi viene affidato è importante, dalla sua buona riuscita dipendono molte cose. Eppure, quasi sempre, succede che oltre alle scarne parole di cui sopra, non mi si dica niente altro. Avrei bisogno di conoscere meglio un determinato argomento, avere dati ed informazioni più precise, parlare prima con qualcuno della mia azienda, sapere di quali risorse posso disporre, dedicare tempo a prepararmi per questa missione. Invece nulla: sembra che tutto ciò sia superfluo, o quanto meno che non interessi nessuno. Mi hanno detto cosa devo fare, ora sono affari miei. Devo arrangiarmi, e loro mi lasciano solo. 
Con Dio non è così. Anche Dio ci ha affidato una missione. Quella di vivere una vita santa e di testimoniare la grazia, il perdono dei peccati e la vita eterna che Egli ha elargito a quanti hanno creduto nel Nome del Suo figliuolo Gesù Cristo. Non è un compito facile, perché abbiamo contro il mondo, e gli spiriti malvagi che lo dominano. Questo compito si traduce di fatto in un combattimento spirituale senza esclusione di colpi. Ma il nostro Padre misericordioso è un Dio giusto. Egli non ci manda alla guerra a mani nude, ma ci dà la completa armatura descritta in Efesini 6, spiegandoci esattamente come deve essere usata per avere una vittoria completa! Egli non ci dice "Vai, ti mandò io!", per poi dileguarsi, ma ci promette (e mantiene la promessa!) che sarà con noi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente (Matteo 28:20). Com'è diverso il modo di fare di Dio da quello degli uomini. Com'è santo il nostro Signore! A Lui soltanto sia la gloria!

domenica, settembre 16, 2012

L'egoista (Proverbi 18:1)

 Chi si separa dagli altri cerca la sua propria soddisfazione, e si irrita contro tutto ciò che è giusto.

mercoledì, settembre 05, 2012

Ezechiele 33:30-33


30 Quanto a te, figlio d'uomo, i figli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; parlano l'uno con l'altro e ognuno con il suo fratello, e dicono: "Venite, prego, ad ascoltare la parola che proviene dal SIGNORE!" 31 Vengono da te come fa la folla; il mio popolo si siede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia. 32 Ecco, tu sei per loro come la canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa sonare bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; 33 ma quando la cosa avverrà, ed ecco che sta per avvenire, essi sapranno che in mezzo a loro c'è stato un profeta»

domenica, settembre 02, 2012

Salmi 51:12-13

Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga. Insegnerà le tue vie ai colpevoli e i peccatori si convertiranno a te.

sabato, agosto 11, 2012

Abbandonare gli idoli

Geremia capitoli 43-44
Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro - 2 Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: "Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non andate in Egitto per dimorare là; 3 ma Baruch figlio di Neria ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino in Babilonia". 4 Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda. 5 Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi, 6 uomini, donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria, 7 e andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni. 8 Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in Tafni: 9 "Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto agli occhi dei Giudei. 10 Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e stenderà il baldacchino sopra di esse. 11 Verrà infatti e colpirà il paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada. 12 Darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto, li brucerà e porterà gli dèi in esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello; poi se ne andrà tranquillo. 13 Frantumerà gli obelischi del tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto". 44 1 Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. 2 "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3 a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. 4 Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! 5 Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. 6 Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. 7 Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 8 Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9 Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10 Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". 11 Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 12 Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 13 Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14 Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". 15 Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: 16 "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17 anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 18 ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". 19 E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?". 20 Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21 "Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22 Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23 Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede". 24 Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: "Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d'Egitto. 25 Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni. 26 Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 27 Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 28 Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29 Questo sarà per voi il segno - dice il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia. 30 Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita".

giovedì, agosto 09, 2012

La bassezza

Gli empi vanno in giro dappertutto quando la bassezza regna sui figli degli uomini. (Salmo 12:8)

martedì, agosto 07, 2012

La nostra tenda

2Corinzi 4:16-18

Sofferenze momentanee e gloria futura
(Ro 8:17-18; 1P 1:6-9)(Ro 8:23-25; Fl 1:23) 1Gv 3:2-3; Eb 12:28-29; At 24:15-16
16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

2Corinzi 5:1-10

1 Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. 2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito.
6 Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore 7 (poiché camminiamo per fede e non per visione); 8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. 9 Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

domenica, giugno 10, 2012

mercoledì, aprile 18, 2012

A cosa serve il vigore che il Signore ci da

Salmi 92:13-15

13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE
fioriranno nei cortili del nostro Dio.
14 Porteranno ancora frutto nella vecchiaia;
saranno pieni di vigore e verdeggianti,
15 per annunciare che il SIGNORE è giusto;
egli è la mia rocca, e non v'è ingiustizia in lui.


mercoledì, marzo 21, 2012

Efesini 1:16-19


16 non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 17 affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; 18 egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, 19 e qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza.

giovedì, marzo 15, 2012


Filippesi 4:6-7

6 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.


Commento:

6 Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa, siano le vostre richieste presentate a Dio con la preghiera e la supplicazione accompagnate da azioni di grazie.

Il termine preghiera (proseuch), è il termine generale con cui si esprime questo grido dell'anima che va a Dio sulle ali della fede. L'altro termine supplicazione (dehsiV) è più specifico; esprime il grido dell'anima ispirato dal sentimento profondo del bisogno ch'ell'ha di lui (dew)(Cfr. Filippesi 1:4).

Accompagnate da azioni di grazie

per i beni che avete già ricevuti. L'apostolo insiste continuamente sul dovere della gratitudine. Vedi Romani 1:21; 14:6; 2Corinzi 1:11; 4:15; 9:11-12; Efesini 5:20; Colossesi 1:3; 2Tessalonicesi 1:3.

7 E la pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori ed i vostri pensieri in Cristo Gesù.

Questa pace di Dio è la pace interna dell'anima che procede da Dio, e che nelle promesse e nella certezza della presenza di Dio ha la sua base; è il sentimento di tranquillità e di riposo che l'anima prova quando, per la preghiera, s'abbandona in Dio.

Che sorpassa ogni intelligenza.

Chi non conosce cotesta pace per esperienza intima e propria non può averne idea, di sorta; per intenderla bisogna sentirla. Ell'è di tal natura «che intenderla non può chi non la prova».

Custodirà.

E un termine militare. Cfr. 1Pietro 1:5. È l'immagine è eminentemente grafica. È la pace di Dio che, come una sentinella, sta a guardia del cuore del credente.

I vostri cuori ed i vostri pensieri.

Il cuore, qui nel Nuovo T. in genere, è la sede della volontà, del sentimento e del pensiero. Il pensiero qui abbraccia tutto quello che esce dal cuore: atti di volontà, pensieri, sentimenti.

In Cristo Gesù.

È l'atmosfera, l'ambito in cui si esercita cotesta divina protezione. Questa del testo è una promessa: ma non per tutti; per quelli soltanto che son di Cristo e vivono in Cristo.


domenica, marzo 04, 2012

Salmo 55

Dentro di me palpita violentemente il mio cuore e una paura mortale mi è piombata addosso. (v.4)
Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli. (v.22)

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...