17/05/2016
Is 43:8-13 (Sl 135:15-18; Is 46:1-8; Gr 10:1-16; 2:26-28)
6 Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo redentore, il SIGNORE degli eserciti:
"Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio.
7 Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo antico?
Che egli lo dichiari e me lo provi! Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà!
8 Non vi spaventate, non temete! Non te l'ho io annunciato e dichiarato da tempo?
Voi me ne siete testimoni. C'è forse un Dio fuori di me? Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna"».
Is. 46:3-4
3 «Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, voi tutti, residuo della casa d'Israele,
voi di cui mi sono caricato dal giorno che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno!
4 Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò;
io vi ho fatti, e io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò.
Il Signore, sicuro rifugio
(Pr 18:10; Gb 5:19-26; Sl 121) Sl 34; 62; De 33:12, 28
1 Chi abita al riparo dell'Altissimo
riposa all'ombra dell'Onnipotente.
2 Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,
il mio Dio, in cui confido!»
3 Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore
e dalla peste micidiale.
4 Egli ti coprirà con le sue penne
e sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
5 Tu non temerai gli spaventi della notte,
né la freccia che vola di giorno,
6 né la peste che vaga nelle tenebre,
né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno.
7 Mille ne cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma tu non ne sarai colpito.
8 Basta che tu guardi,
e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.
9 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE,
tu sei il mio rifugio»,
e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo,
10 nessun male potrà colpirti,
né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda.
11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli
di proteggerti in tutte le tue vie.
12 Essi ti porteranno sulla palma della mano,
perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra.
13 Tu camminerai sul leone e sulla vipera,
schiaccerai il leoncello e il serpente.
14 Poich'egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò;
lo proteggerò, perché conosce il mio nome.
15 Egli m'invocherà, e io gli risponderò;
sarò con lui nei momenti difficili;
lo libererò, e lo glorificherò.
16 Lo sazierò di lunga vita
e gli farò vedere la mia salvezza.
18/05/2016
Giobbe 14
Giobbe descrive la miseria dell'uomo
Gb 7;
Sl 90 (
Ec 9:3-6;
Gb 19:25-27;
Sl 49:14-15)
1 «L'uomo, nato di donna,
vive pochi giorni, ed è sazio d'affanni.
2 Spunta come un fiore, poi è reciso;
fugge come un'ombra, e non dura.
3 E sopra un essere così, tu tieni gli occhi aperti
e mi fai comparir con te in giudizio!
4 Chi può trarre una cosa pura da una impura?
Nessuno.
5 Se i suoi giorni sono fissati, e il numero dei suoi mesi dipende da te,
e tu gli hai posto un termine che egli non può varcare,
6 distogli da lui lo sguardo, perché abbia un po' di tranquillità,
e possa godere come un operaio la fine della sua giornata.
7 Per l'albero almeno c'è speranza;
se è tagliato, rigermoglia
e continua a mettere germogli.
8 Quando la sua radice è invecchiata sotto terra,
e il suo tronco muore nel suolo,
9 a sentir l'acqua, rinverdisce
e mette rami come una giovane pianta.
10 Ma l'uomo muore e perde ogni forza;
il mortale spira, e dov'è egli?
11 Le acque del lago se ne vanno,
il fiume vien meno e si prosciuga;
12 così l'uomo giace, e non risorge più;
finché non vi siano più cieli
egli non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno.
13 Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno dei morti,
tenermi occulto finché l'ira tua sia passata,
fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!
14 Se l'uomo muore, può egli tornare in vita?
Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza,
finché cambiasse la mia condizione:
15 tu mi chiameresti e io risponderei,
tu vorresti rivedere l'opera delle tue mani.
16 Ma ora tu conti i miei passi,
tu osservi i miei peccati;
17 le mie trasgressioni sono sigillate in un sacco,
e alle mie iniquità, altre ne aggiungi.
18 La montagna frana e scompare,
la roccia è divelta dal suo luogo,
19 le acque consumano la pietra,
le loro inondazioni trascinano via la terra:
così tu distruggi la speranza dell'uomo.
20 Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va;
gli muti la sembianza, e lo mandi via.
21 Se i suoi figli salgono in onore,
egli lo ignora;
se cadono in disprezzo, egli non lo vede;
22 questo solo sente: che il suo corpo soffre,
che l'anima sua è in lutto».
14:1-6 Giobbe prosegue domandandosi
perché Dio sia così implacabile
nei confronti di una creatura tanto
effimera, fragile e imperfetta. Il v. 1
è citato assai spesso, probabilmente
perché si presta a svariate circostanze:
L’uomo, nato di donna, vive pochi
giorni ed è sazio d’affanni.
Perché non lasciargli vivere il resto
della vita in santa pace?
14:7-12 C’è più s peranza per un
albero… tagliato che per Giobbe. C’è
una terribile irreparabilità nella morte
dell’uomo: un uomo morto è come un
fi ume prosciugato.
14:13-17 Giobbe vorrebbe che Dio
lo nascondesse nel soggiorno dei
morti fi nché non fosse placata la sua
collera. In tal caso, se l’Onnipotente
lo chiamasse, Giobbe potrebbe difendersi.
Intanto Dio tiene conto di ogni
suo singolo peccato.
In questa sezione Giobbe:
a) chiede che gli vengano rivelati i
propri peccati;
b) descrive la caducità della vita
umana;
c) si dispera a causa dell’irrevocabilità
della morte (invocando
un mediatore e aggrappandosi
alla speranza di una vita oltre la
vita);
d) si duole della propria sventura.
Al v. 14a Giobbe solleva un quesito
fondamentale: “ Se l’uomo muore,
può egli tornare in vita?” Il nostro
Signore risponde a tale domanda in
Giovanni 11:25-26:
Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà;
e chiunque vive e crede in me,
non morirà mai.
Harold St. John così commenta i
vv. 14-15:
In 14:14-15 spunta l’aurora su un
mare silente, irrompe la luce e, in
un passaggio di un’audacia quasi
incredibile, Giobbe proclama
che l’uomo è più che materia:
quando i cieli si disintegreranno
e passeranno, quando anche le
antiche colline si sgretoleranno e
lo stesso Giobbe giacerà da millenni
nella stretta della morte,
dovrà pur spuntare il giorno in
cui Dio, in cuor suo, desidererà
ardentemente rivedere il suo
amico, l’opera delle sue mani.
Allora, dall’abisso del mondo
sotterraneo, Giobbe risponderà
e, più solidamente delle colline
e più stabilmente dei cieli, sarà
riunito a quel Dio che aveva cominciato
a provare nostalgia del
suo servo18.
14:18-22 Il declino dell’uomo provato
dalle affl izioni è inevitabile come
l’erosione del suolo in natura. Il corpo
ritorna alla polvere e l’ anima se ne
parte per un luogo di tristezza.
Qui si conclude il primo ciclo di
rifl essioni. Dalla logica degli amici di
Giobbe emerge questo sillogismo: Dio
è giusto; Dio punisce l’empio; il fatto
che a Giobbe sia infl itta una pena signifi
ca che Giobbe è empio. Giobbe,
invece, nega risolutamente di aver
commesso alcuna empietà.
21/05/2016
Salmi 86
Appello alla misericordia di Dio
Sl 31; 142; 143
1 Preghiera di Davide.
Porgi orecchio, SIGNORE,
e rispondimi,
perché io sono povero e bisognoso.
2 Proteggi l'anima mia, perché ti amo.
Dio mio, salva il tuo servo che confida in te!
3 Abbi pietà di me, Signore,
perché io grido a te tutto il giorno.
4 Rallegra l'anima del tuo servo,
perché a te, Signore, io elevo l'anima mia.
5 Poiché tu, o Signore, sei buono,
pronto a perdonare,
e misericordioso verso quanti t'invocano.
6 Porgi orecchio, SIGNORE, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.
7 Io t'invoco nel giorno della mia angustia,
perché tu mi risponderai.
8 Non c'è nessuno pari a te fra gli dèi,
o Signore,
e non ci sono opere pari alle tue.
9 Tutte le nazioni che hai fatte verranno
a prostrarsi davanti a te, Signore,
e glorificheranno il tuo nome.
10 Poiché tu sei grande e operi meraviglie;
tu solo sei Dio.
11 O SIGNORE, insegnami la tua via;
io camminerò nella tua verità;
unisci il mio cuore al timor del tuo nome.
12 Io ti loderò, Signore, Dio mio,
con tutto il mio cuore,
e glorificherò il tuo nome in eterno.
13 Perché grande è la tua bontà verso di me:
tu hai salvato l'anima mia dal soggiorno dei morti.
14 O Dio, gente superba è insorta contro di me
e una banda di violenti cerca l'anima mia,
e non pongono te davanti agli occhi loro.
15 Ma tu, Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso,
lento all'ira e grande in bontà e in verità.
16 Volgiti a me, e abbi pietà di me;
dà la tua forza al tuo servo
e salva il figlio della tua serva.
17 Mostrami un segno del tuo favore!
Così quelli che mi odiano si vergogneranno,
vedendo che tu,
SIGNORE, mi soccorri e mi consoli.
25/05/2016
Salmi 37
Il giusto e l'empioSl 73; 49;
Pr 24:19-20;
Ec 8:11-131 Di Davide.
Non adirarti a causa dei malvagi;
non aver invidia di quelli che agiscono perversamente;
2 perché presto saranno falciati come il fieno
e appassiranno come l'erba verde.
3 Confida nel SIGNORE e fa' il bene;
abita il paese e pratica la fedeltà.4 Trova la tua gioia nel SIGNORE,
ed egli appagherà i desideri del tuo cuore.
5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.
6 Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce,
e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.7 Sta' in silenzio davanti al SIGNORE,
e aspettalo;non adirarti per chi prospera nelle sue imprese,
per l'uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti.
8 Cessa dall'ira e lascia lo sdegno;
non adirarti; ciò spingerebbe anche te a fare il male.
9 Poiché i malvagi saranno sterminati;
ma quelli che sperano nel SIGNORE possederanno la terra.
10 Ancora un po' e l'empio scomparirà;
tu osserverai il luogo dove si trovava,
ed egli non ci sarà più.
11 Ma gli umili erediteranno la terra
e godranno di una gran pace.
12 L'empio tende insidie al giusto e digrigna i denti contro di lui.
13 Il Signore ride dell'empio,
perché vede avvicinarsi il giorno della sua rovina.
14 Gli empi hanno tratto la spada e teso il loro arco
per abbattere il misero e il bisognoso,
per sgozzare quelli che vanno per la retta via.
15 La loro spada penetrerà nel loro cuore,
e i loro archi si spezzeranno.
16 Il poco del giusto
vale più dell'abbondanza degli empi.
17 Perché le braccia degli empi saranno spezzate;
ma i
l SIGNORE sostiene i giusti.
18 Il SIGNORE conosce i giorni degli uomini integri;
la loro eredità durerà in eterno.
19 Non saranno confusi in tempo di sventura,
ma saranno saziati in tempo di fame.20 Gli empi periranno;
i nemici del SIGNORE, come grasso d'agnelli,
saran consumati e andranno in fumo.
21 L'empio prende in prestito e non restituisce;
ma il giusto ha pietà e dona.
22 Chi è benedetto da Dio erediterà la terra,
ma chi è maledetto sarà sterminato.
23 I passi dell'onesto sono guidati dal SIGNORE;
egli gradisce le sue vie.
24 S
e cade, non è però abbattuto,
perché il SIGNORE lo sostiene prendendolo per mano.
25 Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio,
ma non ho mai visto il giusto abbandonato,
né la sua discendenza mendicare il pane.26 Tutti i giorni è pietoso e dà in prestito,
la sua discendenza è benedetta.
27 Allontànati dal male e fa' il bene;
dimorerai nel paese per sempre.
28 Poiché il SIGNORE ama la giustizia e non abbandona i suoi santi;
essi sono conservati in eterno;
ma la discendenza degli empi sarà sterminata.
29 I giusti erediteranno la terra e l'abiteranno per sempre.
30 La bocca del giusto esprime parole sagge
e la sua lingua parla con giustizia.
31 La legge di Dio è nel suo cuore;
i suoi passi non vacilleranno.
32 L'empio spia il giusto
e cerca di farlo morire.
33 Il SIGNORE non l'abbandona nelle sue mani,
e non lo condanna quando egli viene giudicato.
34 Spera nel SIGNORE e segui la sua via;
egli ti esalterà perché tu possieda la terra,
e veda lo sterminio degli empi.
35 Ho visto l'uomo malvagio e prepotente ergersi
come albero verdeggiante sul suolo natìo,
36 ma poi è scomparso, ed ecco,
non c'è più;
io l'ho cercato, ma non si è più trovato.
37 Osserva l'uomo integro e considera l'uomo retto,
perché l'uomo di pace avrà una discendenza.
38 Ma tutti i malvagi saranno distrutti;
la discendenza degli empi sarà sterminata.
39 La salvezza dei giusti proviene dal SIGNORE;
egli è la loro difesa in tempo d'angoscia.
40 Il SIGNORE li aiuta e li libera;
li libera dagli empi e li salva,
perché si sono rifugiati in lui.