sabato, novembre 05, 2011

Sugo del sabato mattina.

Avete presente quel ferrovecchio di wok che giace in fondo alla credenza dai tempi in cui avevate velleità di cucina asiatica? Riesumatelo pure per un giorno, facendogli fare l'indimenticato clangore, in modo tale che annunci festosamente come una campana quanto starà per avvenire nella vostra cucina.
Ora adocchiate quel gambo di sedano che verdeggia nella sporta che avete recato dall'ortolano di fiducia, quindi lasciatevi attrarre dall'insolenza di quella cipolla rossa e non diffidate del carattere legnoso di quella carota che se ne sta sulle sue; li triterete insieme molto finemente per poi consegnarli con cura al caldo abbraccio dell'olio extravergine di oliva (genuino!) che starà già mormorando nel ventre del wok.
Ecco che i tre nostri amici, figli della stessa terra, ritroveranno la loro consanguineità sfrigolando allegramente ed amalgamandosi in una perfetta comunione spirituale che con i suoi effluvi invaderà presto le vostre stanze.Soltanto nel momento in cui avrete trovato l'oro, sia sul fondo della padella che nell'intimo del vostro olfatto, soltanto allora affogherete il tutto nella conserva di pomodoro sapientemente preparata dalla contadina di fiducia (certo che ne avete una!) e saggiamente conservata in dispensa per il momento giusto. Ma in quello stesso istante si affaccerà nella pochezza della vostra mente l'idea un po' perversa di unire a tanta nobiltà di ingredienti un po' della miseria che normalmente alberga sugli scaffali degli ipermercati. Così, per vedere l'effetto che fa. Allora aprirete il frigorifero con gesto rapido, onde evitare ripensamenti, e con un sogghigno agguanterete la Santanché delle ricotte, quel biancheggiante latticino dall'aspetto di plastilina, di cui per pietà tacerete la marca; ed allora sarà un attimo aprire anche quel tetrapack dal quale farete emergere gli sconsolati piselli finissimi che attendevano al buio da settimane. Li scaraventerete quindi nel frullatore, insieme al substrato di ricotta/plastilina, e con furia distruttiva alimentata dall' odio smisurato che nutrite per le grandi catene di distribuzione, frullerete e frullerete e frullerete ancora finché non vi placherete, almeno temporaneamente, all'apparire della crema verdina ed innocente che vi chiederà con flebile voce di essere presa con il cucchiaio di legno per essere indegnamente stemperata nell'amalgama prezioso che rumoreggia nel wok. Lì morirà a poco a poco, e per suggellare la sua fine ed evitare che risorga, la cospargerete con un devastante cucchiaino di brodo granulare (industriale sì, ma senza glutammato!) e sanificherete il tutto aspergendo con peperoncino rosso macinato.
Ecco, i trenta minuti canonici dovranno lentamente trascorrere, perché a fuoco basso maturi in voi la convinzione di aver compiuto un piccolo ma significativo atto di giustizia, di tanto in tanto mescolando ed assaggiando con soddisfazione il nascituro intingolo con il quale andrete a condire la pasta del formato che preferite, purché corta ed atta a raccogliere il sugo con tutte le sue forze.
No. La bottiglia di Bordeaux comprta nei suoi luoghi natii qualche mese fa lasciatela in cantina, non è è assolutamente il caso di scomodarla. Ma il più che onesto Castellano Pharus Rosso Piceno Superiore DOC, quello sì, concedetevelo, dopo aver reso grazie a Colui che vi sfama, mentre gusterete in allegria con i vostri cari un primo piatto senza troppe pretese ma comunque lieto sfondo per le rare occasioni in cui la famigliola si riunisce a pranzo.
Buon appetito.

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...