giovedì, marzo 30, 2023

Il (falso) problema della numerosità dei cristiani

 "Se continua così, ci riempiremo di questi qui (NdR: ad esempio: "i musulmani") e noi (NdR: "i cristiani") ne saremo sempre di meno!"

Una frase sempre più ricorrente con la quale si esprime la crescente preoccupazione di molti di diventare, in un futuro sempre meno distante, minoranza in casa propria con tutto quello che ne potrebbe conseguire. Ecco che pertanto si tende ad identificare se stessi come appartenenti alla chiesa predominante nel proprio Paese o quanto meno con  quello che è il credo religioso maggioritario dentro i confini nazionali, nel nostro caso il cristianesimo, e si guarda allo straniero, al diverso, al musulmano, come ad una minaccia per l'integrità dei valori identitari della nostra nazione.

Tralasciando aspetti quali la coerenza di chi si sente vicino ai valori cristiani soltanto quando si tratta di rimarcare delle differenze con "lo straniero" (anche quando quest'ultimo, magari, è cristiano battezzato quanto l'italiano che lo guarda con sospetto) il credente potrebbe cercare di capire, con l'aiuto della Parola di Dio, se quello delle numerosità dei cristiani, raffrontata a quella di persone appartenenti ad altri credi, è un problema reale di cui il discepolo di Cristo dovrebbe preoccuparsi.

Cosa dicono in proposito le Scritture?

Matteo 7:13-14

"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. 

Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano."

Matteo 22:14

"Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti".

Luca 13:24

"Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno."

Inoltre, non va dimenticato il fatto che, al tempo in cui Gesù predicava in Palestina, negli anni successivi e per diversi secoli, i suoi discepoli erano davvero in netta minoranza, senza che mai nelle Scritture venisse in qualche modo espressa preoccupazione per questo  dato oggettivo. La preoccupazione degli uomini che davvero intendono seguire gli insegnamenti di Gesù, dovrebbe essere semmai quella di rientrare nel piccolo numero di coloro che saranno salvati e che potranno entrare nel regno dei cieli. Perché non è certo il fatto di essere nati e cresciuti in una nazione "cristiana" che ci darà diritto ad essere chiamati "figli di Dio".

Giovanni 1:12-13

"ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 

i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio."


 

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...