Per una qualche ragione che non riesco a comprendere, non essendo io né un biologo né un entomologo, sono portato a pensare che la particolare popolazione di zanzare presente nella mia attuale abitazione, sia in qualche modo diversa da quelle che ho avuto modo di incontrare precedentemente.
Abito da quasi tre anni in questo luminoso, ampio ed arieggiato appartamento al secondo piano di una palazzina di tre piani. Sul balcone, nei sottovasi delle piantine di menta, basilico, erba cipollina, gli antipatici insetti depongono le loro uova e fanno schiudere le loro larve. Se passo la mano tra gli steli odorosi, subito l'aria si riempie dei loro aromi, ed un piccolo sciame di puntini neri svolazzanti si disperde nell'aria profumata. Quasi mai però entrano in casa, pur essendo le finestre prive delle apposite zanzariere. Quando raramente (due o tre volte a stagione?), durante la notte, con l'orecchio che non poggia sul cuscino, avverto il fastidioso ronzio che si avvicina per il clandestino ematico pasto, mi è sufficiente alzare la mano e scacciare l'insetto con poca convinzione, perché questo non si ripresenti più. Mi sono fatto la convinzione che le mie zanzare si trasmettano ereditariamente il gene della codardia, che le rende così restie ad entrare nell'abitazione degli umani, ed altrettanto arrendevoli di fronte a minacce di poco conto, come un debole schiaffetto dato all'aria calda e buia della camera da letto.
Devo comunque dire che sono questi gli unici essere viventi vigliacchi con i quali la convivenza, tutto sommato, non è troppo fastidiosa.
sabato, agosto 19, 2017
giovedì, agosto 10, 2017
Luce quotidiana
SOGNO PRIMO
Forse non è cosa buona volgere lo sguardo verso l'alto
e non riuscire a scorgere il cielo.
Barcollare in un disgustoso ed ammuffito silenzio
fingendo di scrutare nei secoli, riempiendomi il cuore di un'annerita bellezza.
SOGNO SECONDO
Non parlarmi di saggezza.
Ne ho poca, quanto basta per impormi di allontanarmi,
tanto sono fetide e sibilanti come serpenti, effimere, perfide, impudenti e al tempo stesso tremanti.
Nate per dissolversi al respiro di un bambino. Vili fiamme di candela.
SOGNO TERZO
Nel tuo tempo breve, volgi le spalle.
Fallo, quando i tuoi occhi scorgono il trionfo della luce.
Volgi lo sguardo verso l'origine, la tua fede non si accende con un interruttore.
Corri lontano, ti portino le tue gambe nel tuo rifugio eterno!
UN ISTANTE DOPO IL SOGNO TERZO
Percorrere in silenzio le strade temendo di alzare gli occhi verso l'alto.
Affacciarsi rapidamente,
le retine offese
dalla gloria del giorno.
Questo è ciò che gli uomini fanno alla luce del sole.
IL SIGNIFICATO DI MOLTI SOGNI
Storie scritte con dita irrequiete in un giorno di marzo.
O tracciate con mano grassa e lenta nell'aria pesante di mezza estate.
Storie difficili da immaginare.
Storie che si raccontano nello spazio breve di un respiro.
SOGNO QUARTO
La mia libertà procede dall'alto.
La mia libertà consiste nel farmi prendere all'amo da infiniti raggi di luce,
nell'aprire il petto e le braccia e farmi sostenere su questa sottile superficie.
Consiste nel sincronizzare il mio respiro con la gloriosa frequenza di queste onde luminose,
nel farmi accogliere ogni giorno da Te, che di questa luce sei Origine e Causa.
UN ISTANTE TRA IL SOGNO QUARTO E L'IMPREVEDIBILE
Le ripetute occasioni in cui non avresti dovuto
mostrare
la tua
indifferenza
sono come note che hanno fatto vibrare l'aria.
Salite in alto, con fugace trasparenza, seguite dalle orecchie di cani irrequieti.
Scomparse oltre l'ignoto confine,
hanno segnato la via per un possibile ritorno.
RIFLESSIONE SUL SOGNO PRIMO
Cos'è il mio tempo? Un atomo di te, che il tempo hai generato?
Il tuo sguardo può arrivare dove finisce l'universo.
il mio, invece, si ferma qui, nel mio angusto perimetro.
SOGNO QUINTO
Hai cercato di capirlo portandolo sulle tue spalle,
nascondendolo tra queste colonne dove ti aggiri con il tuo essere calmo.
Hai provato a gettarlo oltre il tuo angusto cortile,
verso il sole che non osi guardare e ti sei incamminato per dimenticarlo.
Ma non hai smesso di subirlo, confondendolo, questo grave fardello, con la solitudine, l'insoddisfazione e l'errore!
Ma altro non era che il peso smisurato del mondo.
Il peso dell'amore.
IRREQUIETEZZA DOPO IL SOGNO QUINTO
Dove sei, terra mia?
Non odo più le tue grida, ovunque tu sia.
Ma io non ti dimentico, terra mia.
Il sangue che ti profana ancora
viene a bagnare i miei sogni come mortale rugiada
quando l'alba tenta di strapparmi il respiro.
A volte mi sembra di sentirti qui, nascosta tra le mie viscere, terra mia.
Se così è, lì ti custodirò gelosamente fino a quando...
Fino a quando, terra mia?
SOGNO SESTO
Che il sole ed il vento
accarezzino quei ricordi
incrostati sulla tua superficie!
Che le stelle li bagnino della loro luce!
Conosceranno così il ricordo amaro
che ancora lotta tra le onde.
La schiuma e la rabbia
si dissolveranno con il tempo.
Il riposo e la calma ne prenderanno il posto.
SOGNO SETTIMO (NON ULTIMO)
Quando il treno della notte percorre come un lungo brivido la tua amata terra,
ed i cristalli fanno volare leggere note nell'oscurità,
ecco,
è allora che desideri che le ore siano brevi,
che con un fremito si sollevino i neri lembi dell'orizzonte
facendo irrompere la luce, ancora una volta,
sulla tua quotidianità.
domenica, agosto 06, 2017
Liberazione
Grazie siano rese a Dio per avermi liberato dalla preoccupazione per questo ECG sotto sforzo.
mercoledì, agosto 02, 2017
Diritti in cerca di titolari
Contraddizioni dell'occidente "cristiano", dove il comandamento principale da osservare in realtà è: Frega il prossimo tuo come non vorresti mai che ti fregassero. Almeno in Italia. Devo ancora trovare una persona, preposta ad un qualche ufficio, con la quale non sia necessario alzare il tono della voce per far valere i propri diritti. Ultimi esempi di questi ultimi due giorni: la banca ed il concessionario d'auto.
martedì, agosto 01, 2017
Una donna così
Una donna così la trovi al tuo fianco soltanto se è il Signore a mettercela. Una donna che sa esserti sempre vicino, con le parole giuste nel momento giusto.
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Sal. 139:9-10 Ovunque
Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...
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Esodo 15:2 NR06 [2] Il Signore è la mia forza e l’oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo ...
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Salmi 119:132 NR06 [132] Volgiti a me e abbi pietà, come usi fare con chi ama il tuo nome.
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Meglio riprensione aperta che amore nascosto. Proverbi 27:5 NR06 https://bible.com/bible/122/pro.27.5.NR06