sabato, agosto 19, 2017

Pavidi ronzii

Per una qualche ragione che non riesco a comprendere, non essendo io né un biologo né un entomologo, sono portato a pensare che la particolare popolazione di zanzare presente nella mia attuale abitazione, sia in qualche modo diversa da quelle che ho avuto modo di incontrare precedentemente.
Abito da quasi tre anni in questo luminoso, ampio ed arieggiato appartamento al secondo piano di una palazzina di tre piani. Sul balcone, nei sottovasi delle piantine di menta, basilico, erba cipollina, gli antipatici insetti depongono le loro uova e fanno schiudere le loro larve. Se passo la mano tra gli steli odorosi, subito l'aria si riempie dei loro aromi, ed un piccolo sciame di puntini neri svolazzanti si disperde nell'aria profumata. Quasi mai però entrano in casa, pur essendo le finestre prive delle apposite zanzariere. Quando raramente (due o tre volte a stagione?), durante la notte, con l'orecchio che non poggia sul cuscino, avverto il fastidioso ronzio che si avvicina per il clandestino ematico pasto, mi è sufficiente alzare la mano e scacciare l'insetto con poca convinzione, perché questo non si ripresenti più. Mi sono fatto la convinzione che le mie zanzare si trasmettano ereditariamente il gene della codardia, che le rende così restie ad entrare nell'abitazione degli umani, ed altrettanto arrendevoli di fronte a minacce di poco conto, come un debole schiaffetto dato all'aria calda e buia della camera da letto.
Devo comunque dire che sono questi gli unici essere viventi vigliacchi con i quali la convivenza, tutto sommato, non è troppo fastidiosa.

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...