[4] Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
[5] La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.
[6] Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.
[7] E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
[8] Quindi, fratelli,
tutte le cose vere,
tutte le cose onorevoli,
tutte le cose giuste,
tutte le cose pure,
tutte le cose amabili,
tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù
e qualche lode,
siano oggetto dei vostri pensieri.
Quel "quindi" presuppone che ciò che segue sia la conclusione di un ragionamento espresso precedentemente o la conseguenza di una premessa che Paolo ha già espresso.
Capiamo infatti dai versetti precedenti che quelle cose vere, nobili, giuste, pure, amabili, di buona fama, virtuose e lodevoli devono essere oggetto dei nostri pensieri, perché se il Signore ci è vicino (v.5), se Egli ascolta le nostre preghiere e suppliche e la risposta arriva certamente portando con sé una pace che va aldilà delle aspettative, allora non c'è possibilità né ragione per cui dobbiamo continuare a rimuginare pensieri negativi o un contrasto con la luminosa realtà che ci è stata rappresentata da Paolo.