Prima lettera ai Corinzi 1:10 NR06
[10] Ora, fratelli,
vi esorto,
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo,
ad avere tutti un medesimo parlare
e a non avere divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire.
Cosa sta succedendo ai cristiani di Corinto? Perché Paolo scrive loro e, dopo essersi presentato come apostolo chiamato direttamente da Cristo (v.1), dopo aver ringraziato Dio per la grazia che ha loro elargito (v.4) e per i doni spirituali che hanno ricevuto (v.5-7) e dopo aver ricordato loro che il Signore Gesù Cristo renderà salda la loro fede fino alla fine (v. 8-9), passa subito ad una forte esortazione all'unità, criticando le divisioni ed addirittura le contese che esistono all'interno della loro comunità? Comunità che a questo punto non è più tale, dato che i cristiani di Corinto, anziché guardare a tutto ciò che dovrebbe unirli e che Paolo ricorda loro in premessa nella sua epistola, tengono a rimarcare insensate appartenenze a fazioni contrapposte.
Paolo rivolge quindi ai cristiani di Corinto questa esortazione all'unità, rafforzandola con la richiesta di esserlo nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
Nei versetti 13-16 evidenzia con sarcasmo la stoltezza di coloro che essendo stati battezzati da Paolo, o da Apollo o da Cefa, si dichiarano appartenenti ad essi anziché a Cristo.
Quanti esempi di questo tipo possiamo trovare nella cristianità odierna?