lunedì, giugno 30, 2025

Lunedì: Dio giusto giudice

Genesi 18:21 NR06
[21] io scenderò e vedrò se hanno veramente agito secondo il grido che è giunto fino a me; e, se così non è, lo saprò».

A prima vista, questo versetto potrebbe far sorgere una domanda: Dio aveva una conoscenza limitata, tanto da dover scendere a verificare? Ma non è questo il caso. Questa è un'espressione figurata che rivela due verità importanti:
1) Dio, come Giudice giusto, valuta attentamente ogni situazione considerando tutte le prove;
2) Dio è paziente e offre sempre un'ultima opportunità di ravvedimento.

Questo versetto ci ricorda che Dio non agisce con fretta o ignoranza, ma vede tutto, conosce tutto, eppure concede ancora spazio al pentimento. Ogni momento in cui siamo in vita è un'ulteriore possibilità, un'opportunità graziosa per riallineare i nostri cuori a Lui.

domenica, giugno 29, 2025

Domenica: L'amore viene da Dio

**1 Giovanni 4:7 (NR06)**  
"Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio; e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio."  

Tutti concordiamo sull'importanza dell'amore, ma spesso lo riduciamo a semplice sentimento. La Bibbia ci ricorda che l'amore è ben più di un'emozione: è una scelta, un'azione, uno stile di vita. Come credenti, siamo chiamati a scegliere l'amore non solo quando è facile o conveniente, ma anche quando ci costa qualcosa.  

Allo stesso tempo, questo amore non proviene da noi stessi. Il vero amore sgorga da Dio, perché Lui ne è la fonte. Quando nasciamo da Dio, quando Lo conosciamo veramente, il Suo amore inizia a plasmare i nostri cuori e rinnovare i nostri desideri. Sì, l'amore è una scelta, ma è anche il frutto di una relazione con Dio. Più Lo conosciamo, più riflettiamo il Suo amore. Una vita d'amore è il segno più chiaro che gli apparteniamo.

sabato, giugno 28, 2025

Sabato: Non rifiutare il bene

**Proverbi 3:27 (NR06)**  
"Non rifiutare un beneficio a chi vi ha diritto, quando è in tuo potere il farlo."  

Perché a volte ci tratteniamo dal fare del bene a chi ne ha bisogno, pur avendone la possibilità? La risposta semplice è che il nostro io peccaminoso è egoista, ingiusto e indifferente. Lasciati a noi stessi, tendiamo a essere concentrati su noi stessi in ogni ambito della vita. Anche quando aiutiamo, spesso lo facciamo per essere visti come generosi o perché ci aspettiamo qualcosa in cambio. Ma come credenti in Cristo, dobbiamo stare attenti a non far prevalere questo io peccaminoso. Dio è stato buono con noi, e questa bontà dovrebbe plasmare il modo in cui trattiamo gli altri. Oggi, chiedi al Signore di trasformare il tuo cuore e rinnovare la tua mente, affinché le tue azioni scaturiscano non da motivi egoistici, ma dalla bontà di Dio che opera in te e attraverso di te.

venerdì, giugno 27, 2025

Venerdì: Saper aspettare

**Genesi 16:2 (NR06)**
"E Sarai disse ad Abram: «Ecco, il SIGNORE mi ha impedito di aver figli; unisciti alla mia serva; forse avrò figli per mezzo di lei». E Abramo ascoltò la voce di Sarai."

Sara non riuscì ad attendere che il Signore adempisse la Sua promessa di dare loro un figlio che avrebbe reso Abramo una grande nazione. Cedette alla pratica comune del suo tempo per ottenere un figlio con le proprie forze. Anche noi a volte diventiamo impazienti e non aspettiamo che il Signore agisca per noi. Cerchiamo di ottenere ciò che vogliamo seguendo le vie e le consuetudini del nostro tempo.

La decisione di Sara non annullò il piano di Dio, ma causò molti problemi. Allo stesso modo, quando ci affidiamo al nostro intendimento, ciò potrebbe non cancellare il proposito divino, ma può creare inutili complicazioni. Aspetta che il Signore agisca per te, perché il Suo tempo è perfetto.

giovedì, giugno 26, 2025

Giovedì: Ascoltare

Lettera di Giacomo 1:19 NR06
[19] Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all’ira; 

Giacomo ci ricorda ciò che spesso dimentichiamo: la vera saggezza inizia dall'ascolto. In un mondo che corre a parlare e reagire, questo versetto ci chiama a rallentare.

- **Pronti ad ascoltare**: non solo le parole, ma anche i cuori
- **Lenti a parlare**: non ogni pensiero deve essere espresso
- **Lenti all'ira**: non ogni offesa merita una reazione

Quando seguiamo questo modello, dimostriamo **un atteggiamento saggio e umile**, riflettendo un cuore che si lascia guidare da Dio. Scegliamo oggi di ascoltare di più, parlare meno e lasciare che Dio plasmi le nostre risposte.

mercoledì, giugno 25, 2025

Mercoledì: Continuare a pregare

**Proverbi 15:29 (NR06)**  
"Il SIGNORE è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti."  

Questo versetto ci ricorda che Dio si avvicina a coloro che camminano con Lui. Agli empi può sembrare distante, ma verso i giusti - quelli che cercano di vivere secondo le Sue vie, dipendendo umilmente da Lui - Egli è attento e vicino.  

Per questo possiamo pregare con fiducia. Non stiamo parlando nel vuoto, ma con un Dio che ascolta, che presta attenzione e che si preoccupa. Anche quando non vediamo risposte immediate, possiamo confidare che le nostre preghiere hanno valore per Lui.  

Continua a pregare, perché Egli ti ascolta.

martedì, giugno 24, 2025

Martedì: Imitare il bene

**3 Giovanni 1:11 (NR06)**  
"Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha visto Dio."  

Giovanni ci offre un richiamo semplice ma potente: la nostra vita deve riflettere la bontà di Dio. Siamo chiamati non a seguire le vie del male che ci circondano, ma a imitare ciò che è buono. Fare il bene non è solo una questione di azioni, ma è la prova che conosciamo davvero Dio.  

Se persistiamo nel male, dimostriamo di non averLo veramente conosciuto. Ma quando scegliamo il bene, anche nei piccoli gesti quotidiani, riflettiamo il cuore di Dio a cui apparteniamo.  

lunedì, giugno 23, 2025

Lunedì: Fatevi coraggio

**Giovanni 16:33 (NR06)**
"Queste cose vi ho detto, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo."

Gesù pronunciò queste parole ai Suoi discepoli la notte prima della crocifissione. Non prometteva una vita facile o prosperità costante, ma con onestà avvertiva che avrebbero affrontato tribolazioni. Tuttavia, li rassicurò della Sua presenza in mezzo alle difficoltà e, soprattutto, che Lui aveva già vinto il mondo.

Anche noi, come Suoi discepoli oggi, affrontiamo difficoltà in questo mondo caduto. Ma Gesù è con noi e ha già ottenuto la vittoria. Per questo possiamo avere pace anche nel mezzo delle tribolazioni.

domenica, giugno 22, 2025

Domenica: Decisioni guidate da Dio

**Genesi 13:10 (NR06)**
"Allora Lot alzò gli occhi e vide tutta la valle del Giordano. Prima che il SIGNORE distruggesse Sodoma e Gomorra, essa era tutta irrigata fino a Soar, come il giardino del SIGNORE, come il paese d'Egitto."

Lot fu attratto dalla bellezza esteriore di quella terra. Appariva rigogliosa e allettante - simile al giardino del Signore, simile all'Egitto. Ma nella sua scelta, ignorò un fatto cruciale: significava vivere vicino a Sodoma. Il versetto 13 ci dice: "Ora gli abitanti di Sodoma erano malvagi e peccavano gravemente contro il SIGNORE". Eppure, Lot scelse comunque di stabilirsi tra loro. La sua avidità lo portò verso il compromesso e, infine, alla rovina.

Quando ci troviamo davanti a decisioni importanti, come le affrontiamo? Ci lasciamo attrarre solo da ciò che appare bello esteriormente, oppure scegliamo in base ai valori e alla guida di Dio? Non commettiamo lo stesso errore di Lot. Non lasciamo che lo splendore del mondo ci accechi ai pericoli che si nascondono sotto la superficie.

sabato, giugno 21, 2025

Sabato: Unità

**Genesi 13:7 (NR06)**  
"E nacque una contesa fra i mandriani di Abramo e i mandriani di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano allora nel paese."

Questo versetto non descrive solo un conflitto tra mandriani, ma ricorda che Abramo e Lot vivevano tra Cananei e Ferezei, popoli la cui cultura e valori erano totalmente estranei alla vita che Dio aveva chiamato Abramo a vivere. In un tale contesto, circondati da una cultura così lontana da Dio, ci si aspetterebbe che Abramo e Lot rimanessero uniti. Invece, litigi meschini e gelosie li divisero.

Purtroppo, questo accade ancora oggi tra credenti. Sebbene chiamati a vivere in modo distinto dal mondo, spesso permettiamo a piccole divergenze di dividerci invece di rafforzarci nell'unità. Non lasciate che dispute insignificanti vi allontanino dalla comunità in cui Dio vi ha posto. Mantenetevi uniti, specialmente quando il mondo intorno a voi va nella direzione opposta.

venerdì, giugno 20, 2025

Contro l'idealizzazione del passato

Ecclesiaste 7:10 NR06
[10] Non dire: «Come mai i giorni di prima erano migliori di questi?», poiché non è da saggio domandarsi questo.

Ecclesiaste 7:10 ci avverte contro la tendenza a idealizzare il passato. L'autore suggerisce che non è saggio chiedersi perché i tempi passati sembravano migliori. Questo atteggiamento può impedire di apprezzare il presente e di affrontare le sfide attuali con saggezza e comprensione

Venerdì: vivere con umiltà

**Ecclesiaste 7:16 (NR06)**  
*"Non essere troppo giusto e non farti troppo saggio; perché dovresti rovinarti?"*  

A prima vista, questo versetto può sembrare strano: non sono forse la giustizia e la saggezza qualità positive? Ma Salomone sta mettendo in guardia contro l'autogiustizia e l'orgoglio della propria sapienza. Quando cerchiamo di essere perfetti a tutti i costi o crediamo di sapere già tutto, rischiamo la frustrazione, l'isolamento o la delusione.  

Questo insegnamento si inserisce nel messaggio generale dell'Ecclesiaste: il senso della vita non si trova nei nostri sforzi, neppure in cose buone come la giustizia o la saggezza, se vissute lontano da Dio.  

**La lezione è chiara:** persino le cose buone possono diventare idoli se ci affidiamo a noi stessi invece che a Dio. Impariamo dunque a vivere con umiltà, dipendendo da Lui in ogni aspetto della nostra vita. 

giovedì, giugno 19, 2025

Giovedì: camminare in fede e verità

**Genesi 12:11 (NR06)**  
"Quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse a Sara sua moglie: «Ecco, io so che tu sei una donna di bell'aspetto»."  

All'inizio del capitolo, vediamo Dio fare ad Abramo una promessa potente: lo avrebbe reso una grande nazione e attraverso di lui avrebbe benedetto tutte le nazioni. Questo patto significava che la fedeltà e la protezione di Dio sarebbero state con Abramo ovunque andasse. Ma quando arrivarono in Egitto, la paura si insinuò. Abramo disse una mezza verità, affermando che Sara era sua sorella, perché temeva di essere ucciso a causa della sua bellezza. Quella bugia portò a una serie di conseguenze, perché un compromesso può spesso moltiplicare gli effetti del peccato.  

Spesso ci troviamo di fronte a momenti simili nella vita, momenti in cui dobbiamo scegliere tra confidare nella fedeltà di Dio o cedere alla paura e compromettere la verità. Scegliete di fidarvi di Dio. Una bugia può sembrare una soluzione rapida, ma porta solo a guai più grandi. Dio onora coloro che camminano nella fede e nella verità.

mercoledì, giugno 18, 2025

Come può un Dio d'amore mandare le persone all'inferno?

Questa domanda ci ferisce nel profondo. Tocca il nostro senso di giustizia, misericordia e amore. Ma dietro di essa ce n'è un'altra: comprendiamo veramente chi è Dio, e chi siamo noi davanti a Lui?

L'amore di Dio non è sentimentale. È **santo**. La Bibbia dice che "Dio è amore" (1 Giovanni 4:8), ma anche che è "un fuoco consumante" (Ebrei 12:29). Il Suo amore non annulla mai la Sua giustizia.

Dio non manda le persone all'inferno contro la loro volontà. Romani 1 ci dice che gli uomini **sopprimono la verità** su Dio e scambiano la Sua gloria con la menzogna. L'inferno è il risultato finale di una vita che dice a Dio: "Non la Tua volontà, ma la mia".

L'inferno non è un luogo dove le persone cercano Dio e non Lo trovano. È dove i ribelli vengono **confermati per sempre** nel loro rifiuto di Lui. Come disse C.S. Lewis: *"I cancelli dell'inferno sono chiusi dall'interno"*.

Dio **non gode** della morte dei malvagi (Ezechiele 33:11). È "paziente [...] non volendo che alcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento" (2 Pietro 3:9). Ma non costringerà nessuno ad entrare in cielo contro la sua volontà.

Gesù parlò dell'inferno più di chiunque altro nella Scrittura. Lo fece per **svegliarci**: "Non temete chi uccide il corpo [...] temete Colui che può far perire l'anima e il corpo nell'inferno" (Matteo 10:28). Avvertiva per amore.

La vera meraviglia non è che alcuni vadano all'inferno. La meraviglia è che **alcuni entrino in cielo**. Nessuno lo merita: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23). Il cielo è un **dono**, non un salario.

Sulla croce, Gesù prese il giudizio che meritavamo. Soffrì l'abbandono perché i peccatori potessero essere perdonati. L'inferno ci mostra quanto è grave il peccato. La croce ci mostra fino a che punto Dio è andato per salvarci.

Non lasciare che questa domanda indurisca il tuo cuore. Lascia invece che ti avvicini a Dio: **Egli ha preparato una via**. "Non vuole che tu perisca" (2 Pietro 3:9). Gli unici all'inferno sono quelli che Lo hanno rifiutato **fino alla fine**.

Mercoledì: L'amore non gode del male

**Proverbi 17:5 (NR06)**  
"Chi beffa il povero offende il suo Creatore; chi gode della sventura altrui non rimarrà impunito."  

Spesso ci concentriamo sulla prima parte del versetto, pensando di essere a posto perché non deridiamo apertamente i poveri. Ma la seconda parte rivela un peccato più sottile, chiamato *Schadenfreude* in tedesco: quella sorta di soddisfazione segreta quando qualcuno che non sopportiamo subisce una disgrazia. Magari non lo diciamo ad alta voce, ma il cuore non mente.  

Dio ci chiama a un amore che **non gode del male** (1 Corinzi 13:6).  
- **Esempi pratici:**  
  - Provare piacere se un collega arrogante fallisce  
  - Sentirsi "giustificati" quando chi ci ha ferito affronta difficoltà 

martedì, giugno 17, 2025

Martedì: Cercare Dio ogni giorno

**1 Cronache 16:11 (NR06)**  
"Cercate il SIGNORE e la sua forza, cercate sempre il suo volto."  

Questo versetto fa parte del cantico di lode che Davide compose quando l'arca del patto fu portata a Gerusalemme e collocata in una tenda. L'arca simboleggiava la presenza di Dio, e Davide esortava il popolo a ricordare la fedeltà divina rispondendo alla vicinanza di Dio con una ricerca costante della Sua presenza.  

Ora, sotto la nuova alleanza, lo Spirito Santo dimora in noi. Con quanto maggiore impegno dovremmo cercare Dio ogni giorno? Siamo grati per questo privilegio e perseveriamo nel cercare il Signore non sporadicamente, ma con perseveranza.  

Primo libro delle Cronache 16:8-36 NR06
[8] «Lodate il Signore, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli. [9] Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue meraviglie. [10] Gloriatevi del suo santo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano il Signore! [11] Cercate il Signore e la sua forza, cercate sempre il suo volto! [12] Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte, dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca, [13] o voi, discendenza d’Israele, suo servo, figli di Giacobbe, suoi eletti! [14] Egli, il Signore, è il nostro Dio; i suoi giudizi si impongono su tutta la terra. [15] Ricordatevi per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, [16] del patto che fece con Abraamo, del suo giuramento fatto a Isacco [17] e che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, [18] dicendo: “A te darò il paese di Canaan come tua parte di eredità”. [19] Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, [20] e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. [21] Egli non permise a nessuno di opprimerli; anzi, castigò dei re per amor loro, [22] dicendo: “Non toccate i miei unti e non fate male ai miei profeti”. [23] Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza! [24] Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli! [25] Perché il Signore è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. [26] Poiché tutti gli dèi dei popoli sono idoli vani, ma il Signore ha fatto i cieli. [27] Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e gioia sono nella sua dimora. [28] Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e forza. [29] Date al Signore la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al Signore vestiti di sacri ornamenti, [30] tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso. [31] Si rallegrino i cieli e gioisca la terra! Si dica fra le nazioni: “Il Signore regna”. [32] Risuoni il mare e quanto esso contiene; esulti la campagna e tutto quel che è in essa. [33] Gli alberi delle foreste esultino davanti al Signore, poiché egli viene a giudicare la terra. [34] Celebrate il Signore, perché egli è buono, perché la sua bontà dura per sempre. [35] E dite: “Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”. [36] Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, d’eternità in eternità!» E tutto il popolo disse: «Amen!» e lodò il Signore.

lunedì, giugno 16, 2025

Salmo 146

Salmi 146:1-10 NR06
[1] Alleluia. Anima mia, loda il Signore. [2] Io loderò il Signore finché vivrò, salmeggerò al mio Dio finché esisterò. [3] Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d’uomo, che non può salvare. [4] Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. [5] Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio, [6] che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno, [7] che rende giustizia agli oppressi, che dà il cibo agli affamati. Il Signore libera i prigionieri, [8] il Signore apre gli occhi ai ciechi, il Signore rialza gli oppressi, il Signore ama i giusti, [9] il Signore protegge i forestieri, sostenta l’orfano e la vedova, ma sconvolge la via degli empi. [10] Il Signore regna per sempre; il tuo Dio, o Sion, regna per ogni età. Alleluia.

Lunedì: Omettere di fare il bene

Lettera di Giacomo 4:17 NR06
[17] Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.

Esistono due tipi di peccato: i peccati di *commissione* (fare ciò che non dovremmo) e i peccati di *omissione* (non fare ciò che dovremmo). Spesso ci concentriamo solo sull'evitare il male, trascurando il bene a cui siamo chiamati. Ma agli occhi di Dio, contano sia le nostre azioni che le nostre mancanze.  

Oggi, fermati a riflettere: **cosa ti sta spingendo a fare lo Spirito Santo, ma continui a rimandare?**  
- Perdonare qualcuno?  
- Condividere il Vangelo?  
- Aiutare una persona in difficoltà?  
- Dedicare più tempo alla preghiera?  

Ravvediamoci dei peccati di omissione e iniziamo a camminare nell'ubbidienza, *facendo il bene che sappiamo di dover fare*.  

domenica, giugno 15, 2025

Domenica: Passi di fede

Genesi 11:31 NR06
[31] Tera prese Abramo, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, cioè figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Essi giunsero fino a Caran, e là soggiornarono.

Terah partì verso Canaan ma si fermò a Caran. Le ragioni potrebbero essere state pratiche (fatica, età), culturali (culto del dio-luna) o personali (il legame con il figlio Haran defunto). Ma per Abramo, come vediamo in Genesi 12, la chiamata rimase. Caran divenne un luogo di transizione, non la destinazione finale. Questo ci ricorda che la volontà di Dio spesso si rivela per gradi. Ci saranno tempi di attesa che metteranno alla prova la nostra fiducia in Lui. Ma quando arriverà il momento, come Abramo, dovremo obbedire e fare il passo di fede.

### **1. Contesto immediato**  
- **Dove siamo nella Bibbia**: Dopo la torre di Babele (Genesi 11:1-9) e prima della chiamata di Abramo (Genesi 12:1).  
- **Protagonisti**:  
  - **Terach**: Padre di Abramo, idolatra (Giosuè 24:2: *"servivano altri dèi"*).  
  - **Abramo**: Non ancora chiamato da Dio (la vocazione avverrà a Carran, Atti 7:2-4).  
  - **Sarai e Lot**: Futuri partecipanti del patto abramitico.  

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### **2. Contesto storico-geografico**  
- **Ur dei Caldei** (Mesopotamia meridionale, oggi Iraq):  
  - Città sumera avanzata, centro di culto lunare (il dio *Nanna*).  
  - Scavi archeologici mostrano case a due piani e scuole (ca. 2000 a.C.).  
- **Carran** (o Harran, oggi Turchia):  
  - Nodo commerciale sulla via dell’Eufrate, anch’essa dedita al culto lunare.  
  - Tappa intermedia verso Canaan (500 km a nord-ovest di Ur).  

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### **3. Movimenti e significato teologico**  
- **Partenza da Ur**:  
  - **Motivo umano**: Forse migrazione commerciale o fuga da conflitti.  
  - **Piano divino**: Dio guida Terach (inconsapevolmente) verso Canaan, terra promessa ad Abramo (Genesi 12:5-7).  
- **Sosta a Carran**:  
  - **Fallimento umano**: Terach si ferma e muore lì (Genesi 11:32), senza raggiungere Canaan.  
  - **Provvidenza divina**: Dio chiama Abramo proprio a Carran (Genesi 12:1-3), trasformando un "fallimento" in un nuovo inizio.  

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### **4. Collegamenti biblici chiave**  
- **Atti 7:2-4**: Stefano rivela che Dio apparve ad Abramo *prima* a Ur, ma la famiglia obbedì solo in parte.  
- **Giosuè 24:3**: Dio sottolinea di aver preso Abramo *"da oltre il fiume"* (Eufrate), evidenziando la rottura col paganesimo.  
- **Ebrei 11:8-10**: Abramo è lodato per la fede *dopo* la chiamata, non per questo viaggio iniziale.  

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### **5. Perché è importante?**  
1. **Transizione storica**: Passaggio dai popoli dispersi (Babele) al popolo eletto (Abramo).  
2. **Tema della chiamata**: Dio sceglie un uomo da un contesto idolatra per iniziare una nuova storia.  
3. **Provvidenza**: Anche le mezze obbedienze (come quella di Terach) sono usate da Dio.  

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### **Mappa del viaggio**  
1. **Ur → Carran**: 1.000 km a nord-ovest (via deserto siriano).  
2. **Carran → Canaan**: 500 km a sud (attraverso Damasco).  

**Curiosità**: Abramo aveva 75 anni quando partì da Carran (Genesi 12:4) – dimostrando che Dio chiama a ogni età.  

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### **Applicazioni pratiche**  
- **Fede oltre i fallimenti**: Anche se Terach non arrivò a Canaan, Dio usò il suo viaggio per preparare Abramo.  
- **Rottura col passato**: Abramo dovette lasciare cultura, sicurezza e idoli per seguire Dio (Genesi 12:1).  

**Versetto chiave**: *«Esci dal tuo paese... verso il paese che io ti mostrerò»* (Genesi 12:1).  

sabato, giugno 14, 2025

I nostri figli, le nostre figlie

Salmi 144:12 NR06
[12] I nostri figli, nella loro gioventù, siano come piante novelle che crescono, e le nostre figlie come colonne scolpite per adornare un palazzo.

Sabato: La vita eterna

Vangelo secondo Giovanni 3:36 NR06
[36] Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui».


Gesù afferma chiaramente che la vita eterna non è solo una promessa futura, ma una realtà presente per chi crede in Lui. Attraverso la fede, siamo già uniti alla vita di Dio, partecipando del suo regno qui e ora, pur nell'attesa del suo compimento finale. Questa verità ci permette di vivere oggi nella pace, nella gioia e nella presenza di Dio. Prenditi un momento per meditare sulla vita abbondante che già possiedi in Cristo ed esprimi gratitudine a Dio per questo dono eterno.

venerdì, giugno 13, 2025

Venerdì: Saper attendere

**Isaia 33:2 (NR06)**  
"O SIGNORE, sii nostro sostegno ogni mattina, e la nostra salvezza nel tempo della distretta."  

Queste parole appartengono a un piccolo gruppo fedele che, dopo essersi allontanato da Dio, aveva imparato a confidare di nuovo in Lui. Prima, nel libro di Isaia (30:15; 31:6), si erano rifiutati di aspettare il Signore. Ma poi, pentiti (25:9; 26:8; 33:2), riscoprirono la fiducia in Dio.

Anche noi viviamo a volte il nostro esilio personale, momenti di prova, di silenzio o di lotta, in cui Dio ci insegna ad attendere da Lui. Le circostanze possono essere diverse per ciascuno, ma la lezione è sempre la stessa: confidare nei tempi del Signore. Se oggi stai affrontando un periodo difficile, non mollare. Affidati di nuovo al Dio della salvezza. ChiediGli forza ogni giorno e la grazia di sperare in Lui. Non ti ha abbandonato.

giovedì, giugno 12, 2025

Avvicinatevi a Dio

Lettera di Giacomo 4:8 NR06
[8] Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. 

Pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo!

L'esempio di Ezechia

Secondo libro dei Re 18:6 NR06
[6] Si tenne unito al Signore, 
non cessò di seguirlo 
e osservò i comandamenti che il Signore aveva dati a Mosè.

Secondo libro dei Re 18:7 NR06
[7] Il Signore fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. [...]

Giovedì: Ubbidienza e comprensione

**Ebrei 5:8 (NR06)**  
"Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì."  

Gesù non visse una vita di sottomissione passiva, ma scelse attivamente l'ubbidienza, più e più volte, anche quando portò a sofferenza, dolore e morte. La sua ubbidienza non riguardava il diventare più virtuoso; riguardava l'entrare più profondamente nell'esperienza umana. Attraverso la sofferenza, non divenne più divino. Piuttosto, divenne più comprensivo. Sa in prima persona cosa significhi essere umani, lottare, piangere, soffrire. Non abbiamo un Salvatore distante o distaccato. Ne abbiamo Uno che comprende veramente. NESSUNO TI CAPISCE COME GESÙ. Quindi portagli tutto, perché Lui ci è passato.  

mercoledì, giugno 11, 2025

Mercoledì: Le opere della fede

**Giacomo 2:15-16 (NR06)**  
"Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro ciò che è necessario al corpo, a che cosa serve?"  

Questa è una potente illustrazione di come la fede senza opere è morta. "Andate in pace, scaldatevi e saziatevi" è un augurio pio, una preghiera gentile, per qualcuno nel bisogno. Ma in realtà, come sottolinea Giacomo, viene usato come scappatoia per evitare di aiutare chi è nel bisogno. Chiediti onestamente: quando dici "pregherò per te", lo intendi davvero? O è a volte un modo conveniente per esimerti dall'impegnarti? La nostra compassione deve andare oltre le parole. La nostra pietà deve riflettersi nelle azioni. 

martedì, giugno 10, 2025

Martedì: La compassione di Dio

**Salmo 102:17 (NR06)**  
Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.

In tutta la Scrittura vediamo che Dio non si allontana mai da chi ha il cuore spezzato. Si avvicina a quelli che hanno lo spirito affranto e ascolta quando nessun altro lo fa. Questo è il cuore del nostro Dio, Colui che si abbassa per sollevare gli stanchi. Gesù ha incarnato questa compassione, raggiungendo gli emarginati, i peccatori e i dimenticati. Se questo è il cuore di Dio, dovrebbe essere anche il nostro.  

Se ti senti perduto, vieni a Lui con sincerità: Egli ti ascolta. E se conosci qualcuno che è nel bisogno, prega per lui, raggiungilo, amalo e sii un riflesso della misericordia che hai ricevuto.

lunedì, giugno 09, 2025

Obbedienza

**Amos 7:14 (NR06)**  
*"Allora Amos rispose ad Amasia: 'Io non sono profeta, né figlio di profeta; sono un mandriano e coltivo i sicomori.'"*  

La Scrittura ci mostra ripetutamente che Dio sceglie persone comuni per compiere la Sua opera. Non importa da dove vieni o quali titoli hai. Ciò che conta davvero è **l'ubbidienza**. L'ubbidienza è sempre la prova del servo fedele di Dio.  

Dio ti sta chiamando a entrare nell'opera che ha preparato per te. **Ubbidisci** e vedrai come Egli ti equipaggerà per fare ciò che ti ha chiamato a compiere.  

sabato, giugno 07, 2025

Adorare e servire

**Sofonia 3:9 (NR06)**  
*"Allora io darò ai popoli labbra pure, perché tutti invochino il nome del SIGNORE e lo servano di comune accordo."*  

Questo versetto dipinge un quadro meraviglioso del futuro, quando persone di tutte le nazioni si riuniranno per adorare il Signore. Ciò che colpisce è che lo adoreranno sia con le parole (labbra pure che invocano il Suo nome) sia con le azioni (servendolo insieme). Spesso adoriamo Dio a parole, ma oggi chiediamoci: quanto spesso Lo adoriamo con i fatti?  

Oggi, lascia che le tue azioni siano un atto di adorazione. Servilo in tutto ciò che fai durante la giornata.  

venerdì, giugno 06, 2025

Dio avvisa

Salmi 50:22-23 NR06
[22] Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché io non vi laceri e nessuno vi liberi. 
[23] Chi mi offre come sacrificio il ringraziamento, mi glorifica, e a chi regola bene il suo comportamento, io farò vedere la salvezza di Dio».

Venerdì: Insoddisfazione

**Aggeo 1:6 (NR06)**  
*"Avete seminato molto, ma raccolto poco; mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c'è chi si riscaldi; chi guadagna un salario, lo mette in una borsa bucata."*  

Ai tempi di Aggeo, il popolo trascurò la casa di Dio per concentrarsi su altre priorità. Il risultato? Insoddisfazione diffusa in ogni aspetto della vita.  

Anche oggi, molte frustrazioni - sociali, economiche o personali - possono essere conseguenze del non dare a Dio il primo posto. Lavorare con impegno è giusto, ma ciò per cui ci affanniamo non deve sostituirsi a Lui. Come ricorda **Matteo 6:33 (NR06)**:  
*"Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più."*  

giovedì, giugno 05, 2025

5 esempi biblici di preghiera

Primo libro delle Cronache 4:10 NR06
[10] Iabes invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto.

Primo libro di Samuele 1:10-15 NR06
[10] Lei aveva l’anima piena di amarezza e pregò il Signore piangendo a dirotto. [11] Fece un voto e disse: «O Signore degli eserciti, se hai riguardo all’afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sulla sua testa». [12] La sua preghiera davanti al Signore si prolungava, ed Eli osservava la bocca di lei. [13] Anna parlava in cuor suo e si muovevano soltanto le sue labbra, ma non si sentiva la sua voce; perciò Eli credette che fosse ubriaca, [14] e le disse: «Quanto durerà questa tua ubriachezza? Va’ a smaltire il tuo vino!» [15] Ma Anna rispose e disse: «No, mio signore, io sono una donna tribolata nello spirito e non ho bevuto vino né bevanda alcolica, ma stavo solo aprendo il mio cuore davanti al Signore.

Primo libro dei Re 3:9 NR06
[9] Da’ dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?»

Vangelo secondo Luca 22:42 NR06
[42] «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta».

Vangelo secondo Luca 18:13 NR06
[13] Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!”


Giovedì: La famiglia di Dio o La comunione cristiana

**Efesini 3:14 (NR06)**  
*"Per questo motivo io piego le ginocchia davanti al Padre."*  

Quando accettiamo Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore, Dio ci adotta come Suoi figli e diventa nostro Padre. Diventiamo parte di una famiglia che include credenti del passato, presente e futuro. Questo ci ricorda ancora una volta che non possiamo vivere da cristiani da soli. Siamo parte di una famiglia spirituale e dobbiamo rimanere connessi ad essa. Se non fai parte di una chiesa, cerca una comunità fedele e unisciti ad essa. Essere connesso a una chiesa locale non è solo una buona idea, è necessario.  

Lettera agli Efesini 3:14-19 NR06
[14] Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, [15] dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, [16] affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, [17] e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, [18] siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo [19] e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

mercoledì, giugno 04, 2025

Mi accompagneranno...

Benevento, 4 giugno 2025

Salmi 23:6 NR06
[6] Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni.

Mercoledì: L'arca

**Genesi 6:18 (NR06)**  
*"Ma stabilirò il mio patto con te; tu entrerai nell'arca: tu, i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te."*  

L'arca di Noè e la salvezza che portò ci ricordano l'arca dell'alleanza e, in definitiva, Gesù. L'arca di Noè salvò le persone dal diluvio, mostrando la misericordia di Dio anche quando il mondo era pieno di male. L'arca dell'alleanza conteneva la legge di Dio ed era il luogo dove i peccati venivano perdonati, indicando la presenza di Dio con il Suo popolo. Entrambe ci conducono a Gesù, che ci salva per sempre dal peccato, ci avvicina a Dio e adempie tutti questi segni precedenti.  

Oggi, rinnova la tua fede in Gesù come il Salvatore definitivo che ci dona speranza e pace.  

martedì, giugno 03, 2025

Martedì: Confessare i propri peccati

Proverbi 28:13 NR06
Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

Come Adamo ed Eva che si nascosero nel giardino, anche noi di fronte al peccato spesso cerchiamo di coprirlo. Ma nascondersi non porta guarigione, crea solo distanza da Dio. La misericordia inizia con l'onestà verso Dio. Quando confessiamo e abbandoniamo il peccato, Dio non ci umilia ma ci ripristina. Il pentimento non è solo dispiacersi: è scegliere di fare un inversione a 180° e tornare a Colui che ci può rendere integri.  

Oggi, prenditi del tempo per confessare e pentirti dei tuoi peccati davanti a Dio.  

lunedì, giugno 02, 2025

Lunedì: Gli incontri con Gesù - Bartimeo il cieco

**Marco 10:47 (NR06)**  
"Quando sentì che era Gesù il Nazareno, si mise a gridare: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!»"  

Bartimeo era un mendicante cieco seduto alle porte di Gerico. Sentendo passare Gesù, usò il titolo messianico "Figlio di Davide". Questo dimostra che, sebbene cieco, riconobbe chi fosse Gesù, mentre quelli che vedevano non ne compresero l'identità.  

Riconosciamo davvero chi è Gesù? Il Messia, il Signore, Dio. I nostri occhi lo "vedono" veramente?  

Proverbi 3:5-6 NR06
[5] Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. 
[6] Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.

domenica, giugno 01, 2025

Lezioni dall'incontro tra Gesù ed i malfattori con Lui crocifissi

Vangelo secondo Luca 23:39-43 NR06
[39] Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» 
[40] Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 
[41] Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni, ma questi non ha fatto nulla di male». 
[42] E diceva: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno!» 
[43] Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».

Gesù appeso alla croce, in mezzo ai due malfattori con Lui condannati a morte (v. 33) divide, come oggi, l'umanità in due: 
da una parte coloro che lo insultano (v. 39), dall'altra coloro che ripongono in Lui la loro fede per essere salvati (v.42).
Ad una prima lettura possiamo notare che entrambi i malfattori, apparentemente, chiedono a Gesù la stessa cosa: essere salvati.
Ma il primo dei due non parla per fede. Anzi, la Sua richiesta esprime totale sfiducia nei confronti di quell' uomo come lui, sfigurato dalle torture ed appeso alla croce, in fin di vita. "Ma come, non sei tu il Cristo? Allora fa qualcosa e facci scendere da qui!" lo apostrofa il malvivente con il poco fiato che ancora gli resta.
Gesù non risponde a questa richiesta a Lui rivolta con scetticismo e scherno.
Gesù ancora oggi non risponde a quanti si rivolgono a Lui con lo stesso spirito, o addirittura lo ignorano di fatto.
L'altro malfattore, dando prova di aver finalmente compreso chi fosse quell'innocente che stava soffrendo accanto a lui, non si rivolge a Lui chiedendo di essere salvato materialmente, di porre fine a quel supplizio e di scendere dalla croce. Gli rivolge invece una implorazione concisa, umile ed adeguata alla fede che in quel momento era sbocciata in lui:
"Gesù, non dimenticarti di me quando entrerai nel tuo regno!"
Con quelle poche parole il malfattore si presenta davanti a Dio al termine della sua vita carica di peccati e chiede semplicemente di essere salvato, perché riconosce in Gesù il Figlio di Dio. 
A lui Gesù risponde rassicurandolo: "Senza alcun dubbio, oggi stesso sarai con me in paradiso", perché Gesù risponde sempre a coloro nei quali trova la fede.

Domenica: Gli incontri di Gesù - Il ladro sulla croce

**Luca 23:42-43 (NR06)**  
"Poi disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» E Gesù gli rispose: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso»."  

Non ebbe il tempo di rimediare ai suoi errori. Solo un attimo di sincerità e fede. E bastò. Con Gesù, la grazia arriva sempre al momento giusto.  

Martedì: La pazienza di Dio

**Genesi 18:32 (NR06)**   "Poi disse: «Deh, non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto: se se ne troveranno die...