sabato, marzo 08, 2025

Efesini 1 - Siamo ricchi e non ce ne rendiamo conto

 Come credenti in Cristo, abbiamo tutto (Ef. 1:3-14). Siamo ricchissimi, di quella ricchezza non effimera perché spirituale, che viene da Dio e che dura in eterno. Spesso non ce ne rendiamo conto (Ef. 1:16-19).


Schema Generale di Efesini Capitolo 1

  1. Saluto e Benedizione (Ef 1:1-2)

    • Paolo si presenta come apostolo di Cristo e saluta i credenti di Efeso con grazia e pace.
  2. Benedizioni Spirituali in Cristo (Ef 1:3-14)

    • (v. 3) Lode a Dio per le benedizioni spirituali nei luoghi celesti.
    • (v. 4-6) Elezione e predestinazione in Cristo per essere santi e irreprensibili.
    • (v. 7-10) La redenzione per mezzo del sangue di Cristo e il mistero della sua volontà.
    • (v. 11-14) L’eredità in Cristo e il sigillo dello Spirito Santo come garanzia della salvezza.
  3. Preghiera di Paolo per i credenti (Ef 1:15-23)

    • (v. 15-16) Paolo ringrazia Dio per la fede e l’amore dei credenti.
    • (v. 17-19) Preghiera per la sapienza, la rivelazione e la conoscenza di Dio.
    • (v. 20-23) L’elevazione di Cristo al di sopra di ogni potenza e il suo ruolo come capo della Chiesa.

Commento Dettagliato di Efesini Capitolo 1

Saluto e Benedizione (Ef 1:1-2)

  • Ef 1:1 – Paolo si presenta come “apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio”, affermando la sua autorità e missione. Non è un incarico che ha scelto autonomamente, ma è stato chiamato da Dio. Il destinatario della lettera è la comunità di Efeso, ma il messaggio si applica a tutti i santi, cioè i credenti che vivono in fedeltà a Cristo.
  • Ef 1:2 – Il saluto paolino unisce due elementi fondamentali della vita cristiana: grazia e pace. La grazia è il dono immeritato di Dio, mentre la pace è la conseguenza della riconciliazione con Lui attraverso Cristo.

Benedizioni Spirituali in Cristo (Ef 1:3-14)

  • Ef 1:3 – Paolo esordisce con una lode a Dio per le benedizioni spirituali concesse ai credenti. Queste benedizioni non sono materiali ma appartengono alla dimensione celeste, ovvero sono legate alla nostra unione con Cristo e alla nostra posizione in Lui.
  • Ef 1:4 – Dio ci ha scelti “prima della creazione del mondo” per essere santi e irreprensibili. Questa elezione non è casuale ma parte di un piano eterno. Essere santi significa essere messi da parte per Dio, mentre essere irreprensibili indica una vita trasformata dalla grazia.
  • Ef 1:5 – La predestinazione è l’atto attraverso cui Dio ha deciso di adottarci come suoi figli tramite Cristo. Questo non è un atto arbitrario, ma è motivato dall’amore di Dio, che desidera una relazione familiare con noi.
  • Ef 1:6 – L’obiettivo di tutto ciò è la gloria della grazia divina. Dio non salva le persone per merito loro, ma affinché la sua grazia sia rivelata e lodata.
  • Ef 1:7 – La redenzione è resa possibile dal sangue di Cristo, un concetto che richiama il sacrificio espiatorio dell’Antico Testamento. Grazie a questo sacrificio, riceviamo il perdono dei peccati, secondo la ricchezza della grazia di Dio.
  • Ef 1:8-9 – Dio non ha agito con parsimonia, ma ha riversato su di noi abbondante sapienza e intelligenza spirituale, rivelandoci il mistero della sua volontà. Questo mistero non è qualcosa di nascosto per sempre, ma è stato rivelato pienamente in Cristo.
  • Ef 1:10 – Il piano di Dio consiste nel ricapitolare ogni cosa in Cristo, sia in cielo che sulla terra. Ciò significa che Cristo è il centro della storia e che tutto il creato sarà un giorno sottomesso a Lui.
  • Ef 1:11 – Essendo uniti a Cristo, i credenti ricevono un’eredità. Questa eredità non è solo futura (la vita eterna), ma è anche presente: la nostra posizione in Cristo ci dà sicurezza e scopo.
  • Ef 1:12 – Lo scopo di questa elezione è che i credenti siano a lode della gloria di Dio. La nostra vita deve essere una testimonianza che riflette la grandezza di Dio.
  • Ef 1:13 – Quando abbiamo ascoltato il Vangelo e abbiamo creduto, siamo stati sigillati con lo Spirito Santo. Il sigillo era un marchio di autenticità e appartenenza: Dio ci ha marchiati come suoi.
  • Ef 1:14 – Lo Spirito Santo è una caparra della nostra eredità, cioè un anticipo della redenzione finale. Questo ci garantisce che Dio porterà a compimento la nostra salvezza.

Preghiera di Paolo per i credenti (Ef 1:15-23)

  • Ef 1:15-16 – Paolo ha sentito parlare della fede dei credenti di Efeso e del loro amore per i santi. Questo lo spinge a ringraziare Dio per loro e a intercedere costantemente nella preghiera.
  • Ef 1:17 – La sua richiesta principale è che Dio conceda ai credenti uno spirito di sapienza e rivelazione, affinché possano conoscerlo più profondamente. La conoscenza di Dio non è solo intellettuale, ma è una rivelazione che cambia la vita.
  • Ef 1:18 – Paolo prega affinché gli occhi del loro cuore siano illuminati, cioè che possano comprendere spiritualmente la speranza della loro chiamata, l’immensa ricchezza dell’eredità che Dio ha preparato per i santi.
  • Ef 1:19 – Egli desidera che conoscano la straordinaria potenza di Dio, la stessa potenza che ha risuscitato Cristo dai morti. Questa potenza è a disposizione dei credenti e li sostiene nella loro vita di fede.
  • Ef 1:20 – Dio ha manifestato questa potenza risuscitando Cristo e facendolo sedere alla sua destra nei cieli, una posizione di suprema autorità.
  • Ef 1:21 – Cristo è superiore a ogni principato, autorità, potenza e dominazione, non solo nel presente ma anche nel futuro. Paolo sta affermando che Cristo ha autorità su ogni potere, sia umano che spirituale.
  • Ef 1:22 – Tutte le cose sono state sottomesse a Cristo, che è stato costituito capo della Chiesa. La Chiesa non è un’istituzione umana, ma è sotto l’autorità di Cristo stesso.
  • Ef 1:23 – La Chiesa è il corpo di Cristo, cioè il mezzo attraverso cui Egli opera nel mondo. Cristo riempie ogni cosa e porta a compimento il piano di Dio attraverso il suo popolo.

Conclusione

Efesini 1 è un capitolo straordinario che rivela il grande piano di Dio per la salvezza, la sovranità di Cristo e la posizione privilegiata dei credenti in Lui. Paolo esalta la grazia divina, l’elezione, la redenzione e il sigillo dello Spirito Santo, per poi concludere con una preghiera intensa per la crescita spirituale della Chiesa. Il messaggio principale è che tutto converge in Cristo, e chi crede in Lui ha una speranza certa e una posizione sicura nel piano eterno di Dio.

 

venerdì, marzo 07, 2025

Apprendimento e messa in pratica

Lettera ai Filippesi 4:9 NR06
[9] Le cose che avete 
imparate, 
ricevute, 
udite da me e 
viste in me, 
fatele; 
e il Dio della pace sarà con voi.

1. Le cose "imparate" da Paolo

  • Filippesi 3:17"Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l’esempio che avete in noi."
    • I Filippesi hanno imparato da Paolo un modello di vita cristiana da seguire.
  • Filippesi 2:5"Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù."
    • Paolo ha insegnato che il credente deve adottare la stessa umiltà e obbedienza di Cristo.

2. Le cose "ricevute" da Paolo

  • Filippesi 1:27"Soltanto comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo..."
    • Paolo aveva trasmesso ai Filippesi il messaggio del Vangelo, che loro hanno ricevuto.
  • Filippesi 2:16"Mantenendo ferma la parola della vita, così da potermi vantare nel giorno di Cristo di non aver corso invano né faticato invano."
    • I Filippesi hanno ricevuto la "parola della vita" da Paolo e sono chiamati a rimanervi fedeli.

3. Le cose "udite" da Paolo

  • Filippesi 1:14"E la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno più ardire nell’annunciare senza paura la Parola."
    • Hanno udito il Vangelo predicato da Paolo e sono stati incoraggiati dalla sua testimonianza.
  • Filippesi 1:30"Sostenendo voi la stessa lotta che mi avete visto sostenere e nella quale ora sentite dire che mi trovo."
    • I credenti hanno udito delle sofferenze di Paolo e della sua fedeltà.

4. Le cose "viste" in Paolo

  • Filippesi 1:12-13"Desidero che sappiate, fratelli, che le cose che mi sono accadute hanno piuttosto contribuito al progresso del vangelo, al punto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo."
    • I Filippesi hanno visto come Paolo affrontava la prigionia con fede.
  • Filippesi 4:11-12"Io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo... so vivere nell’umiltà e so vivere nell’abbondanza."
    • Paolo stesso è un esempio di fiducia in Dio in ogni circostanza.

Conclusione

I Filippesi sono chiamati a seguire l’insegnamento e l’esempio di Paolo, mettendo in pratica ciò che hanno imparato, ricevuto, udito e visto in lui. Questo li condurrà a sperimentare la pace di Dio nella loro vita (Filippesi 4:9).

giovedì, marzo 06, 2025

mercoledì, marzo 05, 2025

Romani 3:23-24 Giustificazione gratuita

Lettera ai Romani 3:23-24 NR06
[23] tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, [24] ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Romani 3:25-26

25 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d'esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; 26 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond'Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù.


L'espressione "tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza" in Romani 3:25-26 si riferisce al modo in cui Dio ha gestito il peccato umano prima della venuta di Cristo.

Analisi del significato

  1. "Tolleranza verso i peccati commessi in passato"

    • Indica che Dio, pur essendo giusto, non ha subito eseguito la piena punizione per i peccati dell'umanità prima della venuta di Cristo.
    • Questo non significa che Dio abbia ignorato il peccato, ma che ha temporaneamente sospeso il giudizio finale, rimandandolo alla croce di Cristo.
  2. "Al tempo della sua divina pazienza"

    • Indica il periodo dell'Antico Testamento in cui Dio ha mostrato pazienza nei confronti del peccato, permettendo agli uomini di vivere senza subire immediatamente il castigo definitivo.
    • Dio ha dato tempo affinché il Suo piano di salvezza si compisse pienamente in Cristo.

Collegamenti con l'Antico Testamento

  • Nel periodo dell'Antico Testamento, Dio ha accettato sacrifici animali come copertura temporanea per il peccato, ma questi non lo rimuovevano definitivamente (Ebrei 10:4).
  • Tuttavia, il peccato doveva ancora essere giustamente punito: Cristo ha portato quella punizione al posto dell'umanità.

Il senso complessivo del passo

  • Dio ha trattenuto il Suo giudizio sui peccati passati, aspettando il momento in cui Cristo sarebbe morto per espiare quei peccati.
  • La croce di Cristo è la dimostrazione della giustizia di Dio, perché attraverso di essa Dio ha soddisfatto la Sua giustizia senza compromettere la Sua misericordia.
  • In questo modo, Dio si rivela "giusto e giustificante": Egli è giusto perché il peccato viene punito, ma è anche colui che giustifica perché offre il perdono a chi ha fede in Gesù.

Conclusione

Dio ha usato pazienza prima della venuta di Cristo, non punendo immediatamente i peccati, ma aspettando il momento in cui Cristo avrebbe offerto il vero sacrificio espiatorio. Questo mostra sia la giustizia che l'amore di Dio: il peccato non è stato ignorato, ma il perdono è stato reso possibile attraverso la croce.

martedì, marzo 04, 2025

Apocalisse 12

 

Commento al capitolo 12 dell'Apocalisse

Il capitolo 12 introduce una visione altamente simbolica, presentando una donna, un drago e un bambino maschio. Questa scena descrive il conflitto cosmico tra il bene e il male, rivelando il ruolo di Dio nella protezione del suo popolo e nella vittoria finale sul male.


1. La donna e il drago (Apocalisse 12:1-6)

Giovanni vede nel cielo un grande segno:

  • Una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle. È incinta e grida per le doglie del parto.
  • Un grande drago rosso, con sette teste, dieci corna e sette diademi. La sua coda trascina un terzo delle stelle del cielo e le scaglia sulla terra.

Il drago si pone davanti alla donna per divorare il bambino appena nato. Tuttavia, il bambino maschio – destinato a governare tutte le nazioni – viene rapito presso Dio e il suo trono, mentre la donna fugge nel deserto, dove Dio le ha preparato un rifugio per 1260 giorni.

Elementi chiave:

  • La donna → Simboleggia il popolo di Dio (Israele e, in senso più ampio, la Chiesa).
  • Il bambino maschio → È identificato con Cristo, il Messia che governerà tutte le nazioni.
  • Il drago → È Satana, che cerca di distruggere il piano di Dio.
  • Il deserto e i 1260 giorni → Indicano protezione divina e un periodo di tribolazione.

2. La battaglia in cielo e la caduta di Satana (Apocalisse 12:7-12)

Scoppia una guerra in cielo:

  • Michele e i suoi angeli combattono contro il drago, che viene sconfitto e precipitato sulla terra insieme ai suoi angeli.
  • Si ode una voce potente che proclama la vittoria di Dio: il regno di Dio e l’autorità di Cristo sono stabiliti, perché l’accusatore dei fratelli è stato gettato giù.

Satana, consapevole di avere poco tempo, si scatena con furia sulla terra.

Elementi chiave:

  • Michele → L’arcangelo che guida le schiere celesti nella battaglia contro Satana.
  • La caduta di Satana → Indica la sua sconfitta definitiva e la sua limitazione nel poter agire liberamente.
  • L’accusatore dei fratelli → Satana è colui che accusa i fedeli davanti a Dio, ma la sua autorità è ormai spezzata.

3. La persecuzione della donna (Apocalisse 12:13-17)

Dopo essere stato gettato sulla terra, il drago perseguita la donna, ma:

  • Dio le dona due ali di grande aquila, permettendole di fuggire nel deserto per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo (3 anni e mezzo).
  • Il drago tenta di sopraffarla con un fiume d’acqua, ma la terra lo inghiotte.
  • Furioso, il drago si rivolge a combattere il resto della discendenza della donna, coloro che osservano i comandamenti di Dio e testimoniano Gesù.

Elementi chiave:

  • Le ali d’aquila → Simbolo della protezione divina e della provvidenza.
  • Il fiume del drago → Possibile riferimento a tentativi di distruggere la Chiesa con persecuzioni o inganni.
  • Il resto della discendenza → Indica i credenti fedeli a Cristo, che affrontano l’ostilità del nemico.

Interpretazione

Il capitolo 12 presenta una visione del conflitto spirituale che si svolge dietro gli eventi terreni. Satana tenta di distruggere il piano di Dio, prima cercando di eliminare il Messia e poi perseguitando il popolo di Dio. Tuttavia, la protezione divina garantisce che il suo piano non abbia successo.


Temi principali

  1. Il conflitto tra Dio e Satana → La ribellione del drago rappresenta l’opposizione costante al piano divino.
  2. La protezione divina → La donna è preservata nonostante gli attacchi del drago, mostrando la cura di Dio per il suo popolo.
  3. La vittoria finale → La caduta di Satana anticipa la sua sconfitta definitiva alla fine dei tempi.

Questo capitolo fornisce un messaggio di incoraggiamento ai credenti: nonostante le persecuzioni e le difficoltà, Dio è sovrano e protegge i suoi fedeli, assicurando la vittoria finale su ogni potenza del male.

Apocalisse 12:18 – Il drago sulla riva del mare

Il versetto 18 afferma:

"E il drago si fermò sulla riva del mare."

Questa breve frase serve da transizione al capitolo successivo e introduce una nuova fase della visione di Giovanni. Il drago, che ha fallito nel distruggere la donna e il suo discendente, ora si prepara a intensificare la sua guerra contro i fedeli.


Significato simbolico

  1. La riva del mare → Nella Bibbia, il mare rappresenta spesso le nazioni pagane e il caos (cfr. Daniele 7:2-3). Il drago si pone in questa posizione, pronto a evocare nuove forze per il suo attacco contro il popolo di Dio.
  2. Introduzione alle due bestie (capitolo 13) → Il drago sta per chiamare due alleati:
    • La bestia che sale dal mare (Ap 13:1) → Simbolo del potere politico oppressivo.
    • La bestia che sale dalla terra (Ap 13:11) → Simbolo del potere religioso corrotto.

Questo versetto segna quindi il passaggio dalla lotta diretta del drago alla formazione di un sistema di poteri ostili a Dio, che saranno approfonditi nel capitolo successivo.


Eb. 13:8 Immutabile in un mondo in continuo mutamento

Lettera agli Ebrei 13:8 NR06
[8] Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

lunedì, marzo 03, 2025

Voi dunque pregate così

Vangelo secondo Matteo 6:9-13 NR06
[9] Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 
[10] venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. [11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 
[12] rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; [13] e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”.

Primo libro delle Cronache 16:11 NR06
[11] Cercate il Signore e la sua forza, cercate sempre il suo volto!

Lettera agli Efesini 6:18 NR06
[18] pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi,

Geremia 29:12-13 NR06
[12] Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. [13] Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore;

La via più difficile

Vangelo secondo Matteo 7:13-14 NR06
[13] Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. [14] Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano.

domenica, marzo 02, 2025

Apocalisse 11

 

Commento ad Apocalisse 11

Il capitolo 11 dell’Apocalisse introduce due elementi centrali nella narrazione profetica: la misurazione del tempio e la testimonianza dei due testimoni. Segue poi la settima tromba, che annuncia il regno definitivo di Dio.


1. La misurazione del tempio (Apocalisse 11:1-2)

Giovanni riceve una canna per misurare il tempio di Dio, l’altare e i suoi adoratori, ma gli viene detto di non misurare il cortile esterno, che sarà dato in balia delle nazioni per 42 mesi.

Elementi chiave:

  • Misurare il tempio → Simbolo di protezione e distinzione tra il vero popolo di Dio e gli altri.
  • Cortile esterno escluso → Indica che i pagani avranno temporaneamente dominio sulla città santa.
  • 42 mesi (1260 giorni) → Un periodo simbolico che appare anche in Daniele e in altre parti dell’Apocalisse, associato a persecuzione e oppressione.

2. I due testimoni (Apocalisse 11:3-13)

Dio concede a due testimoni di profetizzare per 1260 giorni, vestiti di sacco. Sono descritti come due ulivi e due candelabri, e hanno il potere di fermare la pioggia, trasformare l’acqua in sangue e colpire la terra con flagelli.

Alla fine del loro ministero, la “bestia che sale dall’abisso” li uccide, e i loro corpi rimangono esposti nella grande città per tre giorni e mezzo. Le nazioni gioiscono per la loro morte, ma dopo questo periodo i due testimoni risorgono e salgono al cielo davanti a tutti. Segue un grande terremoto che distrugge parte della città e provoca molte morti.

Elementi chiave:

  • Due testimoni → Diverse interpretazioni li vedono come due individui specifici, due gruppi (Israele e la Chiesa), o come simboli della testimonianza della verità di Dio nel mondo.
  • Vestiti di sacco → Indicano una missione profetica di richiamo al pentimento.
  • Poteri simili a Mosè ed Elia → Indicano la continuità con i grandi profeti del passato.
  • Uccisione e resurrezione → Simbolo della persecuzione della testimonianza cristiana e della sua vittoria finale.
  • Grande terremoto → Giudizio divino che segue la risurrezione dei testimoni.

3. La settima tromba (Apocalisse 11:14-19)

Dopo la seconda “sventura” causata dal terremoto, suona la settima tromba. Grandi voci proclamano:

“Il regno del mondo è divenuto del Signore nostro e del suo Cristo, ed Egli regnerà nei secoli dei secoli.” (Ap 11:15)

I ventiquattro anziani lodano Dio perché ha preso il suo potere e ha iniziato a regnare. Viene annunciato il giudizio sulle nazioni e la ricompensa ai servi fedeli. Si apre il tempio di Dio nel cielo, rivelando l'arca dell’alleanza, seguita da lampi, voci, tuoni, terremoto e grandine.

Elementi chiave:

  • Settima tromba → Annuncia l’instaurazione definitiva del regno di Dio.
  • Adorazione celeste → Riconosce il trionfo di Dio sulla storia.
  • Arca dell’alleanza nel cielo → Simbolo della fedeltà di Dio alle sue promesse e della sua presenza con il suo popolo.
  • Manifestazioni cosmiche → Segni della potenza divina e della fine del tempo della pazienza di Dio.

Interpretazione

Questo capitolo rappresenta un punto di svolta nell’Apocalisse, con un chiaro contrasto tra la persecuzione della testimonianza di Dio e il suo trionfo finale.

Temi principali:

  1. Persecuzione e protezione → Il tempio è misurato, segno che Dio protegge i suoi fedeli, ma la città è calpestata dalle nazioni.
  2. Testimonianza e martirio → I due testimoni annunciano il messaggio divino, subiscono persecuzione e morte, ma vengono rivendicati da Dio.
  3. Giudizio e vittoria → La settima tromba segna la fine dei regni umani e l’instaurazione definitiva del regno di Dio.

Questo capitolo trasmette speranza ai credenti perseguitati, mostrando che, nonostante la sofferenza e l’apparente vittoria del male, Dio ha il pieno controllo della storia e la sua giustizia trionferà.

Apocalisse 10

 

Commento ad Apocalisse 10

Il capitolo 10 dell’Apocalisse introduce una pausa tra il sesto e il settimo squillo di tromba. In questa sezione, Giovanni vede un angelo possente e riceve un piccolo libro che deve mangiare. Questa visione evidenzia il ruolo della rivelazione profetica e il suo impatto.


1. L’Angelo possente (Apocalisse 10:1-4)

Giovanni vede un angelo potente scendere dal cielo, avvolto in una nube, con un arcobaleno sulla testa, il volto come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano tiene un piccolo libro aperto. Egli poggia il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra e grida con voce potente, seguita da sette tuoni.

Quando Giovanni sta per scrivere ciò che i sette tuoni hanno detto, una voce dal cielo gli ordina di non scrivere, ma di sigillare il messaggio.

Elementi chiave:

  • L’angelo possente → La sua descrizione ricorda Cristo o un alto messaggero divino, indicando autorità e gloria.
  • Piccolo libro aperto → Simboleggia una rivelazione destinata a Giovanni.
  • Piede su mare e terra → Dimostra il dominio universale dell’angelo.
  • Sette tuoni → Rappresentano una rivelazione che resta segreta, mostrando che non tutto è rivelato.

2. Il giuramento dell’angelo (Apocalisse 10:5-7)

L’angelo alza la mano al cielo e giura per il Dio eterno che il tempo della pazienza divina è terminato: quando suonerà la settima tromba, il mistero di Dio si compirà.

Elementi chiave:

  • Il giuramento → Sottolinea la solennità del messaggio e la certezza dell’adempimento divino.
  • "Non vi sarà più indugio" → Indica che il tempo della fine sta per arrivare.
  • Il compimento del mistero di Dio → Fa riferimento alla realizzazione del piano divino, già annunciato ai profeti.

3. Giovanni mangia il piccolo libro (Apocalisse 10:8-11)

Una voce dal cielo ordina a Giovanni di prendere il piccolo libro dalla mano dell’angelo. Giovanni lo prende e lo mangia: in bocca è dolce come miele, ma nello stomaco diventa amaro. Gli viene poi detto che dovrà profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re.

Elementi chiave:

  • Mangiare il libro → Simboleggia l’assimilazione della parola profetica.
  • Dolcezza e amarezza → Il messaggio divino porta gioia perché è verità, ma anche amarezza perché implica giudizi severi.
  • Nuova missione profetica → Giovanni deve continuare ad annunciare la volontà di Dio, coinvolgendo il mondo intero.

Interpretazione

Questo capitolo evidenzia la sovranità di Dio sulla storia e la certezza del compimento dei Suoi progetti. Il piccolo libro indica una rivelazione specifica per Giovanni, che deve interiorizzarla e trasmetterla. Il contrasto tra dolcezza e amarezza mostra che il messaggio profetico non è solo di speranza, ma include anche giudizi inevitabili.


Temi principali

  1. La sovranità di Dio → L’angelo possente mostra l’autorità divina su tutta la creazione.
  2. Il compimento del piano divino → Con la settima tromba, il mistero di Dio sarà completato.
  3. La missione profetica → Giovanni deve accettare e trasmettere il messaggio, con tutte le sue implicazioni.

Questo capitolo rafforza l’idea che il piano di Dio procede inesorabilmente verso il suo compimento, anche se alcuni dettagli rimangono nascosti fino al tempo stabilito.

Efesini 1 - Siamo ricchi e non ce ne rendiamo conto

 Come credenti in Cristo, abbiamo tutto (Ef. 1:3-14). Siamo ricchissimi, di quella ricchezza non effimera perché spirituale, che viene da Di...