È un libro breve ma straordinariamente denso di significato, che parla della lotta all'obbedienza a Dio, della resa e della comprensione del fatto che la volontà di Dio è qualcosa di straordinario.
Anche quando Giona si ritrovò nel freddo ed umido ventre del pesce, quella che avrebbe potuto essere la cosa peggiore che gli fosse mai accaduta, nel momento in cui egli pregò arrendendosi a Dio, si rivelò essere la cosa migliore che gli potesse capitare.
Giona 2:1-8, 10-11 NR06
[1] Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. [2] Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: [3] «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. [4] Tu mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. [5] Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” [6] Le acque mi hanno sommerso, l’abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. [7] Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! [8] Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo.
[10] ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». [11] E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.
Molte volte nella nostra vita può sembrare che l'unico modo per andare avanti sia ignorare i comandi di Dio.
Giona voleva soltanto proteggere sè stesso mentre la volontà di Dio era quella di portare alla gente di Ninive speranza, restaurazione ed una opportunità di pentirsi.