mercoledì, febbraio 19, 2025

Geremia 43

Geremia 43 – La fuga in Egitto e la profezia contro l’Egitto

Il capitolo 43 di Geremia narra un momento critico nella storia di Giuda dopo la caduta di Gerusalemme nel 586 a.C. Il governatore Ghedalia è stato assassinato (cap. 41) e i capi del popolo, temendo la vendetta dei Babilonesi, chiedono a Geremia se devono fuggire in Egitto o restare nella terra di Giuda (cap. 42). Dio, tramite Geremia, comanda di rimanere, ma il popolo rifiuta l’ordine e fugge in Egitto, portando con sé lo stesso profeta.


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📌 Struttura del capitolo 43

1. (vv. 1-7) Il rifiuto della parola di Dio e la fuga in Egitto

Il popolo accusa Geremia di mentire e di essere manipolato da Baruc.

Disobbediscono all’ordine di Dio e si rifugiano in Egitto.

Portano con sé Geremia e Baruc.



2. (vv. 8-13) La profezia della distruzione dell’Egitto

Giunti a Tafni (città egiziana), Geremia riceve un nuovo messaggio da Dio.

Deve seppellire delle pietre presso il palazzo del faraone come segno profetico.

Dio annuncia che Nabucodonosor invaderà l’Egitto e distruggerà i suoi idoli.





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🛠 Schema riassuntivo


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📖 Interpretazione e significato

Disobbedienza continua: Anche dopo la distruzione di Gerusalemme, il popolo continua a non ascoltare Dio.

Illusione della sicurezza: Cercano protezione in Egitto, ma proprio l’Egitto verrà invaso.

Dio sovrano sulle nazioni: Anche il potente Egitto è sotto il giudizio divino.



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📌 Conclusione
Il capitolo mostra come la paura e la disobbedienza abbiano portato il popolo di Giuda a un tragico errore: cercare rifugio nel posto sbagliato. Invece di fidarsi di Dio, si affidano a un’illusione di sicurezza, che si rivelerà inutile.

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