domenica, novembre 16, 2025

Salmo 63

Salmi 63:1-11 NR06

La ricerca
[1] Salmo di Davide, quando era nel deserto di Giuda. O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz’acqua. 

La contemplazione per soddisfare la necessità
[2] Così ti ho contemplato nel santuario, per vedere la tua forza e la tua gloria. 

Il ricordo di aver incontrato Dio nel santuario– nel luogo della Sua presenza – è ciò che sostiene il salmista nel deserto (v.1). Quella non era una visione distratta, ma una contemplazione intenzionale. Cercava di vedere al di là del velo, per fissare lo sguardo sulla Sua forza (la potenza che agisce) e sulla Sua gloria (la maestosa bellezza). È questa visione, custodita nel cuore, che nutre l'anima quando tutto intorno è arido.

Preghiera:
Signore, anche oggi, nel deserto della routine o della fatica, il mio cuore anela a Te. Ricordo i momenti in cui ho sperimentato la Tua presenza. Aprimi gli occhi dello spirito per contemplare di nuovo la Tua forza e la Tua gloria, perché questa visione sia il mio nutrimento e la mia forza. Amen.

Motivi per lodare Dio
[3] Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno. [4] Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mani invocando il tuo nome. 

La soddisfazione della lode
[5] L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose. 

Il ricordo delle benedizioni passate 
[6] Di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne. [7] Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali. 


La messa in sicurezza dell'anima 
[8] L’anima mia si lega a te per seguirti; la tua destra mi sostiene. 

Certezza della vittoria di Dio sul male
[9] Ma quanti cercano la rovina dell’anima mia, sprofonderanno nelle parti più basse della terra. [10] Saranno dati in balìa della spada, saranno preda di sciacalli. 

Certezza della gioia finale in Dio
[11] Ma il re si rallegrerà in Dio; chiunque giura per lui si glorierà, perché ai bugiardi verrà chiusa la bocca.

Salmo 63 - Analisi Estesa in Stile Narrativo

Il Canto della Sete nel Deserto

Il Salmo 63 si apre con un'immagine di struggente intensità: un uomo solo nel deserto di Giuda, con la gola riarsa e il cuore affamato. Ma non è la sete d'acqua a tormentarlo - è una sete più profonda, esistenziale. "O Dio, tu sei il mio Dio, dall'aurora ti cerco; ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, stanca, senz'acqua".

Queste parole ci introducono in un paradosso spirituale: è proprio nel luogo della massima privazione che nasce il desiderio più autentico di Dio. Davide, fuggiasco da sua figlio Assalonne, scopre che il deserto geografico diventa lo specchio del suo deserto interiore. E in questa aridità, impara che l'uomo può sopravvivere senza acqua, ma non senza Dio.

La Memoria che Disseta

Dal presente assetato, il salmista compie un pellegrinaggio nel tempo: "Così ti ho contemplato nel santuario, per ammirare la tua potenza e la tua gloria". La memoria diventa fonte nel deserto. Davide rievoca i momenti in cui, nel luogo sacro, aveva sperimentato la presenza tangibile di Dio.

Questo ricordo non è semplice nostalgia, ma atto di fede che trasforma il presente. "Poiché la tua grazia è migliore della vita". In queste parole risuona una verità rivoluzionaria: l'amore fedele di Dio (hesed) vale più della vita stessa. È la scoperta che nel deserto si può perdere tutto, tranne l'essenziale.

La Notte che Canta

Il salmo raggiunge la sua vetta più alta nelle ore del buio: "Nel mio giaciglio mi ricordo di te, penso a te nelle veglie della notte". Mentre i nemici complottano nell'oscurità, Davide trasforma l'insonnia in veglia d'amore. Le ore che potrebbero essere dominate dall'ansia diventano spazio sacro per l'incontro con Dio.

Ed ecco il miracolo: "Come con cibi succulenti e grassi è saziata l'anima mia". La lode diventa nutrimento, l'adorazione diventa pane. In un deserto senza cibo, l'anima del re scopre una sazietà che supera ogni banchetto.

Dalla Solitudine alla Comunione

Il movimento finale del salmo è commovente. Dall'esperienza più personale - "A te si stringe l'anima mia" - si spalanca un orizzonte universale: "Si rallegreranno quanti confidano in te". La solitudine del deserto partorisce una lode corale.

In sintesi, il Salmo 63 è la mappa spirituale di ogni credente che attraversa il deserto. Ci insegna che la sete di Dio è già una forma della sua presenza, che la memoria della sua fedeltà può dissetare nel presente, e che la lode notturna può trasformare la privazione in abbondanza. Il deserto, anziché luogo di maledizione, diventa così il santuario dove impariamo che Dio basta.


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