"Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra. Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia, per commettere azioni malvagie con i malfattori, e fa’ che io non mangi delle loro delizie."
Analisi Ridotta
Contesto: Salmo di Davide, una preghiera serale (v. 2) in un momento di grande prova, forse durante la persecuzione di Saul o la ribellione di Assalonne. Il salmista è tentato di unirsi ai malvagi o di rispondere al male con male.
Significato del Versetto:
1. Preghiera per il Controllo delle Parole (v. 3):
· "Poni una guardia alla mia bocca": Davide non confida nella sua autocapacità. Chiede a Dio di sorvegliare attivamente le sue parole come una sentinella, riconoscendo il potere distruttivo della lingua (cfr. Giacomo 3:5-8).
· "Uscio delle mie labbra": Le labbra sono come una porta; una volta aperte, le parole escono e non possono essere riprese. La preghiera è di un controllo preventivo.
2. Preghiera per il Controllo del Cuore e delle Azioni (v. 4):
· "Non inclinare il mio cuore al male": Il cuore è la sorgente di ogni azione (cfr. Proverbi 4:23). Davide teme la propria fragilità e chiede a Dio di proteggere le sue inclinazioni più profonde.
· "Non mangiare delle loro delizie": Le "delizie" sono i piaceri apparenti e seducenti del peccato. Il salmista sa che condividere il "pasto" con i malvagi significa condividere la loro colpa. Chiede di essere preservato dalla seduzione stessa.
In sintesi, questa preghiera ci insegna a chiedere a Dio una protezione a 360 gradi: non solo sulle nostre azioni esterne (le parole e le opere), ma soprattutto sulle nostre inclinazioni interiori (il cuore). È la richiesta umile di chi conosce la propria debolezza e sa che la sola forza morale non basta per resistere alla seduzione del male; ha bisogno che Dio stesso custodisca la sua bocca, il suo cuore e le sue scelte.
