sabato, gennaio 18, 2025

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06
[9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi afferrerà la tua destra.

Sei ovunque Signore, anche in quei travagliati sogni notturni che altro non sono se non una richiesta di aiuto che Ti giunge da una mente affaticata.

venerdì, gennaio 17, 2025

Prov. 3:7 Autostima

Proverbi 3:7 NR06
[7] Non ti stimare saggio da te stesso, temi il Signore e allontanati dal male;

giovedì, gennaio 16, 2025

Os. 10:12 Seminare secondo giustizia

Osea 10:12 NR06
[12] Seminate secondo giustizia e farete una raccolta di misericordia; dissodatevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il Signore, finché egli non venga e non spanda su di voi la pioggia della giustizia.

mercoledì, gennaio 15, 2025

Il ritorno di Gesù

da https://www.notiziecristiane.com/la-seconda-venuta-di-gesu-2/

Gesù ha promesso ai Suoi discepoli che sarebbe ritornato.

Giovanni 14:1-3 (NR) “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi.”

Gli angeli hanno promesso che Gesù sarebbe ritornato. 

Atti 1:10,11 (NR): “E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: ‘Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo ’.”

Come ritornerà Gesù? 

Luca 21:27 (NR): “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con potenza e gloria grande.”

Quante persone Lo vedranno quando ritornerà? 

Apocalisse 1:7 (NR): “Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui.”

Cosa vedremo e che cosa sentiremo quando ritornerà?

1 Tessalonicesi 4:16,17 (NR): “Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria.”

Quanto sarà visibile il Suo ritorno?

Matteo 24:27 (NR): “Infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.”

Quali avvertimenti ci ha lasciato il Cristo affinché non fossimo ingannati riguardo alla Sua seconda venuta?

Matteo 24:23-26 (NR): “Allora, se qualcuno vi dice: ‘ Il Cristo è qui,’ oppure: ‘E’là ’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: ‘Eccolo, è nel deserto, non v’andate; ‘eccolo, è nelle stanze interne ’, non lo credete.”

C’è qualcuno che conosca l’esatto momento del ritorno di Cristo?

Matteo 24:36 (NR): “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.”

Sapendo quanto sia umano procrastinare, cosa ci dice di fare il Cristo? 

Matteo 24:42 (NR): “Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà.”

Quale avvertimento ci ha lasciato il Cristo riguardo al fatto che non dobbiamo farci cogliere alla sprovvista da questo grande evento?

Luca 21:34-36 (NR): “Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio; perché verrà sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.”

Perché Gesù ci sta mettendo tutto questo tempo per ritornare? 

Pietro 3:8,9 (NR): “Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.”

Come dovremmo vivere mentre aspettiamo Gesù? 

Tito 2:11-14 (NR) “Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.”

Come sarà il mondo quando Gesù ritornerà?

Matteo 24:37-39 (NR): “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s’andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo.”

Il ritorno di Gesù sarà un momento di ricompensa?

Matteo 16:27 (NR) ed in Apocalisse 22:12 (NR): “Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua.” “Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere.”

Perché Gesù ritornerà? 

Ebrei 9:28 (NR): “Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.”

Alla seconda venuta di Gesù, sperimenteremo pienamente la concretezza della nostra salvezza. 

1 Corinzi 1:7,8 (NR): “In modo che non mancate di alcun dono, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro.”

Sal. 62:11 A chi appartiene il potere?

Salmi 62:11 NR06
[11] Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che il potere appartiene a Dio.

martedì, gennaio 14, 2025

Is. 41:13 Io ti aiuto

Isaia 41:13 NR06
[13] perché io, il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: “Non temere, io ti aiuto!

lunedì, gennaio 13, 2025

1 Cr. 29:11 Benedizione

Primo libro delle Cronache 29:11 NR06
[11] A te, Signore, 
la grandezza, 
la potenza, 
la gloria, 
lo splendore, 
la maestà, 
poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! 
A te, Signore, il regno; 
a te, 
che t’innalzi come sovrano 
al di sopra di tutte le cose!

domenica, gennaio 12, 2025

Geremia 21

 

Geremia 21: Il messaggio di giudizio per Sedecìa

Il capitolo 21 di Geremia contiene un messaggio diretto al re Sedecìa (l'ultimo re di Giuda) e al popolo di Gerusalemme. Questo capitolo è ambientato durante l'assedio di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, re di Babilonia. Sedecìa, sperando in un intervento divino, invia una delegazione a Geremia, ma riceve un messaggio di giudizio e distruzione.


1. Struttura del capitolo

  1. La richiesta del re Sedecìa a Geremia (vv. 1-2)

    • Sedecìa invia Pascur (non lo stesso di Geremia 20:1-6) e Sofonia, un sacerdote, per chiedere a Geremia di consultare il Signore.
    • Sperano che Dio operi un miracolo come nei tempi antichi, liberando Giuda da Babilonia.
  2. La risposta del Signore: Giudizio su Gerusalemme (vv. 3-7)

    • Dio annuncia che combatterà contro Gerusalemme, non a favore del Suo popolo, ma come Suo avversario.
    • L’esercito di Giuda sarà sconfitto, e i sopravvissuti moriranno di peste, spada e carestia.
  3. Scelta tra la vita e la morte (vv. 8-10)

    • Geremia presenta al popolo una scelta:
      • Chi rimane in città morirà.
      • Chi si arrende ai Caldei (Babilonesi) vivrà.
    • Gerusalemme è destinata alla distruzione perché Dio stesso ha decretato il suo giudizio.
  4. Il messaggio ai governanti di Giuda (vv. 11-14)

    • Un richiamo alla giustizia: i governanti devono giudicare rettamente e difendere gli oppressi.
    • Tuttavia, la loro disobbedienza porterà al fuoco e alla distruzione.

2. Temi principali

  1. Il giudizio divino su Gerusalemme:

    • Gerusalemme, a causa della sua ribellione e idolatria, è destinata alla distruzione.
    • Dio non proteggerà la città, ma la consegnerà ai Babilonesi.
  2. La scelta tra vita e morte:

    • Per la prima volta, Geremia invita il popolo a sottomettersi ai Babilonesi per avere salva la vita.
    • Rimanere nella città assediata equivale a scegliere la morte.
  3. L'ipocrisia dei leader:

    • I governanti di Giuda sono denunciati per la loro ingiustizia e la mancanza di compassione per i deboli.
    • La distruzione è anche una conseguenza della loro cattiva leadership.

3. Schema riassuntivo del capitolo

Geremia 21: Giudizio su Gerusalemme

1. Richiesta di Sedecìa (vv. 1-2)
   - Sedecìa cerca un miracolo da Dio contro Babilonia.

2. Risposta di Dio: Giudizio (vv. 3-7)
   - Dio combatterà contro Gerusalemme.
   - Morte attraverso peste, spada e carestia.

3. Scelta tra vita e morte (vv. 8-10)
   - Rimanere in città: morte.
   - Arrendersi ai Babilonesi: vita.

4. Messaggio ai governanti (vv. 11-14)
   - Richiamo alla giustizia.
   - Distruzione inevitabile per la loro disobbedienza.

4. Versetti chiave

  1. Versetto 2: La richiesta di Sedecìa

    • "Consulta il Signore per noi, perché Nabucodonosor, re di Babilonia, ci fa guerra; forse il Signore agirà per noi secondo tutte le sue meraviglie, in modo che quello si allontani da noi."
      • Sedecìa spera in un miracolo come quelli avvenuti in passato (Esodo, vittorie contro nemici).
      • Tuttavia, la risposta sarà negativa: non ci sarà salvezza.
  2. Versetto 5: Dio combatterà contro Gerusalemme

    • "Io stesso combatterò contro di voi con mano stesa, con braccio potente, con ira, furore e grande indignazione."
      • Dio, invece di essere il loro alleato, diventa il loro nemico a causa dei loro peccati.
  3. Versetto 8: Scelta tra vita e morte

    • "Ecco, io metto davanti a voi la via della vita e la via della morte."
      • Questa frase richiama il linguaggio di Deuteronomio 30:19, ma qui la scelta di vita implica arrendersi al nemico, cosa difficile da accettare.
  4. Versetto 12: Invito alla giustizia

    • "Casa di Davide, così parla il Signore: Amministrate la giustizia ogni mattina, liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore, affinché la mia ira non divampi come un fuoco."
      • Dio richiama i governanti alla giustizia, ma il tempo per il pentimento sembra essere ormai scaduto.

5. Schema delle accuse e conseguenze

Accusa Conseguenza
Idolatria e peccati del popolo Gerusalemme sarà distrutta dai Babilonesi.
Mancanza di giustizia dei leader Ira divina sui governanti e sul popolo.
Falsa speranza in un miracolo Dio combatterà contro il Suo popolo, non a favore.
Resistenza al nemico Morte per peste, spada e carestia.

6. Applicazioni spirituali

  1. Non abusare della pazienza di Dio:

    • Il popolo di Giuda si era ripetutamente ribellato, ignorando i profeti. La pazienza di Dio ha un limite.
  2. La vera speranza richiede pentimento:

    • Sedecìa cerca un intervento miracoloso senza pentirsi. Dio non risponde a preghiere vuote, ma desidera un cuore sincero.
  3. L'obbedienza è sempre la via della vita:

    • Arrendersi ai Babilonesi significava accettare la volontà di Dio, per quanto fosse difficile. La ribellione avrebbe portato solo distruzione.


Salmi 94:18-19 La Tua bontà ed il Tuo conforto

Salmi 94:18-19 NR06
[18] Quando ho detto: «Il mio piede vacilla», la tua bontà, o Signore, mi ha sostenuto. [19] Quando ero turbato da grandi preoccupazioni, il tuo conforto ha alleviato l’anima mia.

Geremia 20

 

Geremia 20: La sofferenza e il lamento del profeta

Il capitolo 20 di Geremia è uno dei momenti più intensi e personali del libro, in cui emerge il conflitto interiore del profeta. Il capitolo si divide in due sezioni principali: il confronto tra Geremia e Pascur (un sacerdote che lo perseguita) e il lamento personale di Geremia, in cui il profeta esprime il suo dolore, la sua frustrazione e la sua fede.


1. Struttura del capitolo 20

  1. Conflitto con Pascur (vv. 1-6)

    • Pascur, sacerdote e supervisore del Tempio, punisce Geremia per le sue profezie.
    • Geremia lo accusa di essere un falso leader e annuncia il giudizio su di lui.
  2. Lamento personale di Geremia (vv. 7-18)

    • Geremia si sente ingannato da Dio perché il suo compito è doloroso e lo espone al ridicolo.
    • Esprime il desiderio di smettere di profetizzare, ma non può trattenersi.
    • Alla fine, emerge la fiducia di Geremia nella giustizia divina, ma anche il suo dolore esistenziale.

2. Temi principali

  1. Persecuzione dei fedeli servitori di Dio:

    • Geremia subisce opposizione e sofferenza per il suo ministero.
  2. Conflitto interiore del profeta:

    • Geremia vive una tensione tra la sua chiamata divina e il desiderio di rinunciare a causa della sofferenza.
  3. Giudizio sui falsi leader:

    • Pascur rappresenta i leader religiosi corrotti che si oppongono al messaggio di Dio.
  4. Fede nonostante il dolore:

    • Nonostante il lamento, Geremia dichiara fiducia nella giustizia di Dio.
  5. Dolore profetico:

    • Geremia incarna il dolore di un profeta che deve proclamare un messaggio impopolare.

3. Analisi dettagliata

1. Conflitto con Pascur (vv. 1-6)

  • Contesto:
    Pascur, un sacerdote influente, fa percuotere e imprigionare Geremia per la sua profezia contro Gerusalemme.

    • Geremia chiama Pascur "Magor-Missabib" (terrore tutt’intorno) e predice la sua deportazione e morte a Babilonia.
  • Significato:
    Pascur rappresenta i leader che cercano di sopprimere la verità divina per mantenere il potere. Geremia, invece, è il portavoce fedele di Dio, anche a costo della sofferenza.


2. Lamento personale di Geremia (vv. 7-18)

  • Versetti 7-9: La lotta interiore di Geremia

    • Geremia accusa Dio di averlo "sedotto" (ingannato) con la sua chiamata.
    • Vorrebbe smettere di profetizzare, ma il messaggio di Dio è come un "fuoco ardente" dentro di lui.
  • Versetti 10-13: La fiducia nella giustizia di Dio

    • Geremia riconosce che Dio è con lui come un potente guerriero e giudicherà i suoi nemici.
    • Esprime un momento di lode per la giustizia e la liberazione che Dio porterà.
  • Versetti 14-18: Lamento esistenziale

    • Geremia maledice il giorno della sua nascita, esprimendo un dolore profondo e il peso del suo incarico.
    • Questa sezione riflette la sua umanità e la sua vulnerabilità.

4. Schema riassuntivo del capitolo

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| Geremia 20: Persecuzione, lamento e fede                     |
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1. Conflitto con Pascur (vv. 1-6)
   - Geremia percosso e imprigionato.
   - Profetizza il giudizio su Pascur.

2. Lamento personale di Geremia (vv. 7-18)
   - Lotta interiore (vv. 7-9): il peso della chiamata.
   - Fiducia in Dio (vv. 10-13): Dio è un giusto giudice.
   - Dolore esistenziale (vv. 14-18): maledizione del giorno della nascita.
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5. Approfondimento sui simboli chiave

Simbolo Significato
"Magor-Missabib" Nome dato a Pascur, indica il terrore e la rovina che lo attendono.
Fuoco ardente nel cuore Il messaggio di Dio è irresistibile, nonostante il desiderio di Geremia di fermarsi.
Maledizione del giorno di nascita Il peso della chiamata profetica è così grande che Geremia desidera non essere mai nato.

6. Schema grafico

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| Geremia 20: Lotta del profeta                          |
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1. Conflitto con Pascur (vv. 1-6)
   - Pascur punisce Geremia per la sua profezia.
   - Giudizio su Pascur: deportazione e morte a Babilonia.

2. Lamento personale (vv. 7-18)
   a. Lotta interiore (vv. 7-9)
      - Sentimento di inganno da parte di Dio.
      - Impossibilità di trattenere il messaggio profetico.
   b. Fiducia in Dio (vv. 10-13)
      - Dio come giusto giudice e liberatore.
   c. Dolore esistenziale (vv. 14-18)
      - Maledizione del giorno della nascita.
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7. Applicazioni spirituali

  1. Fedeltà nella persecuzione:

    • Anche quando perseguitati, i credenti devono rimanere fedeli alla loro chiamata.
  2. Lamento e fede possono coesistere:

    • Geremia dimostra che è possibile esprimere dolore a Dio senza perdere la fede.
  3. Il costo del servizio a Dio:

    • Servire Dio spesso richiede sacrificio e sofferenza, ma porta frutti eterni.
  4. Dio è un giusto giudice:

    • Anche quando sembra che il male prevalga, Dio porterà giustizia nel Suo tempo.

Se vuoi approfondire alcune sezioni o temi del capitolo, fammi sapere!

1 Tim 6:12 Il buon combattimento

Prima lettera a Timoteo 6:12 NR06
[12] Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni.

Imparare a Combattere il Buon Combattimento

Quando siamo diventati cristiani e abbiamo creduto per la prima volta in Gesù, abbiamo iniziato un cammino di fede. Ci siamo impegnati a diventare discepoli di Gesù, che seguono i Suoi comandi e confidano in Lui.

L'apostolo Paolo, nelle sue istruzioni a Timoteo, lo incoraggia a combattere il buon combattimento della fede. Ciò implica che il cammino di fede sarà spesso difficile. A volte sarà intricato, complicato e straziante. Le parole di Paolo ci ricordano che la fede può essere una lotta.

Tuttavia, più che contro le persone, questo cammino di fede è una lotta per il bene, la bellezza e la fedeltà. Stiamo combattendo contro la nostra stessa natura decaduta, ma anche contro i nemici di Dio all'interno del regno spirituale.

Lottare spesso sembra essere la decisione giusta anche se non è la decisione più facile. Potrebbe significare essere gentili quando vorremmo esplodere. Potrebbe significare scegliere l'amore quando sarebbe più facile essere egoisti.

Combattere bene significa rimanere fedele a Gesù lungo tutto il corso della tua vita. Sei stato chiamato a una nuova vita in Cristo quando hai scelto la fede, e sei chiamato a rimanere fedele per tutto il corso della tua vita.

Ma come rimanere fedeli? Uno dei modi con cui puoi coltivare la fedeltà è leggere la Parola di Dio ogni giorno. Quando trascorri regolarmente del tempo con Lui, inizi ad amare ciò che Dio ama e a odiare ciò che Egli odia. 

E, mentre cerchi Dio in questo modo, è anche importante avere amicizie con persone che possono incoraggiarti. Avere due o tre persone nella vita che possono aiutarti a maturare è una parte necessaria del tuo cammino di fede. Mentre consideri quali passi successivi devi compiere per combattere bene, ricorda che non combatti da solo. Dio è con te e quando ti avvicini a Lui, ti darà la forza di cui hai bisogno per concludere bene il tuo percorso di fede.

(da: YouVersion)

sabato, gennaio 11, 2025

Geremia 17

 

Geremia 17: Fiducia, peccato, giudizio e speranza

Il capitolo 17 di Geremia presenta un potente contrasto tra coloro che confidano nell’uomo e quelli che confidano nel Signore. Il capitolo si concentra sul peccato di Giuda, il giudizio imminente e una speranza futura, insieme a una riflessione sulla santità del sabato.


1. Struttura del capitolo

  1. Il peccato indelebile di Giuda (vv. 1-4)

    • Il peccato del popolo è così radicato che è descritto come inciso con uno stilo di ferro.
    • Il giudizio porterà alla perdita del possesso della loro terra.
  2. Contrasto tra chi confida nell’uomo e chi confida nel Signore (vv. 5-8)

    • Maledetto chi confida nell’uomo: sarà come un arbusto nel deserto.
    • Benedetto chi confida nel Signore: sarà come un albero piantato vicino all’acqua.
  3. La corruzione del cuore umano (vv. 9-10)

    • Il cuore umano è ingannevole e malvagio; solo Dio può scrutarlo e giudicarlo.
  4. Giudizio sul popolo (vv. 11-13)

    • Chi accumula ricchezze ingiustamente le perderà.
    • Il Signore è la speranza di Israele, ma chi lo abbandona sarà scritto sulla polvere.
  5. Preghiera di Geremia per protezione (vv. 14-18)

    • Geremia invoca guarigione e protezione dal Signore.
    • Chiede giustizia contro i suoi persecutori.
  6. La santità del sabato (vv. 19-27)

    • Dio ammonisce il popolo a osservare il sabato come giorno santo.
    • La fedeltà al sabato porterà benedizione, ma la disobbedienza porterà rovina.

2. Temi principali

  1. Il peccato radicato di Giuda:

    • Il peccato è profondamente radicato nella cultura e nella spiritualità del popolo, al punto da essere "inciso" nel cuore.
  2. La fiducia:

    • Il capitolo enfatizza la differenza tra confidare nell’uomo e confidare in Dio.
  3. La natura del cuore umano:

    • Il cuore è descritto come ingannevole e malvagio, richiedendo un intervento divino per essere purificato.
  4. L’osservanza del sabato:

    • Il sabato è un simbolo della fedeltà del popolo al patto con Dio.
  5. La speranza in Dio:

    • Geremia dimostra che anche in tempi difficili, c’è speranza per coloro che confidano nel Signore.

3. Schema riassuntivo del capitolo

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| Geremia 17: Fiducia, peccato, giudizio e speranza          |
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1. Peccato di Giuda (vv. 1-4)
   - Inciso con stilo di ferro.
   - Giudizio e perdita della terra.

2. Contrasto: fiducia nell’uomo vs. fiducia in Dio (vv. 5-8)
   - Maledetto chi confida nell’uomo: arbusto nel deserto.
   - Benedetto chi confida in Dio: albero vicino all’acqua.

3. La corruzione del cuore umano (vv. 9-10)
   - Il cuore è ingannevole e malvagio.
   - Dio scruta il cuore e giudica secondo le opere.

4. Giudizio sul popolo (vv. 11-13)
   - Le ricchezze ingiuste svaniranno.
   - Chi abbandona Dio sarà scritto sulla polvere.

5. Preghiera di Geremia (vv. 14-18)
   - Richiesta di guarigione e protezione.
   - Invocazione per la giustizia contro i nemici.

6. La santità del sabato (vv. 19-27)
   - Osservare il sabato porta benedizioni.
   - Disobbedire al sabato porta rovina.
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4. Approfondimento sui versetti chiave

  1. Versetto 1: "Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro..."

    • Il peccato è così radicato che è come inciso nel cuore del popolo e negli altari pagani.
  2. Versetto 5: "Maledetto l’uomo che confida nell’uomo..."

    • Chi confida nelle proprie forze o negli uomini è destinato al fallimento.
    • La fiducia in Dio è essenziale per prosperare.
  3. Versetto 8: "Sarà come un albero piantato vicino all’acqua..."

    • L’immagine dell’albero sottolinea la stabilità, la prosperità e la fiducia in Dio, anche nei momenti difficili.
  4. Versetto 9: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa..."

    • Il cuore umano è incapace di guidare verso il bene senza l’intervento di Dio.
  5. Versetto 27: "...io accenderò un fuoco alle sue porte, ed esso divorerà i palazzi di Gerusalemme..."

    • L’ammonimento finale riguarda l’importanza di osservare il sabato per evitare il giudizio divino.

5. Schema grafico

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| Contrasto: Maledetto vs. Benedetto (vv. 5-8)             |
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| Maledetto chi confida nell’uomo     | Benedetto chi confida in Dio      |
|-------------------------------------|-----------------------------------|
| Come un arbusto nel deserto         | Come un albero vicino all’acqua   |
| Non vede il bene quando arriva      | Non teme quando viene il caldo    |
| Vive in luoghi aridi e salmastri    | Porta frutto in ogni stagione     |
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6. Simboli chiave

Simbolo Significato
Stilo di ferro Il peccato radicato e permanente di Giuda.
Arbusto nel deserto La sterilità e la precarietà di chi confida nell’uomo.
Albero vicino all’acqua La prosperità e la stabilità di chi confida in Dio.
Cuore ingannevole La corruzione dell’uomo senza l’intervento divino.
Polvere La sorte di chi abbandona Dio: instabile e temporanea.
Sabbato Simbolo di fedeltà al patto con Dio e segno di santità.

7. Applicazioni spirituali

  1. Radici profonde nella fede:

    • Confidare in Dio dà stabilità anche nelle prove e porta frutti in ogni stagione.
  2. Attenzione al cuore:

    • Il cuore umano è ingannevole; è necessario affidarsi a Dio per discernere il giusto.
  3. Osservare il giorno del Signore:

    • La santità del sabato, o il tempo dedicato a Dio, riflette la fedeltà al patto con Lui.
  4. Giustizia divina:

    • Dio giudica in base alle opere e scruta le intenzioni del cuore.

Se hai bisogno di ulteriori dettagli su una sezione specifica o temi particolari, chiedi pure!

Geremia 16

 

Geremia 16: La vita del profeta come segno del giudizio divino

Nel capitolo 16, Dio ordina a Geremia di adottare uno stile di vita simbolico per trasmettere un messaggio di giudizio e restaurazione al popolo di Giuda. Questo capitolo è carico di simboli e ammonimenti che riflettono il rapporto tra Dio e Israele.


1. Struttura del Capitolo 16

  1. Divieto di matrimonio e figli (vv. 1-4)

    • Dio proibisce a Geremia di sposarsi e avere figli come segno del destino di Giuda.
    • Questo divieto rappresenta la sofferenza e la morte imminente per gli abitanti del paese.
  2. Divieto di partecipare a lutti o celebrazioni (vv. 5-9)

    • Geremia non deve partecipare a momenti di lutto o gioia.
    • Il ritiro dalle interazioni sociali simboleggia la rottura del patto tra Dio e il Suo popolo.
  3. Cause del giudizio (vv. 10-13)

    • Dio elenca i peccati di Giuda: idolatria e abbandono della legge.
    • Il popolo sarà esiliato in una terra straniera come punizione.
  4. Promessa di restaurazione (vv. 14-15)

    • Dio promette che, nonostante il giudizio, ci sarà una futura redenzione.
    • Il ritorno dall’esilio sarà ancora più memorabile dell’esodo dall’Egitto.
  5. Cacciatori e pescatori: il giudizio inevitabile (vv. 16-18)

    • Dio invierà “pescatori” e “cacciatori” per stanare il popolo nei loro peccati.
    • Questo simboleggia il giudizio inesorabile di Dio.
  6. Testimonianza delle nazioni (vv. 19-21)

    • Le nazioni riconosceranno la sovranità di Dio.
    • Dio si rivelerà come il vero Signore.

2. Temi principali

  1. Simbolismo nella vita del profeta:

    • La vita personale di Geremia diventa un messaggio vivente per il popolo di Israele.
  2. Giudizio imminente:

    • Dio annuncia chiaramente il destino di Giuda a causa della sua ribellione.
  3. Redenzione futura:

    • Nonostante il giudizio, Dio promette una restaurazione e un nuovo inizio per il popolo.
  4. La rivelazione alle nazioni:

    • La salvezza e la giustizia di Dio saranno riconosciute anche dai popoli pagani.

3. Approfondimento dei versetti chiave

  1. Versetti 1-4: Divieto di matrimonio

    • Geremia non deve sposarsi né avere figli.
    • Questo simboleggia che la prossima generazione sarà colpita da guerra, fame e malattie.
  2. Versetti 5-7: Divieto di lutto

    • Il profeta non deve partecipare a funerali o esprimere cordoglio.
    • Questo indica che il giudizio sarà così grave da annullare ogni rito tradizionale.
  3. Versetto 15: Promessa di restaurazione

    • Dio promette di riportare Israele nella sua terra, superando persino la memoria dell’esodo.
    • Mostra la fedeltà di Dio nonostante il peccato del popolo.
  4. Versetto 16: Pescatori e cacciatori

    • Questi sono strumenti del giudizio di Dio, che perseguiranno il popolo per i loro peccati.
    • Il linguaggio descrive l’ineluttabilità della giustizia divina.
  5. Versetto 21: "Io mostrerò loro la mia mano e la mia forza..."

    • Dio si farà conoscere come il Signore vero e unico.
    • Il giudizio e la restaurazione sono entrambi strumenti della rivelazione divina.

4. Schema grafico del capitolo

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| Geremia 16: Vita simbolica e messaggio di giudizio | -------------------------------------------------------------- 1. Divieto di matrimonio e figli (vv. 1-4) - Segno del destino imminente di Giuda. 2. Divieto di partecipare a lutti o celebrazioni (vv. 5-9) - Simbolo della rottura del patto con Dio. 3. Cause del giudizio (vv. 10-13) - Idolatria e abbandono della legge di Dio. 4. Promessa di restaurazione (vv. 14-15) - Il ritorno dall’esilio sarà un evento memorabile. 5. Cacciatori e pescatori: il giudizio inevitabile (vv. 16-18) - Il popolo sarà perseguitato per i suoi peccati. 6. Testimonianza delle nazioni (vv. 19-21) - Le nazioni riconosceranno la sovranità di Dio. --------------------------------------------------------------

5. Approfondimento sui simboli

SimboloSignificato
Divieto di matrimonioLa mancanza di futuro e di speranza per il popolo.
Pescatori e cacciatoriL’ineluttabilità del giudizio divino.
Lamenti e lutti assentiLa gravità del giudizio, che annullerà le tradizioni sociali.
Esodo e ritorno dall’esilioLa fedeltà di Dio, che restaura il Suo popolo nonostante il peccato.
Rivelazione alle nazioniDio si farà conoscere come Signore anche ai popoli pagani.

6. Lezioni spirituali

  1. Una vita di testimonianza:

    • Come Geremia, anche noi possiamo essere chiamati a vivere in modo da comunicare un messaggio divino al mondo.
  2. La fedeltà di Dio nonostante il giudizio:

    • Dio non abbandona il Suo popolo, ma promette restaurazione anche dopo il peccato.
  3. Il peccato ha conseguenze:

    • L’idolatria e la ribellione portano alla separazione da Dio e alla distruzione.
  4. Dio è sovrano su tutte le nazioni:

    • Anche i popoli pagani riconosceranno la gloria di Dio.

venerdì, gennaio 10, 2025

Preoccupazione

Prima lettera di Pietro 5:6-7 NR06
[6] Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo, [7] gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.

Vangelo secondo Matteo 6:25-34 NR06
[25] «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete {o di che cosa berrete}; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito? 
[26] Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 
[27] E chi di voi può, con la propria ansietà, aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? 
[28] E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 
[29] eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, si vestì come uno di loro. 
[30] Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 
[31] Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” 
[32] Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. 
[33] Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più. 
[34] Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.


giovedì, gennaio 09, 2025

1 Cor. 15:58 Saldi e incrollabili

Prima lettera ai Corinzi 15:58 NR06
[58] Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

mercoledì, gennaio 08, 2025

Come adorare Dio sul posto di lavoro

Il culto non è qualcosa riservato alla domenica o alle funzioni religiose; è qualcosa che può succedere tutti i giorni, anche al lavoro. 
Il modo in cui svolgi i tuoi compiti, tratti gli altri e gestisci le sfide possono essere tutti atti di adorazione.

IL LAVORO COME OFFERTA A DIO 
Colossesi 3:23 dice: Qualunque cosa facciate, fatela con tutto il cuore, come se lavoraste per il Signore, non per gli uomini”. 
Ciò significa che il tuo lavoro è un’opportunità per servire Dio. Quando lavori diligentemente, con integrità e scopo, stai adorando Dio riflettendo il Suo carattere.

CULTO ATTRAVERSO LE RELAZIONI 
Un altro modo di adorare è attraverso il modo in cui tratti i tuoi colleghi. Mostra gentilezza, pazienza e rispetto verso tutti coloro con cui interagisci, anche quando è difficile (Efesini 4:32). 
Amando gli altri come Gesù ama te, stai riflettendo il Suo cuore e Lo adori nelle tue relazioni.

GRATITUDINE COME CULTO 
Sul posto di lavoro è facile concentrarsi sullo stress o sulle difficoltà, ma scegliere di essere grati può essere un modo potente di adorare. 
Prenditi del tempo per ringraziare Dio per il tuo lavoro, per i tuoi colleghi e anche per le sfide che ti aiutano a crescere (1 Tessalonicesi 5:18). La gratitudine cambia la tua prospettiva e mantiene la tua attenzione sulle benedizioni di Dio.

L’INTEGRITÀ ONORA DIO 
L'adorazione avviene anche quando scegli di vivere con integrità. Ciò significa essere onesti, anche quando nessuno guarda, e prendere decisioni che onorano i principi di Dio (Proverbi 10:9). 
Che si tratti di evitare i pettegolezzi, di non prendere scorciatoie o di rimanere fedele alla propria parola, vivere con integrità è un potente atto di adorazione.

FIDUCIA NELLO STRESS 
Il lavoro spesso porta con sé la sua giusta dose di stress e pressione. Ma adorare Dio significa avere fiducia in Lui in quei momenti. 
Quando ti affidi alla pace e alla forza di Dio durante i periodi impegnativi o stressanti, dimostri la tua fiducia in Lui (Filippesi 4:6-7). La tua fede nel mezzo delle sfide è adorazione in azione.

SII UNA LUCE SUL LAVORO 
Puoi anche adorare Dio essendo un testimone della Sua opera. Questo non significa predicare a tutti, ma semplicemente vivere in un modo che rifletta l'amore e la verità di Cristo (Matteo 5:16). 
La tua gentilezza, pazienza ed etica del lavoro possono essere una testimonianza che indirizza gli altri a Dio.

PREGHIERA PER TUTTO IL GIORNO 
Durante la tua giornata lavorativa, fai spazio alla preghiera. Che sia prima di una riunione o durante una pausa, fare una pausa per parlare con Dio ti aiuta a mantenerLo al centro della tua giornata (1 Tessalonicesi 5:17). 
Affidarsi a Lui per ricevere guida e saggezza è un atto di adorazione continuo.

In ogni compito, decisione e relazione, hai l’opportunità di adorare Dio sul posto di lavoro. 
Ricorda, non si tratta di essere perfetti, ma di offrirgli il tuo lavoro e il tuo cuore ogni giorno. Lascia che le tue azioni e il tuo atteggiamento siano un riflesso dell'amore di Dio e adoraLo in tutto ciò che fai.

RIASSUNTO 

• Considera il lavoro come un’offerta a Dio
• Adora attraverso le relazioni 
• Gratitudine come adorazione 
• L'integrità onora Dio 
• Confidare in Dio nello stress 
• Siate una luce sul lavoro
• Preghiera durante tutta la giornata


Sal. 62 Solo Dio

Salmi 62:1-12 NR06
[1] Al direttore del coro. Per Iedutun. Salmo di Davide. Solo in Dio trova riposo l’anima mia; da lui [sottinteso: solo] proviene la mia salvezza. 
[2] Lui solo è la mia rocca e la mia salvezza, il mio [sottinteso: solo] alto rifugio; io non potrò vacillare. 
[3] Fino a quando vi scaglierete contro un uomo e cercherete tutti insieme di abbatterlo come si abbatte una parete che pende, o un muricciolo che cede? [4] Essi non pensano che a farlo cadere dalla sua altezza, prendono piacere nella menzogna; benedicono con la bocca, ma in cuor loro maledicono. [Pausa] 
[5] Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui [sottinteso: solo]  proviene la mia speranza. 
[6] Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio [sottinteso: solo]  rifugio; io non potrò vacillare. 
[7] Dio [sottinteso: solo] è la mia salvezza e la mia gloria; la mia [sottinteso: sola] forte rocca e il mio [sottinteso: solo]  rifugio sono in Dio. [8] Confida in [sottinteso: solo]  lui in ogni tempo, o popolo; apri il tuo cuore in sua presenza; Dio è il nostro [sottinteso: solo]  rifugio. [Pausa] 
[9] Gli uomini del volgo non sono che vanità, e i nobili non sono che menzogna; messi sulla bilancia vanno su, tutti insieme sono più leggeri della vanità.
[10] Non abbiate fiducia nella violenza, non mettete vane speranze nella rapina; se le ricchezze abbondano, si distacchi da esse il vostro cuore. 
[11] Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che il potere appartiene [sottinteso: solo]  a Dio. 
[12] A te pure, o Signore, appartiene la misericordia; perché tu retribuirai ciascuno secondo le sue azioni.

Gv.9:37-38 - Credere e adorare

Vangelo secondo Giovanni 9:37-38 NR06

[37] Gesù gli disse: «Tu l’hai già visto; è colui che ti sta parlando». [38] Egli disse: «Signore, io credo». E l’adorò.

martedì, gennaio 07, 2025

Geremia 11

Sal. 62:5-8 Invito ad aprire il cuore a Dio

Salmi 62:5-8 NR06
[5] Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. [6] Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare. 
[7] Dio è la mia salvezza e la mia gloria; la mia forte rocca e il mio rifugio sono in Dio. 
[8] Confida in lui in ogni tempo, o popolo; apri il tuo cuore in sua presenza; Dio è il nostro rifugio. [Pausa]

lunedì, gennaio 06, 2025

Sal. 142 Preghiera di liberazione dalla tribolazione

Salmi 142:1-7 NR06
[1] Cantico di Davide, quando era nella spelonca. Preghiera. Io grido con la mia voce al Signore; con la mia voce supplico il Signore. [2] Sfogo il mio pianto davanti a lui, espongo davanti a lui la mia tribolazione. [3] Quando lo spirito mio è abbattuto in me, tu conosci il mio sentiero. Sulla via per la quale io cammino, essi hanno teso un laccio per me. [4] Guarda alla mia destra e vedi; non c’è nessuno che mi riconosca. Ogni rifugio mi è venuto a mancare; nessuno si prende cura dell’anima mia. [5] Io grido a te, o Signore. Io dico: «Tu sei il mio rifugio, la mia parte nella terra dei viventi». [6] Sii attento al mio grido, perché sono ridotto agli estremi. Liberami dai miei persecutori, perché sono più forti di me. [7] Libera l’anima mia dalla prigione, perché io celebri il tuo nome. I giusti trionferanno con me, perché mi avrai colmato di beni.

Geremia 15

Geremia 15:20 NR06
[20] Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti», dice il Signore.

Geremia 15:20 è rivolto a Geremia stesso, in quanto Dio lo rassicura della sua protezione e del suo sostegno. In questo versetto, Dio promette a Geremia che lo renderà come una "mura forte" contro il popolo, indicando che sarà un profeta protetto e sostenuto nell'affrontare le avversità e le opposizioni. Questo passaggio sottolinea il ruolo di Geremia come portavoce di Dio in un contesto di grande difficoltà e sfida.

Lc 10:19-20 L'inutile potenza del nemico

Vangelo secondo Luca 10:19-20 NR06
[19] Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. 
[20] Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Geremia 13

Geremia 13:9-11 NR06
[9] «Così parla il Signore: “In questo modo io distruggerò l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme, [10] di questo popolo malvagio che rifiuta di ascoltare le mie parole, che cammina seguendo la caparbietà del suo cuore e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi davanti a loro; esso diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 
[11] Infatti, come la cintura aderisce ai fianchi dell’uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda”, dice il Signore, “perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non hanno voluto dare ascolto”.

Gv 3:20-21 Venire alla luce

Vangelo secondo Giovanni 3:20-21 NR06
[20] Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; [21] ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

domenica, gennaio 05, 2025

Geremia 9

Geremia 9: Lamento, peccato e giudizio su Israele

Il capitolo 9 è una combinazione di lamento, accuse di peccato e annuncio del giudizio divino. Geremia esprime il suo dolore per il peccato del popolo e la sua ribellione contro Dio, che porteranno inevitabilmente alla distruzione. Il capitolo sottolinea anche la falsità, l'orgoglio e la mancanza di conoscenza di Dio da parte del popolo.


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1. Struttura del Capitolo 9

1. Il lamento di Geremia per il popolo (vv. 1-2)

Geremia esprime il suo desiderio di piangere per le sofferenze di Israele.

Mostra il suo desiderio di allontanarsi dal popolo a causa della loro malvagità.



2. Accusa contro il popolo per i loro peccati (vv. 3-6)

Israele è descritto come bugiardo, traditore e incapace di dire la verità.

La società è caratterizzata da inganno e mancanza di fiducia.



3. Il giudizio divino (vv. 7-11)

Dio annuncia il Suo giudizio: Israele sarà purificata attraverso la sofferenza.

La desolazione colpirà città e campi.



4. Motivo del giudizio: mancanza di conoscenza di Dio (vv. 12-16)

Dio accusa il popolo di aver abbandonato la Sua legge e di seguire l'idolatria.

Questo abbandono porterà alla dispersione tra le nazioni.



5. Lamento universale per la devastazione (vv. 17-22)

Le lamentatrici sono chiamate a piangere per il popolo.

La morte e la distruzione colpiranno grandi e piccoli.



6. L’unico motivo di gloria: la conoscenza di Dio (vv. 23-24)

Dio ammonisce il popolo a non vantarsi della saggezza, della forza o della ricchezza.

L’unica cosa di cui vantarsi è la conoscenza di Dio, che agisce con amore, giustizia e rettitudine.



7. Giudizio sui popoli circostanti (vv. 25-26)

Anche le nazioni circostanti subiranno il giudizio, poiché la loro circoncisione è solo esteriore e non del cuore.





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2. Temi principali

1. Lamento profondo:

Geremia esprime il dolore personale e divino per il peccato e le conseguenze su Israele.

Mostra il cuore compassionevole del profeta e di Dio.



2. Il peccato del popolo:

Israele è accusata di inganno, idolatria, tradimento e rifiuto della legge di Dio.



3. Giudizio e purificazione:

Il giudizio divino è visto come un mezzo per purificare Israele e riportarla alla fedeltà.



4. La vera gloria:

L’unico motivo di vanto è conoscere e comprendere Dio, non le ricchezze, la forza o la saggezza umana.



5. Giudizio universale:

Anche le nazioni circostanti sono giudicate, dimostrando che Dio è sovrano su tutti i popoli.





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3. Schema riassuntivo del capitolo

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| Geremia 9: Lamento, peccato e giudizio divino |
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1. Lamento di Geremia (vv. 1-2)
   - Dolore per il peccato e il destino del popolo.

2. Accusa contro il popolo (vv. 3-6)
   - Inganno, tradimento, mancanza di verità.

3. Giudizio divino (vv. 7-11)
   - Purificazione attraverso il fuoco.
   - Devastazione di città e campi.

4. Motivo del giudizio (vv. 12-16)
   - Abbandono della legge di Dio.
   - Idolatria e disobbedienza.

5. Lamento universale (vv. 17-22)
   - Lamentatrici chiamate a piangere.
   - Morte e distruzione universale.

6. La vera gloria (vv. 23-24)
   - Non vantarsi di forza, ricchezza o saggezza.
   - La conoscenza di Dio è il vero tesoro.

7. Giudizio sui popoli (vv. 25-26)
   - Circoncisione esteriore non basta.
   - Giudizio anche sui pagani.
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4. Approfondimento sui versetti chiave

1. Versetto 1: "Oh, se la mia testa fosse piena d’acqua, e i miei occhi fossero una fonte di lacrime..."

Il profeta mostra il suo dolore immenso per il destino del suo popolo.

Questo lamento riflette il cuore compassionevole di Dio verso Israele.



2. Versetto 6: "La tua dimora è in mezzo all’inganno..."

La società è così corrotta che l'inganno è la norma.

Questa frase descrive una cultura di peccato radicata.



3. Versetto 11: "Ridurrò Gerusalemme in un mucchio di rovine..."

Dio annuncia la distruzione totale come conseguenza del peccato.

Le città e i campi diventeranno desolati.



4. Versetto 24: "Chi si gloria si glori di questo: di avere intelligenza e di conoscere me."

La conoscenza di Dio è il vero motivo di gloria, superiore a qualsiasi successo umano.

Questo versetto è una chiamata alla relazione con Dio come fondamento della vita.



5. Versetto 25-26: "Giudicherò tutti quelli che hanno il prepuzio, e anche tutta la casa d’Israele..."

La circoncisione fisica non è sufficiente senza la circoncisione del cuore.

Dio richiede fedeltà interiore, non solo rituali esteriori.





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5. Simboli chiave


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6. Schema grafico

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| Lamento e giudizio in Geremia 9 |
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1. Lamento di Geremia (vv. 1-2)
   - Dolore per il peccato del popolo.
   - Desiderio di fuggire dalla loro malvagità.

2. Accusa contro il popolo (vv. 3-6)
   - Corruzione e inganno radicati nella società.

3. Giudizio divino (vv. 7-11)
   - Distruzione totale come purificazione.

4. Motivo del giudizio (vv. 12-16)
   - Abbandono della legge e idolatria.

5. Lamento universale (vv. 17-22)
   - Morte e devastazione.

6. La vera gloria (vv. 23-24)
   - Vanto nella conoscenza di Dio, non nei beni terreni.

7. Giudizio sui popoli (vv. 25-26)
   - La circoncisione deve essere del cuore.
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7. Applicazioni spirituali

1. Dolore per il peccato:

Come Geremia, dobbiamo avere un cuore compassionevole per coloro che vivono lontani da Dio.



2. La vera ricchezza:

Non dobbiamo gloriarci delle nostre capacità, ma della nostra relazione con Dio.



3. Obbedienza interiore:

Dio cerca un cuore trasformato, non solo un'osservanza rituale.

venerdì, gennaio 03, 2025

Geremia 8

 

Geremia 8: Persistenza nel peccato e conseguenze inevitabili

Nel capitolo 8, Geremia continua a proclamare il giudizio divino sul popolo di Giuda. La loro disobbedienza, idolatria e rifiuto di ascoltare la parola di Dio portano a una condanna certa. Il capitolo si distingue per il tono di dolore e lamento di Geremia, che riflette il cuore spezzato di Dio per il Suo popolo.


1. Struttura del Capitolo 8

  1. Profanazione e giudizio sui morti (vv. 1-3)

    • I corpi dei re, dei sacerdoti, e del popolo saranno esumati e lasciati esposti.
    • Il giudizio non risparmia neanche i morti: ciò simboleggia l'estrema disapprovazione di Dio.
  2. Ostinatezza e mancanza di pentimento (vv. 4-7)

    • Dio si lamenta dell'incapacità del popolo di riconoscere i propri errori.
    • Persino gli uccelli migratori comprendono i tempi stagionali meglio di Giuda, che non riconosce i segni del giudizio imminente.
  3. Falsa saggezza e corruzione religiosa (vv. 8-13)

    • I saggi e i leader religiosi hanno distorto la parola di Dio per giustificare il peccato.
    • La corruzione porta a rovina collettiva.
  4. Devastazione inevitabile (vv. 14-17)

    • Il popolo di Giuda riconosce il giudizio, ma è troppo tardi.
    • Dio invierà serpenti velenosi come metafora di un giudizio inarrestabile.
  5. Lamento di Geremia (vv. 18-22)

    • Geremia esprime il suo dolore profondo per la devastazione del suo popolo.
    • Introduce il famoso versetto: "Non c’è forse balsamo in Galaad? Non c’è là nessun medico?" (v. 22), che rappresenta la mancanza di guarigione spirituale per Giuda.

2. Temi principali

  1. Persistenza nel peccato:

    • Il popolo si rifiuta di ascoltare Dio e continua nella sua ribellione, ignorando gli avvertimenti.
  2. Falsa fiducia nei leader:

    • I leader religiosi e politici distorcono la verità, portando il popolo alla rovina.
  3. Il lamento divino e profetico:

    • Geremia riflette il dolore di Dio per la distruzione imminente.
    • La perdita di guarigione spirituale (balsamo di Galaad) sottolinea l'inevitabilità del giudizio.
  4. Il giudizio universale:

    • Neanche i morti sono risparmiati, un segno della portata totale della punizione divina.

3. Schema riassuntivo del capitolo

Capitolo 8 di Geremia: Persistenza nel peccato e conseguenze
1. Profanazione dei morti (vv. 1-3) - Esumazione e disonore per i corpi dei leader e del popolo. - Nessun riposo per i peccatori, neanche nella morte. 2. Ostinatezza e mancanza di pentimento (vv. 4-7) - Il popolo non torna a Dio, nonostante gli avvertimenti. - Gli animali riconoscono i tempi, ma il popolo ignora i segni. 3. Falsa saggezza e corruzione (vv. 8-13) - I saggi mentono e distorcono la parola di Dio. - Nessun raccolto: simbolo di rovina. 4. Devastazione inevitabile (vv. 14-17) - Giuda è colpevole e il giudizio è imminente. - Serpenti velenosi: immagine della punizione divina. 5. Lamento di Geremia (vv. 18-22) - Dolore profondo per il popolo. - Assenza di guarigione: "Non c’è balsamo in Galaad?"

4. Approfondimento sui versetti chiave

  1. Versetto 4: "Se uno cade, non si rialza forse?"

    • Dio usa un'illustrazione comune: se qualcuno cade, cerca di rialzarsi; se si perde, cerca la strada.
    • Tuttavia, Giuda rimane ostinatamente nel peccato, ignorando ogni possibilità di pentimento.
  2. Versetto 7: "La cicogna nel cielo conosce i suoi tempi..."

    • Gli animali migratori seguono i cicli naturali stabiliti da Dio.
    • Giuda, invece, ignora le leggi divine e i segni del giudizio imminente.
  3. Versetto 11: "Pace, pace, quando pace non c’è!"

    • I falsi profeti proclamano un falso senso di sicurezza, negando il giudizio imminente.
    • Questo inganna il popolo, che non si prepara al pentimento.
  4. Versetto 22: "Non c’è forse balsamo in Galaad?"

    • Galaad era famosa per il suo balsamo, una resina usata come rimedio.
    • Questo versetto simbolizza la mancanza di cura spirituale: il popolo è troppo corrotto per essere guarito.

5. Simboli chiave

SimboloSignificato
Profanazione dei mortiGiudizio totale, neanche i morti sono risparmiati.
Serpenti velenosiPunizione divina inevitabile e inarrestabile.
Balsamo di GalaadLa mancanza di guarigione spirituale per il popolo ribelle.
Animali migratoriL'irrazionalità di Giuda che non riconosce i segni del giudizio.

6. Schema grafico

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| Geremia 8: Persistenza nel peccato e giudizio | ------------------------------------------------ 1. Profanazione dei morti (vv. 1-3) - Disonore per i morti: simbolo di peccato totale. 2. Ostinatezza e peccato (vv. 4-7) - Rifiuto di pentirsi. - Gli animali comprendono i segni, ma Giuda no. 3. Falsa saggezza (vv. 8-13) - Leader corrotti ingannano il popolo. - "Pace, pace!" ma non c'è pace. 4. Devastazione (vv. 14-17) - Giuda riconosce il giudizio, ma è troppo tardi. - Serpenti velenosi: simbolo del giudizio. 5. Lamento di Geremia (vv. 18-22) - Dolore profondo per il popolo. - "Non c’è balsamo in Galaad?" ------------------------------------------------

7. Applicazioni spirituali

  1. Riconoscere i segni del giudizio:

    • Come gli animali migratori seguono i cicli stabiliti, anche noi dobbiamo discernere i segni del giudizio divino e rispondere con pentimento.
  2. Vera guarigione spirituale:

    • Il balsamo di Galaad simboleggia Cristo nel Nuovo Testamento, l'unico in grado di portare vera guarigione spirituale.
  3. Attenzione ai falsi leader:

    • La falsa sicurezza proclamata dai leader religiosi e politici può allontanarci dalla verità. Dobbiamo ancorarci alla parola di Dio.

giovedì, gennaio 02, 2025

Geremia 7

Interessante notare che 2 e 3 il Signore ammonisce avvisandoli di cambiare le proprie vie ed opere proprio coloro che entrano nella casa del Signore ed in essa si inginocchiano.

Geremia 7: Il discorso del tempio

Il capitolo 7 di Geremia è noto come il "Discorso del Tempio", in cui Dio, attraverso Geremia, denuncia l'ipocrisia religiosa del popolo di Giuda. Nonostante frequentino il tempio e offrano sacrifici, la loro vita è piena di peccati, idolatria e ingiustizia. Geremia avverte che la loro falsa fiducia nel tempio non li salverà dal giudizio divino.


1. Struttura del Capitolo 7

  1. Il discorso del tempio e l'illusione della sicurezza (vv. 1-15)

    • Geremia proclama la parola del Signore davanti al tempio.
    • Il popolo confida falsamente che il tempio lo proteggerà dal giudizio.
    • Dio rifiuta i sacrifici e chiede giustizia e pentimento.
  2. La denuncia dell'idolatria e della disobbedienza (vv. 16-20)

    • Dio ordina a Geremia di non pregare per il popolo.
    • Gli abitanti di Giuda sono coinvolti in idolatria sfacciata, persino con sacrifici offerti a "la regina del cielo".
  3. L'ipocrisia dei sacrifici religiosi (vv. 21-28)

    • Dio respinge i loro sacrifici e richiama il popolo alla vera obbedienza.
    • Dal tempo dell'Esodo, il popolo ha continuamente disobbedito alla Sua voce.
  4. La punizione inevitabile e la devastazione (vv. 29-34)

    • Dio annuncia la distruzione e la desolazione del paese.
    • La valle di Ben-Hinnom (Tofet) sarà un luogo di devastazione.

2. Temi principali

  1. Ipocrisia religiosa e falsa fiducia nel tempio:

    • Il popolo crede che il tempio del Signore lo proteggerà, indipendentemente dal suo comportamento.
    • Dio respinge questa mentalità, sottolineando che la vera fede richiede obbedienza e giustizia.
  2. Obbedienza vs sacrifici:

    • Dio desidera un cuore obbediente, non rituali vuoti.
    • Il popolo offre sacrifici, ma continua a praticare ingiustizia e idolatria.
  3. Giudizio divino:

    • La distruzione del tempio e del paese è inevitabile a causa del peccato del popolo.
    • La valle di Ben-Hinnom (Tofet) diventerà un simbolo di desolazione e morte.

3. Schema riassuntivo del capitolo

Capitolo 7 di Geremia: Il discorso del tempio
1. Il discorso del tempio (vv. 1-15) - Illusione della sicurezza: "Questo è il tempio del Signore!". - Dio richiede giustizia, non sacrifici vuoti. - Avvertimento: il tempio sarà distrutto come Silo. 2. Denuncia dell'idolatria (vv. 16-20) - Idolatria sfacciata: sacrifici alla "regina del cielo". - Conseguenza: ira di Dio sul popolo e sul paese. 3. Obbedienza, non sacrifici (vv. 21-28) - Dio respinge i sacrifici rituali. - Richiamo all'obbedienza fin dai tempi dell'Esodo. - La ribellione del popolo continua. 4. Punizione e devastazione (vv. 29-34) - Lamento: "Tagliate i capelli e piangete". - La valle di Ben-Hinnom sarà un luogo di desolazione e morte.

4. Approfondimento sui versetti chiave

  1. Versetto 4: "Il tempio del Signore"

    • "Non confidate in parole false, dicendo: ‘Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!’"
      • Il popolo crede erroneamente che la presenza del tempio garantisca la protezione divina, anche se vive nel peccato.
      • Dio avverte che questa fiducia è mal riposta: il tempio sarà distrutto se non c'è pentimento.
  2. Versetto 11: "Una spelonca di ladri"

    • "Questo tempio che porta il mio nome, è forse diventato una spelonca di ladri ai vostri occhi? Ecco, anch’io vedo la cosa, dice il Signore."
      • Gesù citerà questo versetto nel Nuovo Testamento (Matteo 21:13) per denunciare l'ipocrisia religiosa.
      • Il popolo usa il tempio come un rifugio, ma le sue azioni sono contrarie alla volontà di Dio.
  3. Versetto 18: "La regina del cielo"

    • "I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco, e le donne impastano la farina per fare focacce alla regina del cielo."
      • La "regina del cielo" è probabilmente una divinità pagana (come Ishtar o Astarte) venerata con riti idolatrici.
      • L'intera famiglia partecipa a questi riti, mostrando quanto sia diffusa l'idolatria.
  4. Versetto 34: Desolazione totale

    • "Farò cessare nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme la voce di gioia, la voce di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa."
      • Questo versetto descrive la completa distruzione del paese e la fine di ogni celebrazione gioiosa.

5. Schema delle accuse e conseguenze

AccusaConseguenza
Falsa fiducia nel tempioDistruzione del tempio come a Silo (v. 12).
Idolatria e sacrifici alla regina del cieloIra di Dio sul popolo e sulla terra (v. 20).
Rifiuto dell'obbedienzaRigetto dei sacrifici e rottura del patto (v. 28).
Peccato e ingiustizia diffusiDesolazione e morte nella valle di Ben-Hinnom (v. 32-34).

6. Applicazioni spirituali

  1. La vera fede richiede obbedienza:

    • Come il popolo di Giuda, anche oggi possiamo essere tentati di sostituire la vera obbedienza con rituali o pratiche religiose. Dio desidera una relazione sincera con il Suo popolo.
  2. Il pericolo della falsa fiducia:

    • Non dobbiamo mai presumere che Dio tolleri il peccato solo perché ci troviamo in luoghi sacri o seguiamo tradizioni religiose.
  3. Il giudizio è inevitabile senza pentimento:

    • Dio è paziente, ma non permette che il peccato continui indefinitamente. Il pentimento sincero è l'unica via per evitare il giudizio.

mercoledì, gennaio 01, 2025

Daniele e i Magi

 La correlazione tra Daniele 2:48 e la vicenda dei Magi che visitarono Gesù a Betlemme si basa sull'idea che Daniele, durante il suo tempo a Babilonia, potrebbe aver avuto un'influenza culturale e religiosa significativa sui "magi" (uomini saggi o studiosi), una classe di studiosi e astrologi della corte babilonese e persiana.

Daniele 2:48

In Daniele 2:48, si legge che Daniele fu promosso a una posizione di grande autorità da Nabucodonosor dopo aver interpretato il sogno del re. Egli fu fatto "capo di tutti i saggi di Babilonia", il che implica che avrebbe avuto un ruolo preminente nell'influenzare la cultura e la conoscenza di coloro che studiavano astronomia, astrologia e religione nella regione.

I Magi e la stella

I Magi menzionati in Matteo 2:1-12 erano studiosi probabilmente provenienti dalla regione babilonese o persiana. Essi si interessavano di fenomeni celesti e collegavano questi eventi a significati religiosi. La loro attenzione per la "stella" che li condusse a Betlemme potrebbe essere stata influenzata, almeno in parte, dagli insegnamenti o dagli scritti lasciati da Daniele e dagli altri ebrei esiliati a Babilonia.

Punti di connessione

  1. Conoscenza delle Scritture ebraiche: È plausibile che Daniele, in qualità di capo dei saggi babilonesi, abbia trasmesso conoscenze relative alle profezie ebraiche, come quelle che annunciavano la nascita di un re messianico. Per esempio, la profezia di Balaam in Numeri 24:17 parla di una "stella che sorgerà da Giacobbe", un'immagine che potrebbe aver influenzato la ricerca dei Magi.

  2. Influenza culturale: Daniele era noto per la sua fedeltà al Dio di Israele e per la sua saggezza, che lo resero rispettato tra i saggi della corte. Questo potrebbe aver creato un legame tra la tradizione ebraica e la cultura astrologica babilonese/persiana.

  3. Interesse per i fenomeni celesti: I Magi, come studiosi di astronomia e astrologia, avrebbero potuto interpretare la comparsa della stella come un segno che collegava le profezie ebraiche a un evento importante, come la nascita di un re.

Un possibile scenario

Se Daniele e gli ebrei esiliati in Babilonia avevano lasciato una traccia delle loro credenze e profezie, i Magi potrebbero aver attinto a queste conoscenze generazioni dopo, combinandole con i loro studi. Quando videro la stella, la interpretarono come il compimento di una profezia che annunciava la nascita di un re speciale, spingendoli a cercare Gesù.

Conclusione

La connessione tra Daniele 2:48 e la vicenda dei Magi non è esplicita, ma vi è una plausibile influenza storica e culturale. Daniele potrebbe aver contribuito a diffondere le profezie ebraiche e a creare un ponte tra la tradizione giudaica e la cultura dei Magi, rendendo possibile il loro viaggio alla ricerca del Messia.

Geremia 6

 

Geremia 6: L'annuncio del giudizio imminente su Gerusalemme

Il capitolo 6 di Geremia è un avvertimento diretto e drammatico sulla distruzione di Gerusalemme. Dio, attraverso il profeta, descrive la minaccia incombente, il peccato del popolo e l'inevitabilità del giudizio. Nonostante gli avvertimenti, il popolo rimane ostinato e non si converte.


1. Struttura del Capitolo 6

  1. Avvertimento ai figli di Beniamino e preparativi per la guerra (vv. 1-8)

    • Dio chiama la tribù di Beniamino e Gerusalemme a prepararsi all'assedio.
    • Descrizione dell'esercito nemico che si avvicina.
    • Invito alla conversione: Dio preferisce evitare il giudizio se il popolo si pente.
  2. Descrizione dell'assedio e della distruzione (vv. 9-15)

    • L'assedio viene presentato come una vendemmia: il nemico non lascerà nulla.
    • Il popolo è ostinato e rifiuta di ascoltare Dio, mentre i profeti e i sacerdoti ingannano con falsi messaggi di pace.
  3. Il giudizio è inevitabile (vv. 16-21)

    • Il popolo respinge i sentieri antichi, ossia la via della giustizia e della verità.
    • I sacrifici religiosi sono inutili: Dio non li accetta a causa del loro peccato.
  4. L’invasione babilonese e la devastazione totale (vv. 22-30)

    • Il nemico viene descritto come un popolo crudele proveniente dal nord.
    • L’intero paese sarà devastato, ma il popolo non si pente neppure di fronte alla minaccia.
    • Dio paragona il Suo popolo a metalli impuri che non possono essere purificati.

2. Temi principali

  1. Il giudizio imminente:

    • Geremia annuncia con forza l'assedio e la distruzione di Gerusalemme, che verranno per mano dei Babilonesi.
    • Dio permette questo giudizio come conseguenza dell’idolatria e della corruzione del popolo.
  2. Il rifiuto della conversione:

    • Nonostante gli avvertimenti, il popolo non vuole ascoltare.
    • Il rifiuto di seguire i "sentieri antichi" (v. 16) rappresenta il rigetto della legge di Dio.
  3. La falsità religiosa:

    • Profeti e sacerdoti proclamano una falsa pace, rassicurando il popolo con messaggi ingannevoli.
    • I sacrifici e i rituali religiosi sono resi inutili dalla mancanza di pentimento sincero.
  4. La punizione divina:

    • Dio paragona il popolo a metalli impuri, che non possono essere raffinati nonostante il fuoco del giudizio (v. 29-30).
    • Questo mostra l'inefficacia del popolo nel rispondere agli interventi correttivi di Dio.

3. Schema riassuntivo del capitolo

Capitolo 6 di Geremia: Annuncio del giudizio su Gerusalemme
1. Avvertimento iniziale (vv. 1-8) - Chiamata a fuggire. - Descrizione dell'esercito invasore. - Invito alla conversione. 2. L'assedio e il peccato del popolo (vv. 9-15) - Vendemmia simbolica: distruzione totale. - Ostinazione del popolo. - Falsi profeti e falsi messaggi di pace. 3. Il rifiuto della giustizia (vv. 16-21) - Rifiuto dei "sentieri antichi". - Sacrifici inutili senza pentimento. 4. L'invasione e la purificazione impossibile (vv. 22-30) - Il nemico dal nord (Babilonia). - Distruzione del paese. - Metalli impuri: il popolo non può essere purificato.

4. Approfondimento sui versetti chiave

  1. Versetto 16: I sentieri antichi

    • “Fermatevi sulle vie e guardate; domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; così troverete riposo per le vostre anime.”
      • Dio invita il popolo a tornare alla via della giustizia e della fedeltà alla Sua legge.
      • Il rifiuto di questo invito evidenzia l'ostinazione del cuore del popolo.
  2. Versetto 14: Falsi messaggi di pace

    • “Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: ‘Pace, pace!’ quando pace non c’è.”
      • I profeti e i sacerdoti corrompono il popolo con menzogne, dando false speranze invece di denunciare il peccato.
  3. Versetto 30: Metalli impuri

    • “Saranno chiamati argento di scarto, perché il Signore li ha scartati.”
      • Il popolo è come un metallo pieno di impurità, incapace di essere raffinato nonostante il fuoco del giudizio.
      • Questo simbolo rappresenta la totale incapacità del popolo di rispondere a Dio.

5. Applicazioni spirituali

  1. L'importanza della vera conversione

    • Non basta una religiosità esteriore: Dio desidera un cuore pentito e una vita trasformata.
    • Anche oggi, il rischio di una fede superficiale è sempre presente.
  2. Ascoltare gli avvertimenti di Dio

    • Come il popolo di Giuda, possiamo essere tentati di ignorare i segni di Dio che ci invitano a tornare a Lui.
    • È importante rispondere prontamente alla Sua voce.
  3. Discernere i messaggi veri da quelli falsi

    • Non tutti coloro che parlano di Dio annunciano la Sua verità. È fondamentale confrontare ogni insegnamento con la Parola di Dio.

Geremia 5

 

Il Capitolo 5 di Geremia: L'accusa di Dio e il rifiuto del pentimento

Il capitolo 5 di Geremia è un atto di accusa contro il popolo di Giuda. Viene denunciata la corruzione morale, religiosa e sociale del popolo, che ha rifiutato Dio nonostante la Sua pazienza e i Suoi avvertimenti. Questo capitolo prepara il terreno per il giudizio inevitabile, ma lascia intravedere l’invito alla conversione.


1. Struttura del capitolo

  1. La ricerca di un uomo giusto (vv. 1-3)

    • Dio sfida Geremia a cercare a Gerusalemme un solo uomo che pratichi giustizia e verità.
    • Nonostante le loro promesse, il popolo non si pente.
  2. Corruzione delle classi sociali (vv. 4-5)

    • Geremia osserva due gruppi:
      • I poveri: ignoranti e incapaci di seguire Dio.
      • I potenti: responsabili, ma ancora più ribelli e corrotti.
  3. La ribellione del popolo contro Dio (vv. 6-9)

    • Il peccato del popolo è descritto come ribellione volontaria:
      • Abbandono di Dio.
      • Idolatria sfacciata.
    • Dio annuncia il giudizio: una punizione proporzionata alla loro colpa.
  4. L’idolatria e il rifiuto di riconoscere Dio (vv. 10-13)

    • Il popolo si sente sicuro, pensando che le mura di Gerusalemme li proteggeranno.
    • Rifiutano le parole di Dio, accusando i profeti di mentire.
  5. L’annuncio del giudizio: invasione straniera (vv. 14-17)

    • Dio avverte che un nemico (Babilonia) verrà come fuoco a consumare il popolo ribelle.
    • L’invasione sarà devastante: distruggerà case, raccolti e città, ma Dio non annienterà completamente il Suo popolo.
  6. L’insensibilità spirituale del popolo (vv. 18-25)

    • Nonostante i segni evidenti della potenza di Dio (es. la creazione e il controllo della natura), il popolo rifiuta di temerLo.
    • La prosperità è stata un dono divino, ma è stata ignorata.
  7. Corruzione dei leader e dilagare dell’ingiustizia (vv. 26-31)

    • I potenti sono descritti come trappole che catturano i poveri.
    • I profeti mentono e i sacerdoti seguono il loro esempio, e il popolo approva questa corruzione.
    • La domanda finale di Dio: "Che farete quando verrà la fine?" (v. 31).

Schema riassuntivo

Ecco una sintesi schematica del capitolo:

Capitolo 5 di Geremia: Accusa e giudizio su Giuda
1. Ricerca di un uomo giusto (vv. 1-3) - Dio cerca giustizia e verità a Gerusalemme. - Nessuno si pente sinceramente. 2. Corruzione sociale (vv. 4-5) - Poveri: ignoranza spirituale. - Ricchi e potenti: ribellione intenzionale. 3. Ribellione e punizione (vv. 6-9) - Idolatria e abbandono di Dio. - Giudizio proporzionato alla colpa. 4. Rifiuto delle parole di Dio (vv. 10-13) - Il popolo nega la validità dei profeti. - Sicurezza illusoria nelle mura cittadine. 5. Annuncio del giudizio (vv. 14-17) - Invasione straniera come strumento di Dio. - Distruzione, ma non annientamento totale. 6. Insensibilità spirituale (vv. 18-25) - Il popolo ignora i segni della potenza di Dio. - Prosperità divina non riconosciuta. 7. Corruzione dei leader (vv. 26-31) - Profeti e sacerdoti corrotti. - Il popolo approva il male. - Domanda finale: "Che farete alla fine?"

Temi principali

  1. Il fallimento della giustizia

    • Gerusalemme, centro del culto divino, avrebbe dovuto essere un modello di giustizia. Tuttavia, la città è profondamente corrotta.
  2. La responsabilità collettiva

    • Sia le classi alte che quelle basse hanno peccato, sebbene in modi diversi. Tutti sono responsabili della loro condizione.
  3. La pazienza e il giudizio di Dio

    • Dio mostra una pazienza straordinaria, ma il Suo giudizio è inevitabile per un popolo che persiste nella ribellione.
  4. La corruzione dei leader religiosi

    • I profeti e i sacerdoti, che avrebbero dovuto guidare il popolo verso Dio, sono invece fonte di menzogna e inganno.
  5. Il rifiuto della verità

    • Il popolo nega la validità delle profezie e si rifugia in false sicurezze, come le mura cittadine.

Applicazioni spirituali

  1. La ricerca della giustizia e della verità

    • Dio desidera che il Suo popolo viva nella verità e nella giustizia, ma questa deve essere radicata in un cuore sincero.
  2. La responsabilità personale e collettiva

    • Nessuno è esente dalla responsabilità davanti a Dio. Anche chi si trova in posizioni di potere è chiamato a rendere conto.
  3. La necessità di ascoltare la parola di Dio

    • Come il popolo di Giuda ha rifiutato i profeti, anche oggi c’è il rischio di ignorare gli avvertimenti divini.
  4. La speranza nella giustizia divina

    • Anche in mezzo al giudizio, Dio lascia uno spiraglio di speranza: Egli non annienta completamente il Suo popolo, ma lascia aperta la via del pentimento.

Nota sul versetto 5:26

"Poiché fra il mio popolo si trovano degli empi; essi stanno in agguato come cacciatori d'uomini, pongono trappole e prendono gli uomini."


Chi sono gli "empi" del versetto 26?

  1. Persone comuni, ma malvagie:

    • Il testo descrive persone malvagie che vivono all'interno del popolo, nascoste come trappole pronte a catturare altri.
    • Non si parla esplicitamente di capi o leader religiosi, ma di individui che sfruttano e opprimono gli altri per il proprio guadagno.
  2. Comportamenti simili ai predatori:

    • Sono paragonati a cacciatori, che con astuzia e malizia ingannano e intrappolano altri, approfittando soprattutto dei più deboli.
  3. Relazione con i leader (contesto successivo):

    • Anche se il versetto 26 parla di persone empie in generale, nei versetti successivi (vv. 30-31) si fa riferimento alla corruzione dei profeti e sacerdoti, che completano il quadro di una società in cui il male si diffonde a tutti i livelli, dai semplici cittadini fino ai leader.

Schema del versetto 26

Ecco come si può schematizzare il messaggio del versetto:

Versetto 26: Gli empi nascosti tra il popolo
1. "Fra il mio popolo si trovano degli empi": - Non estranei, ma membri della comunità. - Agiscono segretamente. 2. "Stanno in agguato come cacciatori d'uomini": - Simile a predatori: astuti e ingannatori. 3. "Pongono trappole e prendono gli uomini": - Sfruttano i più deboli. - Vivono di inganno e oppressione.

Applicazione e contesto

  • Espansione del problema del peccato: Non sono solo i leader corrotti, ma anche membri del popolo che contribuiscono al declino morale.
  • Responsabilità collettiva: Il male non è limitato ai vertici della società, ma si diffonde ovunque.
  • La giustizia divina: Dio vede anche le azioni nascoste di queste persone e non le lascerà impunite.

Se vuoi, possiamo approfondire il collegamento tra questi versetti e altri testi profetici!

Sal. 139:9-10 Ovunque

Salmi 139:9-10 NR06 [9] Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, [10] anche là mi condurrà la tua mano e mi affe...