venerdì, aprile 25, 2025

Venerdì: Il valore dell' opera di Dio

Prima lettera ai Corinzi 3:7 NR94
[7] quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere!

Tra i Corinzi, le persone erano divise in base a chi li aveva convertiti. Davano più valore all'opera umana che a quella di Dio.  

Quante volte facciamo lo stesso. Oggi, diamo a Dio la stessa importanza, se non maggiore, rispetto ai lavoratori umani, perché è Lui che agisce dietro ogni movimento divino.  

giovedì, aprile 24, 2025

Salmo 112

Salmi 112:2 NR94
[2] Potente sulla terra sarà la sua discendenza; la stirpe degli uomini retti sarà benedetta.

Giovedì: Il sacrificio perfetto


Ebrei 10:11
"Giorno dopo giorno, ogni sacerdote si presenta a svolgere i suoi doveri religiosi; offre ripetutamente gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati."  

La funzione del sommo sacerdote è offrire a Dio i sacrifici degli uomini. Gesù è diventato il sommo sacerdote che non si è limitato a offrire il sacrificio per l'umanità, ma è stato Lui stesso il nostro sacrificio. Sia lodato Dio!  

Ebrei 10:14  
"Infatti, con un unico sacrificio egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati."  

mercoledì, aprile 23, 2025

Salmo 112

Salmi 112:1 NR94
[1] Salmo di *Davide.Alleluia. 

Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti.

Io ti temo, Signore, ti rispetto, ti riconosco come mio Signore e Salvatore, a te devo ogni cosa.
I tuoi comandamenti non sono per me un peso, ma la via che tua hai tracciato per me, affinché io non mi perda nelle tenebre di questo mondo.

Deuteronomio 5:6-21 NR94
[6] «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú. [7] Non avere altri dèi oltre a me. [8] 

Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassú nel cielo o quaggiú sulla terra o nelle acque sotto la terra. [9] Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'*iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, [10] e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 

[11] Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano, poiché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano. 

[12] Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come il Signore, il tuo Dio, ti ha comandato. [13] Lavora sei giorni, e fa' tutto il tuo lavoro, [14] ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te. [15] Ricòrdati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò il Signore, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del riposo. 

[16] Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, il tuo Dio, ti ha ordinato, affinché i tuoi giorni siano prolungati e affinché venga a te del bene sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 

[17] Non uccidere. 

[18] Non commettere adulterio. 

[19] Non rubare. 

[20] Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 

[21] Non concupire la moglie del tuo prossimo; non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».

Mercoledì: Il sommo sacerdote

Lettera agli Ebrei 4:15 NR94
[15] Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.

Una cosa da imparare da questo versetto è che essere tentati non equivale a commettere peccato. Gesù è stato tentato in ogni modo, eppure non ha peccato. Gesù conosce il dolore, le tentazioni, le debolezze del corpo umano. Quindi, non evitiamo di parlare con Gesù, perché Lui ha letteralmente camminato nei nostri panni.

martedì, aprile 22, 2025

Martedì: Preparare il cuore

Osea 10:12 NR94
[12] «Seminate secondo giustizia e farete una raccolta di misericordia; dissodatevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il Signore, finché egli non venga, e non spanda su di voi la pioggia della giustizia.

Dio ti invita a preparare il tuo cuore come un contadino prepara la terra. Rompere un terreno duro, come le vecchie abitudini o l'amarezza, fa spazio alla sua misericordia e giustizia per crescere. È fede attiva, confidando che porterà la pioggia. Identifica un punto difficile della tua vita, come il non perdono o l'incuria, e inizia oggi ad ammorbidirlo con la preghiera o con una buona azione.

lunedì, aprile 21, 2025

Lunedì: Ammettere la propria debolezza

Secondo libro delle Cronache 20:12 NR94
[12] Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!»

Ammettere la propria debolezza non è fallimento, è fede. Quando sei sopraffatto e senza risposte, fissare gli occhi su Dio sposta la battaglia nelle Sue mani. Lui non ha bisogno della tua forza, solo della tua fiducia. Se stai affrontando una grande difficoltà, di’ a Dio: *"Non so che fare, ma i miei occhi sono su di Te"*, e abbandona a Lui una preoccupazione oggi.  

domenica, aprile 20, 2025

Domenica: Lui non è qui: perché è risorto

LA RISURREZIONE DI GESÙ OFFRE AI CREDENTI UNA SPERANZA VIVA - UNA NUOVA NASCITA 

Prima lettera di Pietro 1:3 NR94
[3] Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesú Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesú Cristo dai morti, 

La PRIMIZIa - SPERANZA DELLA RISURREZIONE PER I CREDENTI 

Prima lettera ai Corinzi 15:20 NR94
[20] Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.

ADEMPIMENTO DELLA PROFEZIA DI GESÙ 

Vangelo secondo Matteo 28:6 NR94
[6] Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva.

GESÙ SI PROCLAMA COME LA FONTE DELLA VITA ETERNA 

Vangelo secondo Giovanni 11:25-26 NR94
[25] Gesú le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; [26] e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»


VITTORIA SULLA MORTE 

Lettera ai Romani 6:9 NR94
[9] sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore piú; la morte non ha piú potere su di lui.

I CREDENTI RICEVONO CERTEZZA - ATTRAVERSO LO SPIRITO SANTO CHE DIMORA IN LORO

Lettera ai Romani 8:11 NR94
[11] Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesú dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesú dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 

Nemico del tempo


Hai viaggiato dal lontano oriente 
Per fermarti nella nostra mente
Nemico del tempo.

sabato, aprile 19, 2025

Sabato: Rallegrati

Gioele 2:21 NR94
[21] Non temere, o terra del paese, gioisci, rallégrati, perché il Signore ha fatto cose grandi!

Le opere meravigliose di Dio si estendono oltre le persone fino alla creazione stessa. Egli ripristina ciò che è spezzato, portando gioia dove una volta regnava la paura. Se ha cura della terra, quanto più avrà cura di te? Esci all'aperto e osserva qualcosa nella natura—un fiore o una brezza—lascia che ti ricordi la sua premura, poi sostituisci una paura con un motivo per rallegrarti oggi.

Vangelo secondo Giovanni 16:20 NR94
[20] In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia.

venerdì, aprile 18, 2025

Venerdì: L'amore di Dio

Ti sei mai chiesto se Dio ti ama davvero?  
Ti sei mai domandato se Dio tiene davvero a te?  
La risposta a queste domande è LA CROCE.  
Sulla Croce, l'Amore di Dio sanguinò, rimase sospeso e morì. Le braccia aperte di Gesù mostrarono al mondo la grandezza dell'amore di Dio verso di loro.  

DIO TI AMA!

Romanzi 5:8
Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.  



giovedì, aprile 17, 2025

Giovedì: Umiltà

Abdia 1:3-4 NR94
[3] L'orgoglio del tuo cuore ti ha ingannato, o tu che abiti nei crepacci delle rocce, e stabilisci la tua abitazione in alto; tu che dici in cuor tuo: “Chi potrà farmi precipitare a terra?” [4] Anche se tu facessi il tuo nido in alto come l'aquila, anche se tu lo mettessi fra le stelle, io ti farò precipitare di lassú», dice il Signore.

L’orgoglio può innalzarti, ma Dio umilia chi si esalta. Non si tratta di punizione, ma di protezione, per mantenerci radicati nella dipendenza da Lui. La vera sicurezza non sta nei nostri successi, ma nelle Sue mani. Esamina oggi il tuo cuore alla ricerca di orgoglio, ringrazia umilmente Dio per qualcosa che hai realizzato e riconosci che è solo per Sua grazia.  

mercoledì, aprile 16, 2025

Mercoledì: Le piccole cose

Zaccaria 4:10 NR94
[10] Chi potrebbe infatti disprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi del Signore che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?»

Le piccole cose hanno valore per Dio. Ciò che può sembrare insignificante per te, porta gioia in cielo quando fa parte del Suo piano. Dio vede ogni sforzo silenzioso, ogni piccolo passo di fede, e ti incoraggia. Non sottovalutare le piccole cose che fai per Lui: compi oggi un gesto semplice, come una parola gentile o una preghiera, e confida che Lui lo apprezza.  

Salmi 5:11-12 NR94
[11] Si rallegreranno tutti quelli che in te confidano; manderanno grida di gioia per sempre. Tu li proteggerai, e quelli che amano il tuo nome si rallegreranno in te, [12] perché tu, o Signore, benedirai il giusto; come scudo lo circonderai con il tuo favore.

Ore 23:18 Appena tornati da Bologna Salmi 84:5 NR94
[5] Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del *Santuario!

martedì, aprile 15, 2025

Martedì: Invocazione

Lamentazioni 3:55-57 NR94
[55] Io ho invocato il tuo nome, o Signore, dal fondo della fossa; [56] tu hai udito la mia voce; non chiudere l'orecchio al mio sospiro, al mio grido! [57] Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato; tu hai detto: «Non temere!»

Dio ti ascolta anche dai luoghi più profondi e disperati. Le tue grida non risuonano ignorate nell'abisso, ma raggiungono il Suo cuore. Nessuna situazione è troppo bassa per la Sua attenzione e cura. Se ti trovi in un momento difficile, invocaLo con sincerità oggi, scrivi una breve preghiera sulla tua lotta e confida che Egli ti sta ascoltando.

lunedì, aprile 14, 2025

Lunedì: Cadere non significa sconfitta

Michea 7:8 NR94
[8] Non ti rallegrare per me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se sto seduta nelle tenebre, il Signore è la mia luce.

Cadere non significa sconfitta, è il preludio a rialzarsi. Le tenebre non sono la fine, è lì che la luce di Dio risplende più chiaramente. Questa audace dichiarazione di resilienza si fonda sulla fiducia che Egli non ti lascerà a terra. Se stai lottando, medita su questo versetto, rialzati nella fede, fisicamente o nello spirito, e chiedi a Dio di illuminare il tuo prossimo passo, per piccolo che sia.  

Michea 7:7 NR94
[7] Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà.

domenica, aprile 13, 2025

Domenica: il Re mite

Il cieco Bartimeo chiamò Gesù 'Figlio di Davide' (Marco 10:48), e l'immediato evento successivo è Gesù che entra a Gerusalemme (Marco 11:1).

"Figlio di Davide" è un titolo messianico che identifica Gesù come il re promesso dalla linea reale di Davide, adempiendo il patto di Dio in 2 Samuele 7. Gerusalemme, conosciuta come la Città di Davide, era il centro politico e spirituale del regno di Davide, quindi quando Gesù entra a Gerusalemme, sta simbolicamente e letteralmente reclamando il suo legittimo trono come il vero Re d'Israele e il Salvatore che porta il regno di Dio.

Gesù regna davvero come Re nella Gerusalemme del mio cuore?

L'asina era una cavalcatura adeguata ad un Re, ma ad un Re di pace.

Zaccaria 9:9-10 NR94
[9] Esulta grandemente, o figlia di *Sion, manda grida di gioia, o figlia di *Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina. [10] Io farò sparire i carri da *Efraim, i cavalli da Gerusalemme e gli archi di guerra saranno distrutti. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all'altro, e dal fiume sino alle estremità della terra.

sabato, aprile 12, 2025

Sabato: Insoddisfazione

Aggeo 1:6 NR94
[6] Avete seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c'è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata».

Questo verso rivela il vuoto di inseguire le cose senza lo scopo di Dio. Puoi lavorare instancabilmente e sentirti comunque insoddisfatto se ti concentri sul raccolto sbagliato. La vera realizzazione arriva quando i tuoi sforzi si allineano a ciò che Lui apprezza. Rifletti su dove stai investendo tempo ed energie, chiedi a Dio di mostrarti un'area per reindirizzarti verso di Lui e fai un piccolo passo in quella direzione questa settimana.

venerdì, aprile 11, 2025

Venerdì: La pazienza e la potenza di Dio

Naum 1:3 NR94
[3] Il Signore è lento all'ira ed è molto potente, ma non lascia il colpevole impunito. Il Signore cammina nell'uragano e nella tempesta, e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.

La pazienza di Dio non è segno di debolezza, ma una dimostrazione del Suo immenso potere trattenuto, che ci dà tempo per rivolgerci a Lui. Le tempeste della vita non Lo spaventano, perché sono sotto il Suo controllo. Egli è sia il tuo rifugio che il Re sovrano, saldo anche quando il caos ti circonda. Se stai affrontando una tempesta, confida nel fatto che i Suoi tempi e la Sua forza sono perfetti, poi scrivi un modo in cui è stato paziente con te e ringraziaLo per questo.

Insieme, le due parti del versetto offrono un quadro completo di un Dio che è al contempo paziente e giusto, potente e sovrano.

giovedì, aprile 10, 2025

Non dire "Sono un ragazzo"

Geremia 1:4-10 NR94
[4] La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: [5] «Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato e ti ho costituito *profeta delle nazioni». [6] Io risposi: «Ahimè, Signore, Dio, io non so parlare, perché non sono che un ragazzo». [7] Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono un ragazzo”, perché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò. [8] Non li temere, perché io sono con te per liberarti», dice il Signore. [9] Poi il Signore stese la mano e mi toccò la bocca; e il Signore mi disse: «Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca. [10] Vedi, io ti stabilisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per sradicare, per demolire, per abbattere, per distruggere, per costruire e per piantare».

Giovedì: Labbra pure

Sofonia 3:9 NR94
[9] Allora io trasformerò le labbra dei popoli in labbra pure, affinché tutti invochino il nome del Signore, per servirlo di comune accordo.

Dio promette un futuro in cui la confusione e la divisione svaniranno, sostituite da unità e chiarezza. Questo "linguaggio puro" va oltre le parole, riflettendo cuori allineati a Lui, che proclamano verità e lo adorano insieme. Anche nel mondo frammentato di oggi, Egli ci attira verso un'armonia con Sé e con gli altri. Quando ti senti incompreso o lontano dagli altri, prega affinché Dio allinei il tuo cuore e le tue parole alla Sua verità, poi tendi la mano a qualcuno con gentilezza, per costruire un piccolo ponte di connessione.  

mercoledì, aprile 09, 2025

Mercoledì: Scegliere la gioia

Abacuc 3:17-18 NR94
[17] Infatti il fico non fiorirà, non ci sarà piú frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno piú cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saranno piú buoi nelle stalle; [18] ma io mi rallegrerò nel Signore, esulterò nel Dio della mia salvezza.


Abacuc ha scelto la gioia anche quando tutto intorno a lui sembrava senza speranza. La fede non è fatta di circostanze ma di fiducia. Se tutto sembra crollare, hai ancora un motivo per gioire: Dio è fedele ed è con te.

martedì, aprile 08, 2025

Martedì: Appoggiarsi a Dio

Isaia 50:10 NR94
[10] Chi di voi teme il Signore e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del Signore e si appoggi al suo Dio!

La fede non è solo per i momenti in cui la vita è chiara, ma per quando camminiamo nel buio. Anche quando non vedi la strada davanti a te, confida che Dio la vede. A volte, i più grandi atti di fede avvengono quando obbediamo a Lui senza comprendere il quadro completo.

Isaia 50:4 NR94
[4] Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco. Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.

lunedì, aprile 07, 2025

Lunedì: Il fallimento non è la fine

Proverbi 24:16
«Il giusto può cadere anche sette volte, ma si rialza; ma gli empi sono travolti dalla sventura.»  

Il fallimento non è la fine. La giustizia non consiste nel non cadere mai, ma nel rialzarsi. Se sei caduto, hai commesso errori o senti di aver sbagliato troppe volte, ricorda: la grazia di Dio ti dà la forza per rialzarti. Non rimanere a terra.

domenica, aprile 06, 2025

Domenica: I nostri occhi su di Te

Secondo libro delle Cronache 20:12 NR06
[12] Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; noi non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!»

2 Cronache 20:12 "Non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te. "

Giosafat ha affrontato un esercito schiacciante e non aveva alcun piano, eccetto cercare Dio. Quando non sappiamo cosa fare, la cosa migliore che possiamo fare è fissare gli occhi su di Lui. La confusione e la paura perdono potere quando spostiamo la nostra attenzione dal problema a Colui che detiene la soluzione.

sabato, aprile 05, 2025

Spera nel Signore!

Salmi 27:14 NR94
[14] Spera nel Signore! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sí, spera nel Signore!

Sabato: Dio al primo posto

Primo libro dei Re 17:8-16 NR06
[8] Allora la parola del Signore gli fu rivolta in questi termini: [9] «Àlzati, va’ ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare». [10] Egli dunque si alzò e andò a Sarepta; e quando giunse alla porta della città, c’era una donna vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva». [11] E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: «Portami, ti prego, anche un pezzo di pane». [12] Lei rispose: «Com’è vero che vive il Signore, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso e un po’ d’olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo». [13] Elia le disse: «Non temere; va’ e fa’ come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. [14] Infatti così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il Signore manderà la pioggia sulla terra”». [15] Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. [16] La farina nel vaso non si esaurì e l’olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il Signore aveva pronunciata per bocca di Elia. 

A una vedova affamata fu chiesto di donare il suo ultimo pasto, ma quando obbedì, Dio provvide abbondantemente. A volte, Dio ci chiede di fidarci di Lui quando non sembra avere senso. Che si tratti di finanze, tempo o energie, la fede significa metterlo al primo posto e confidare che Egli si prenderà cura del resto.

venerdì, aprile 04, 2025

Venerdì: Santificazione

Giosuè 3:5 NR06
[5] Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore farà meraviglie in mezzo a voi». 

Prima che Israele attraversasse per entrare nella Terra Promessa, doveva prepararsi spiritualmente. Spesso, noi vogliamo vedere Dio agire senza prendere il tempo di allineare il nostro cuore a Lui. Se stai aspettando qualcosa da Dio, prenditi del tempo per cercare prima Lui – Egli agisce con potenza nei cuori preparati.

giovedì, aprile 03, 2025

Giovedì: Andare avanti

Deuteronomio 1:6 NR06
[6] «Il Signore, il nostro Dio, ci parlò in Oreb e ci disse: “Voi siete rimasti abbastanza in queste montagne;

"Dio aveva condotto Israele al Monte Oreb, ma non era loro destino rimanervi per sempre. A volte, ci adagiamo troppo in una stagione della vita quando Dio ci chiama ad andare avanti. Se sei rimasto bloccato nello stesso posto – che sia nel modo di pensare, nel lavoro o nella fede – forse è giunto il momento di fare un passo verso ciò che viene dopo."  

L' autorità di Pilato su Gesù

Vangelo secondo Giovanni 19:11 NR06
[11] Gesù {gli} rispose: «Tu non avresti alcuna autorità su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto; perciò chi mi ha dato nelle tue mani ha maggior colpa».

mercoledì, aprile 02, 2025

Mercoledì: Portare i dubbi a Gesù

Vangelo secondo Marco 9:24 NR06
[24] Subito il padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità».

La fede non significa non dubitare mai, ma portare quei dubbi a Gesù. Questo padre aveva sia fede che lotta interiore, e Gesù ha comunque agito nella sua vita. Se la tua fede ti sembra debole, non nasconderla. Portala a Dio e chiedi aiuto. Egli onora anche una fede imperfetta.

L'espressione "Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità" si trova in Marco 9:24 ed è pronunciata dal padre di un ragazzo posseduto da uno spirito maligno.

Contesto (Marco 9:14-29)

Un uomo porta suo figlio a Gesù perché i discepoli non riescono a liberarlo da uno spirito che lo tormenta. Quando Gesù dice che "tutto è possibile per chi crede" (v. 23), il padre risponde con questa frase:
"Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità!"


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Significato

1. Fede e dubbio possono coesistere

Il padre esprime una fede genuina, ma riconosce che la sua fiducia non è perfetta.

Questo mostra che credere non significa essere privi di dubbi, ma affidarsi a Dio nonostante essi.



2. La fede è un dono che può essere rafforzato

L’uomo chiede a Gesù di aiutarlo a superare i suoi limiti spirituali.

Questo suggerisce che la fede non è solo uno sforzo umano, ma qualcosa che Dio stesso può accrescere in noi.



3. L’umiltà nell’approccio a Dio

Il padre non finge di avere una fede incrollabile, ma riconosce la sua debolezza.

Questa preghiera sincera dimostra un atteggiamento di dipendenza da Dio, che è il fondamento della vera fede.





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Applicazione spirituale

Questa frase è una potente preghiera per chiunque si trovi in un momento di incertezza:

Possiamo credere in Dio e, allo stesso tempo, lottare con il dubbio.

Dio non ci respinge per la nostra fede imperfetta, ma ci aiuta a crescerla.

Chiedere aiuto a Dio è il primo passo per rafforzare la nostra fiducia in Lui.


In sintesi, "Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità" è un'espressione di fede autentica, che riconosce i propri limiti e si affida alla grazia di Dio per superarli.


martedì, aprile 01, 2025

Martedì: Le condizioni (im)perfette

Ecclesiaste 11:4 NR06
[4] Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà.

Se aspetti le "condizioni perfette" per agire, non inizierai mai. A volte analizziamo troppo, rimandiamo e lasciamo che la paura ci fermi. La fede avanza nonostante l'incertezza. 
Smetti di aspettare che tutto si sistemi, ma fai un passo avanti e fidati di Dio per il resto.

lunedì, marzo 31, 2025

Lunedì: Con Dio

Salmi 18:29 NR06
[29] Con te io assalgo tutta una schiera, con il mio Dio salgo sulle mura.

Davide non ha detto che potesse farlo da solo, sapeva che era la forza di Dio a renderlo inarrestabile. Se una sfida davanti a te sembra un muro troppo alto da scalare, ricorda questo: con Dio, non c'è ostacolo troppo grande, né nemico troppo forte. Avanza nella Sua forza.

domenica, marzo 30, 2025

Domenica: Speranza

Giobbe 14:7-9 NR06
[7] Per l’albero almeno c’è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a mettere germogli. [8] Quando la sua radice è invecchiata sotto terra e il suo tronco muore nel suolo, [9] a sentir l’acqua, rinverdisce e mette rami come una giovane pianta.

Anche un albero che sembra morto può crescere di nuovo con solo un po' d'acqua. La speranza funziona allo stesso modo, a volte basta un piccolo ricordo della presenza di Dio per ravvivarti. Se ti senti abbattuto, non perdere il cuore. Anche il più piccolo "profumo d'acqua" da Dio può portare nuova vita.

sabato, marzo 29, 2025

Sabato: La quieta voce di Dio

Primo libro dei Re 19:12-13 NR06
[12] E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il Signore non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero. [13] Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori e si fermò all’ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui e disse: «Che fai qui, Elia?»

Elia si aspettava Dio nel drammatico, ma Dio parlò attraverso un sussurro. Spesso cerchiamo grandi segni, eppure la voce di Dio si trova nella quiete. Se la vita sembra rumorosa e caotica, rallenta. Il suo sussurro è spesso dove si trova la vera direzione.

Sul monte Oreb, Elia sperimenta la presenza di Dio non attraverso eventi spettacolari come il vento, il terremoto o il fuoco, ma in un "sussurro di vento leggero" (1 Re 19:12). Questo passaggio è fondamentale per comprendere come Dio possa manifestarsi in modi inaspettati e intimi.

venerdì, marzo 28, 2025

Venerdì: Una guida silenziosa

Secondo libro di Samuele 5:24 NR06
[24] Quando udrai un rumore di passi tra le vette dei gelsi, lanciati subito all’attacco, perché allora il Signore marcerà davanti a te per sconfiggere l’esercito dei Filistei».

Dio diede a Davide una strategia di battaglia insolita: ascolta il suono del movimento negli alberi. A volte, la guida di Dio non è forte e ovvia; è sottile. Stai prestando attenzione ai modi silenziosi in cui potrebbe guidarti?

giovedì, marzo 27, 2025

Giovedì: Strumenti nelle mani di Dio

Giudici 3:31 NR06
[31] Dopo Eud, venne Samgar, figlio di Anat. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch’egli liberò Israele.

Shamgar non aveva una spada, solo un attrezzo agricolo, ma usò ciò che aveva per lo scopo di Dio. Non hai bisogno di qualcosa di straordinario per essere usato da Dio. Le tue abilità, il tuo lavoro, la tua voce, qualunque cosa tu abbia tra le mani in questo momento, è sufficiente perché Lui possa lavorare attraverso di te.

mercoledì, marzo 26, 2025

Mercoledì: Un cuore ben disposto

Esodo 35:21 NR06
[21] Tutti quelli che il proprio cuore spingeva e tutti quelli che il proprio spirito rendeva volenterosi vennero a portare l’offerta al Signore per l’opera della tenda di convegno, per tutto il suo servizio e per i paramenti sacri.

Dio non richiedeva donazioni forzate, ma muoveva i cuori, e le persone rispondevano. La generosità non riguarda l'obbligo, bensì la disponibilità interiore. E se dessimo non per dovere, ma perché desideriamo sinceramente far parte dell'opera di Dio? Un cuore disposto è ciò che Egli apprezza di più.  

martedì, marzo 25, 2025

Martedì: Resistenza e fede

Genesi 32:26 "Allora l'uomo disse: 'Lasciami andare, perché sta per albeggiare.' Ma Giacobbe rispose: 'Non ti lascerò andare, a meno che tu non mi benedica.' 
Giacobbe lottò con Dio per tutta la notte, rifiutandosi di lasciar andare finché non ricevette una benedizione. A volte, le svolte non arrivano da preghiere rapide, ma da un attaccamento perseverante e disperato a Dio. Se stai lottando, non mollare.

Genesi 32 è un capitolo cruciale nella narrazione della vita di Giacobbe. Qui, egli si prepara a incontrare suo fratello Esaù dopo molti anni di separazione, temendo una possibile vendetta per avergli sottratto la primogenitura e la benedizione paterna (Genesi 27). Il capitolo è ricco di tensione, strategie, preghiere e un misterioso incontro con Dio.

Riassunto e spiegazione

1. Preparazione all’incontro con Esaù (vv. 1-21)

Dopo aver lasciato Labano, Giacobbe si accampa e incontra "gli angeli di Dio" (v. 1), riconoscendo il luogo come Mahanaim ("due accampamenti"). Questo suggerisce una protezione divina.

Giacobbe invia messaggeri a Esaù per testare il suo stato d’animo. I messaggeri tornano riferendo che Esaù sta venendo con 400 uomini, il che spaventa Giacobbe.

Egli divide la sua famiglia e i beni in due gruppi, pensando che almeno uno possa sopravvivere in caso di attacco.

Giacobbe prega Dio, ricordando le Sue promesse di protezione e discendenza. Questa preghiera mostra la sua crescita nella fede.

Infine, invia doni ad Esaù come segno di pace, cercando di placarlo prima dell'incontro.



2. La lotta con l’angelo (vv. 22-32)

Durante la notte, Giacobbe rimane solo e lotta con un uomo misterioso fino all’alba. Questo "uomo" si rivela essere un angelo o una manifestazione di Dio.

L’angelo tocca l’anca di Giacobbe, provocandogli una zoppia permanente, ma Giacobbe si rifiuta di lasciarlo andare senza una benedizione.

L’angelo cambia il nome di Giacobbe in Israele, che significa "colui che lotta con Dio", segnando un cambiamento nella sua identità spirituale.

Giacobbe chiama il luogo Peniel ("faccia di Dio"), dicendo: "Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata."




Significato teologico e simbolico

La lotta con Dio: Simboleggia la trasformazione spirituale di Giacobbe. Egli passa da essere un uomo astuto e timoroso a uno che dipende interamente da Dio.

Il nuovo nome, Israele: Indica il suo nuovo ruolo come capostipite del popolo scelto da Dio.

La zoppia: È un segno fisico della sua esperienza con Dio, un promemoria della sua dipendenza dal Signore.


Applicazione spirituale

La preghiera e la dipendenza da Dio: Come Giacobbe, dobbiamo rivolgerci a Dio nei momenti di paura e incertezza.

Il cambiamento interiore: L’incontro con Dio ci trasforma e ci segna, proprio come ha fatto con Giacobbe.

La riconciliazione: Il capitolo prepara il terreno per il ricongiungimento con Esaù, mostrando come Dio può trasformare relazioni spezzate.


Genesi 32 è dunque un capitolo di transizione che segna la maturazione di Giacobbe e l’inizio della sua identità come padre del popolo d’Israele.


lunedì, marzo 24, 2025

Lunedì: Indicare agli altri Gesù

Giovanni 3:30 "Egli deve crescere; io devo diminuire." 

Giovanni Battista sapeva che la vita non riguardava fare di sé stesso qualcosa di importante, ma riguardava indicare agli altri Gesù. In un mondo che incoraggia l'auto-promozione, questo versetto ci ricorda di spostare il nostro focus. Più eleviamo Cristo nelle nostre vite, più ci avviciniamo al nostro vero scopo.

Giovanni 3:30 dice: "Egli deve crescere e io invece diminuire". Questo versetto si trova nel contesto in cui Giovanni Battista parla dei suoi discepoli riguardo a Gesù. Giovanni Battista riconosce il ruolo centrale di Cristo e comprende che la sua missione è quella di preparare la via per il Messia.

Il significato di questo versetto sottolinea l'umiltà e la consapevolezza di Giovanni riguardo al suo ruolo. Egli sa che la sua influenza deve diminuire affinché la missione e l'autorità di Gesù possano crescere. È un'espressione di sottomissione e riconoscimento della superiorità di Cristo.

Questa idea può essere applicata anche alla vita spirituale dei credenti oggi: mettere al centro Cristo e lasciare che la nostra volontà e il nostro ego diminuiscano per dare spazio alla volontà di Dio (Carson, D.A. "The Gospel According to John", 1991).

domenica, marzo 23, 2025

Domenica: Il Signore dirige i miei passi

Proverbi 16:9 "Il cuore dell'uomo progetta la sua via, ma il Signore dirige i suoi passi." 

Fare progetti è saggio, ma il controllo ultimo appartiene a Dio. A volte, la vita prende svolte inaspettate, ma ciò non significa che le cose siano fuori controllo. Abbi fiducia che Dio stia guidando i tuoi passi, anche quando non si allineano con la tua tabella di marcia.

sabato, marzo 22, 2025

Sabato: La benedizione del riposo

Vangelo secondo Marco 2:27 NR06
[27] Poi disse loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato;

Il Signore ha creato il riposo del sabato per noi, così come un genitore crea regole per il bene dei propri figli.

venerdì, marzo 21, 2025

Venerdì: Sperare ad oltranza

Giobbe 13:15 NR06
[15] Ecco, mi uccida pure! Oh, continuerò a sperare. Soltanto, io difenderò in faccia a lui il mio comportamento!

Giobbe 13:15 "Anche se mi uccidesse, io spererei in lui." La fede di Giobbe non dipendeva dalle sue circostanze: si fidava di Dio anche quando la vita non aveva senso. La vera fede non consiste nel credere quando le cose sono facili; riguarda il tenere duro anche quando tutto va in pezzi. Puoi ancora fidarti di Lui quando non capisci?

Riassunto di Giobbe 13

Nel capitolo 13, Giobbe continua la sua risposta ai suoi amici, esprimendo il desiderio di parlare direttamente con Dio e criticando la mancanza di sincerità dei suoi interlocutori.


Struttura del Capitolo 13

  1. (vv. 1-2) – Giobbe afferma la sua conoscenza

    • Giobbe dichiara di avere la stessa comprensione dei suoi amici e non si sente inferiore a loro.
  2. (vv. 3-12) – Accusa i suoi amici di falsità

    • Vuole parlare direttamente con Dio.
    • Accusa i suoi amici di difendere Dio con argomenti falsi e ingannevoli.
    • Li chiama "medici da nulla", perché i loro discorsi non portano guarigione (v. 4).
  3. (vv. 13-19) – Giobbe è disposto a rischiare la vita per parlare con Dio

    • Decide di difendersi davanti a Dio, anche se questo dovesse costargli la vita.
    • Celebre dichiarazione: "Ecco, mi uccida pure! Io spererò in lui!" (v. 15).
    • È certo della sua innocenza e spera in un giudizio giusto.
  4. (vv. 20-28) – Giobbe implora Dio di rispondergli

    • Chiede a Dio due cose:
      1. Di cessare di spaventarlo.
      2. Di rivelargli le sue colpe, se esistono.
    • Si lamenta perché Dio sembra trattarlo come un nemico.
    • Si paragona a una foglia spazzata dal vento e a una tignola distrutta nel nulla (v. 25).

Schema del Capitolo 13

Sezione Contenuto
Giobbe afferma la sua conoscenza (vv. 1-2) "Non sono inferiore a voi"
Critica i suoi amici (vv. 3-12) Difendono Dio con falsità, sono "medici da nulla"
Decide di difendersi davanti a Dio (vv. 13-19) "Mi uccida pure, io spererò in Lui"
Implora Dio di rispondergli (vv. 20-28) Chiede giustizia, si sente fragile e perseguitato

Messaggi chiave

  • La sofferenza non è sempre una punizione per il peccato.
  • La relazione con Dio è più importante delle accuse umane.
  • Giobbe mostra una fede incrollabile, anche nel dubbio.

giovedì, marzo 20, 2025

Giovedì: La gioia del Signore

Neemia 8:10 "Non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza." 

La gioia non riguarda le circostanze, ma dove trovi la tua forza. Quando la vita sembra pesante, non cercare la gioia in cose temporanee. Trovala in Dio, perché la Sua gioia ti sosterrà anche nei momenti difficili. La forza non si trova nell'autosufficienza, ma nel sapere da dove proviene la vera gioia.

mercoledì, marzo 19, 2025

Mercoledì: I nostri occhi su Dio

Secondo libro delle Cronache 20:12 NR06
[12] Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; noi non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!»


"Non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te." 
Il re Giosafat pregò così quando si trovò di fronte a un nemico potente. A volte, la preghiera più potente è semplicemente ammettere che non abbiamo le risposte ma scegliere di fidarci comunque di Dio. Se ti senti bloccato, sposta la tua attenzione dal tuo problema al potere di Dio.

Eserciti nemici che marciano contro Giosafat

2Cronache 20:1-2

Vittoria di Giosafat sui Moabiti e sugli Ammoniti. Fine del suo regno
1 Dopo queste cose, i figli di Moab, e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. 2 Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: “Una grande moltitudine avanza contro di te dall'altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar”, che è En-Ghedi.


La paura di Giosafat e la ricerca di aiuto in Dio

2Cronache 20:3

3 Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l'Eterno, e bandì un digiuno per tutto Giuda.

Tutto il popolo di Giuda implora l'aiuto di Dio

2Cronache 20:4

4 Giuda si radunò per implorare aiuto dall'Eterno, e venivano gli abitanti da tutte quante le città di Giuda per cercare l'Eterno.

Giosafat riconosce la forza e la potenza di Dio e l'impotenza di Giuda di fronte al nemico e conclude di non poter far altro che guardare a Dio

2Cronache 20:5-12

5 Giosafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa dell'Eterno, davanti al cortile nuovo, disse: 6 “O Eterno, Dio dei nostri padri, non sei tu l'Iddio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno ti può resistere? 7 O Dio nostro, non sei tu colui che scacciò gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele, e lo desti per sempre alla discendenza di Abraamo, il quale ti amò? 8 E quelli lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome, dicendo: 9 'Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai'. 10 Ora ecco che i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte Seir, nelle cui terre non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d'Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse, 11 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dalla eredità di cui ci hai dato il possesso. 12 Dio nostro, non giudicherai costoro? Poiché noi siamo senza forza di fronte a questa grande moltitudine che avanza contro di noi; non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te!”.

La sorprendente risposta del Signore a tutto il popolo adunato

2Cronache 20:13-17

13 E tutto Giuda, perfino i bambini, le mogli, i figli, stavano in piedi davanti all'Eterno. 14 Allora lo Spirito dell'Eterno investì in mezzo all'assemblea Iaaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Benaia, figlio di Ieiel, figlio di Mattania, il Levita, tra i figli di Asaf. 15 Iaaziel disse: “Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l'Eterno: 'Non temete e non vi spaventate a causa di questa grande moltitudine; poiché questa battaglia non è vostra, ma di Dio. 16 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengono su per la salita di Sis, e voi li troverete all'estremità della valle, di fronte al deserto di Ieruel. 17 Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l'Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi spaventate; domani, uscite contro di loro, e l'Eterno sarà con voi'”.

Adorazione e lode da parte di Giosafat e di tutto il popolo adunato

2Cronache 20:18-19

18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al SIGNORE e l'adorarono. 19 I Leviti tra i figli dei Cheatiti e tra i figli dei Corachiti si alzarono per lodare a gran voce il SIGNORE, Dio d'Israele.

Giosafat ricorda al suo popolo che la fede in Dio è il presupposto della vittoria nella battaglia contro il nemico

2Cronache 20:20-21

20 La mattina seguente si alzarono presto e si misero in marcia verso il deserto di Tecoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: «Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nel SIGNORE, vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!» 21 E dopo aver tenuto consiglio con il popolo, stabilì dei cantori che, vestiti dei paramenti sacri, cantassero le lodi del SIGNORE e, camminando alla testa dell'esercito, dicessero: «Celebrate il SIGNORE, perché la sua bontà dura in eterno!»

Il Signore fa sì che il nemico si annienti da solo

2Cronache 20:22-23

22 Appena cominciarono i canti di gioia e di lode, il SIGNORE tese un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti. 23 I figli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quando ebbero annientato gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda.





martedì, marzo 18, 2025

Martedì: Dio non guarda all'apparenza

Primo libro di Samuele 16:7 NR06
[7] Ma il Signore disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore».

Quando Samuele pensava di sapere chi dovesse essere re, Dio gli ricordò che i Suoi standard sono diversi. Il mondo valorizza l'apparenza e lo status, ma Dio si preoccupa del carattere. Invece di sforzarti di impressionare le persone, concentrati sul coltivare un cuore che piaccia a Dio.

lunedì, marzo 17, 2025

domenica, marzo 16, 2025

Riepilogo della settimana

 Lunedì: L'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo

Martedì: Vive e morire in Cristo

Mercoledì: Arrendersi alla volontà di Dio

Giovedì: Lo scopo di Dio per noi

Venerdì: La saggezza chiesta a Dio

Sabato: Essere misericordiosi

Domenica: Contemplazione


Domenica 16/03/2025 Contemplazione

Salmi 27:4 NR06
[4] Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e meditare nel suo tempio.

sabato, marzo 15, 2025

Sabato 15/03/2025 Essere misericordiosi

Vangelo secondo Luca 6:36 NR06
[36] Siate misericordiosi come è misericordioso {anche} il Padre vostro.

venerdì, marzo 14, 2025

Venerdì 14/03/2025 La saggezza chiesta a Dio

Lettera di Giacomo 1:5-8 NR06
[5] Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. [6] Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita è simile a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. [7] Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, [8] perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie.

Esattamente all'opposto di ciò che comunemente si pensa nel mondo, ossia che la saggezza si acquisisce attraverso studi e lunghi percorsi di crescita interiore, Giacomo ci avvisa invece che la saggezza deve essere chiesta a Dio.

giovedì, marzo 13, 2025

Giovedì 13/03/2025 Dio ha uno scopo per ciascuno di noi

Ester 4:10-16 NR06
[10] Allora Ester ordinò ad Atac di andare da Mardocheo e di dirgli: [11] «Tutti i servitori del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge che è uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, ha salva la vita. E io sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». [12] Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo. [13] E Mardocheo fece dare a Ester questa risposta: «Non metterti in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. [14] Infatti se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo?» [15] Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: [16] «Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!»

mercoledì, marzo 12, 2025

Mercoledì 12/03/2025: La resa alla volontà di Dio

La storia di Giona ci insegna che è impossibile sottrarsi alla volontà di Dio

È un libro breve ma straordinariamente denso di significato, che parla della lotta all'obbedienza a Dio, della resa e della comprensione del fatto che la volontà di Dio è qualcosa di straordinario.

Anche quando Giona si ritrovò nel freddo ed umido ventre del pesce, quella che avrebbe potuto essere la cosa peggiore che gli fosse mai accaduta, nel momento in cui egli pregò arrendendosi a Dio, si rivelò essere la cosa migliore che gli potesse capitare.

Giona 2:1-8, 10-11 NR06
[1] Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. [2] Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: [3] «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. [4] Tu mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. [5] Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” [6] Le acque mi hanno sommerso, l’abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. [7] Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! [8] Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo.
[10] ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». [11] E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.

Molte volte nella nostra vita può sembrare che l'unico modo per andare avanti sia ignorare i comandi di Dio.
Giona voleva soltanto proteggere sè stesso mentre la volontà di Dio era quella di portare alla gente di Ninive speranza, restaurazione ed una opportunità di pentirsi.

martedì, marzo 11, 2025

Martedì 11/03/2025: Vivere e morire

Lettera ai Filippesi 1:21 NR06
[21] Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.

Cristo è la nostra vita. Morendo per il mondo e per il peccato, guadagniamo la vita in Cristo.

lunedì, marzo 10, 2025

Lunedì 10/03/2025: L'agnello di Dio

Vangelo secondo Giovanni 1:29 NR06
[29] Il giorno seguente Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 

Pochi minuti prima di leggere questo versetto, avevo ascoltato alla radio la notizia di una ennesima strage di civili in Siria ed avevo pensato con tristezza a quanto male ci fosse nel mondo.
Con questo brano il Signore ha voluto ricordarmi che per tanto male c'è anche il rimedio.
Grazie Signore.

domenica, marzo 09, 2025

Il rifugio

Salmi 91:1-2 NR06
[1] Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. 
[2] Io dico al Signore: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!»

"Non possiamo riposare alla Sua presenza se non passiamo del tempo alla Sua presenza."

Il fatto che il Signore sia per noi un rifugio, implica che andiamo da Lui a rifugiarci.

sabato, marzo 08, 2025

Efesini 1 - Siamo ricchi e non ce ne rendiamo conto

 Come credenti in Cristo, abbiamo tutto (Ef. 1:3-14). Siamo ricchissimi, di quella ricchezza non effimera perché spirituale, che viene da Dio e che dura in eterno. Spesso non ce ne rendiamo conto (Ef. 1:16-19).


Schema Generale di Efesini Capitolo 1

  1. Saluto e Benedizione (Ef 1:1-2)

    • Paolo si presenta come apostolo di Cristo e saluta i credenti di Efeso con grazia e pace.
  2. Benedizioni Spirituali in Cristo (Ef 1:3-14)

    • (v. 3) Lode a Dio per le benedizioni spirituali nei luoghi celesti.
    • (v. 4-6) Elezione e predestinazione in Cristo per essere santi e irreprensibili.
    • (v. 7-10) La redenzione per mezzo del sangue di Cristo e il mistero della sua volontà.
    • (v. 11-14) L’eredità in Cristo e il sigillo dello Spirito Santo come garanzia della salvezza.
  3. Preghiera di Paolo per i credenti (Ef 1:15-23)

    • (v. 15-16) Paolo ringrazia Dio per la fede e l’amore dei credenti.
    • (v. 17-19) Preghiera per la sapienza, la rivelazione e la conoscenza di Dio.
    • (v. 20-23) L’elevazione di Cristo al di sopra di ogni potenza e il suo ruolo come capo della Chiesa.

Commento Dettagliato di Efesini Capitolo 1

Saluto e Benedizione (Ef 1:1-2)

  • Ef 1:1 – Paolo si presenta come “apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio”, affermando la sua autorità e missione. Non è un incarico che ha scelto autonomamente, ma è stato chiamato da Dio. Il destinatario della lettera è la comunità di Efeso, ma il messaggio si applica a tutti i santi, cioè i credenti che vivono in fedeltà a Cristo.
  • Ef 1:2 – Il saluto paolino unisce due elementi fondamentali della vita cristiana: grazia e pace. La grazia è il dono immeritato di Dio, mentre la pace è la conseguenza della riconciliazione con Lui attraverso Cristo.

Benedizioni Spirituali in Cristo (Ef 1:3-14)

  • Ef 1:3 – Paolo esordisce con una lode a Dio per le benedizioni spirituali concesse ai credenti. Queste benedizioni non sono materiali ma appartengono alla dimensione celeste, ovvero sono legate alla nostra unione con Cristo e alla nostra posizione in Lui.
  • Ef 1:4 – Dio ci ha scelti “prima della creazione del mondo” per essere santi e irreprensibili. Questa elezione non è casuale ma parte di un piano eterno. Essere santi significa essere messi da parte per Dio, mentre essere irreprensibili indica una vita trasformata dalla grazia.
  • Ef 1:5 – La predestinazione è l’atto attraverso cui Dio ha deciso di adottarci come suoi figli tramite Cristo. Questo non è un atto arbitrario, ma è motivato dall’amore di Dio, che desidera una relazione familiare con noi.
  • Ef 1:6 – L’obiettivo di tutto ciò è la gloria della grazia divina. Dio non salva le persone per merito loro, ma affinché la sua grazia sia rivelata e lodata.
  • Ef 1:7 – La redenzione è resa possibile dal sangue di Cristo, un concetto che richiama il sacrificio espiatorio dell’Antico Testamento. Grazie a questo sacrificio, riceviamo il perdono dei peccati, secondo la ricchezza della grazia di Dio.
  • Ef 1:8-9 – Dio non ha agito con parsimonia, ma ha riversato su di noi abbondante sapienza e intelligenza spirituale, rivelandoci il mistero della sua volontà. Questo mistero non è qualcosa di nascosto per sempre, ma è stato rivelato pienamente in Cristo.
  • Ef 1:10 – Il piano di Dio consiste nel ricapitolare ogni cosa in Cristo, sia in cielo che sulla terra. Ciò significa che Cristo è il centro della storia e che tutto il creato sarà un giorno sottomesso a Lui.
  • Ef 1:11 – Essendo uniti a Cristo, i credenti ricevono un’eredità. Questa eredità non è solo futura (la vita eterna), ma è anche presente: la nostra posizione in Cristo ci dà sicurezza e scopo.
  • Ef 1:12 – Lo scopo di questa elezione è che i credenti siano a lode della gloria di Dio. La nostra vita deve essere una testimonianza che riflette la grandezza di Dio.
  • Ef 1:13 – Quando abbiamo ascoltato il Vangelo e abbiamo creduto, siamo stati sigillati con lo Spirito Santo. Il sigillo era un marchio di autenticità e appartenenza: Dio ci ha marchiati come suoi.
  • Ef 1:14 – Lo Spirito Santo è una caparra della nostra eredità, cioè un anticipo della redenzione finale. Questo ci garantisce che Dio porterà a compimento la nostra salvezza.

Preghiera di Paolo per i credenti (Ef 1:15-23)

  • Ef 1:15-16 – Paolo ha sentito parlare della fede dei credenti di Efeso e del loro amore per i santi. Questo lo spinge a ringraziare Dio per loro e a intercedere costantemente nella preghiera.
  • Ef 1:17 – La sua richiesta principale è che Dio conceda ai credenti uno spirito di sapienza e rivelazione, affinché possano conoscerlo più profondamente. La conoscenza di Dio non è solo intellettuale, ma è una rivelazione che cambia la vita.
  • Ef 1:18 – Paolo prega affinché gli occhi del loro cuore siano illuminati, cioè che possano comprendere spiritualmente la speranza della loro chiamata, l’immensa ricchezza dell’eredità che Dio ha preparato per i santi.
  • Ef 1:19 – Egli desidera che conoscano la straordinaria potenza di Dio, la stessa potenza che ha risuscitato Cristo dai morti. Questa potenza è a disposizione dei credenti e li sostiene nella loro vita di fede.
  • Ef 1:20 – Dio ha manifestato questa potenza risuscitando Cristo e facendolo sedere alla sua destra nei cieli, una posizione di suprema autorità.
  • Ef 1:21 – Cristo è superiore a ogni principato, autorità, potenza e dominazione, non solo nel presente ma anche nel futuro. Paolo sta affermando che Cristo ha autorità su ogni potere, sia umano che spirituale.
  • Ef 1:22 – Tutte le cose sono state sottomesse a Cristo, che è stato costituito capo della Chiesa. La Chiesa non è un’istituzione umana, ma è sotto l’autorità di Cristo stesso.
  • Ef 1:23 – La Chiesa è il corpo di Cristo, cioè il mezzo attraverso cui Egli opera nel mondo. Cristo riempie ogni cosa e porta a compimento il piano di Dio attraverso il suo popolo.

Conclusione

Efesini 1 è un capitolo straordinario che rivela il grande piano di Dio per la salvezza, la sovranità di Cristo e la posizione privilegiata dei credenti in Lui. Paolo esalta la grazia divina, l’elezione, la redenzione e il sigillo dello Spirito Santo, per poi concludere con una preghiera intensa per la crescita spirituale della Chiesa. Il messaggio principale è che tutto converge in Cristo, e chi crede in Lui ha una speranza certa e una posizione sicura nel piano eterno di Dio.

 

venerdì, marzo 07, 2025

Apprendimento e messa in pratica

Lettera ai Filippesi 4:9 NR06
[9] Le cose che avete 
imparate, 
ricevute, 
udite da me e 
viste in me, 
fatele; 
e il Dio della pace sarà con voi.

1. Le cose "imparate" da Paolo

  • Filippesi 3:17"Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l’esempio che avete in noi."
    • I Filippesi hanno imparato da Paolo un modello di vita cristiana da seguire.
  • Filippesi 2:5"Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù."
    • Paolo ha insegnato che il credente deve adottare la stessa umiltà e obbedienza di Cristo.

2. Le cose "ricevute" da Paolo

  • Filippesi 1:27"Soltanto comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo..."
    • Paolo aveva trasmesso ai Filippesi il messaggio del Vangelo, che loro hanno ricevuto.
  • Filippesi 2:16"Mantenendo ferma la parola della vita, così da potermi vantare nel giorno di Cristo di non aver corso invano né faticato invano."
    • I Filippesi hanno ricevuto la "parola della vita" da Paolo e sono chiamati a rimanervi fedeli.

3. Le cose "udite" da Paolo

  • Filippesi 1:14"E la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno più ardire nell’annunciare senza paura la Parola."
    • Hanno udito il Vangelo predicato da Paolo e sono stati incoraggiati dalla sua testimonianza.
  • Filippesi 1:30"Sostenendo voi la stessa lotta che mi avete visto sostenere e nella quale ora sentite dire che mi trovo."
    • I credenti hanno udito delle sofferenze di Paolo e della sua fedeltà.

4. Le cose "viste" in Paolo

  • Filippesi 1:12-13"Desidero che sappiate, fratelli, che le cose che mi sono accadute hanno piuttosto contribuito al progresso del vangelo, al punto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo."
    • I Filippesi hanno visto come Paolo affrontava la prigionia con fede.
  • Filippesi 4:11-12"Io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo... so vivere nell’umiltà e so vivere nell’abbondanza."
    • Paolo stesso è un esempio di fiducia in Dio in ogni circostanza.

Conclusione

I Filippesi sono chiamati a seguire l’insegnamento e l’esempio di Paolo, mettendo in pratica ciò che hanno imparato, ricevuto, udito e visto in lui. Questo li condurrà a sperimentare la pace di Dio nella loro vita (Filippesi 4:9).

giovedì, marzo 06, 2025

mercoledì, marzo 05, 2025

Romani 3:23-24 Giustificazione gratuita

Lettera ai Romani 3:23-24 NR06
[23] tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, [24] ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Romani 3:25-26

25 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d'esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; 26 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond'Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù.


L'espressione "tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza" in Romani 3:25-26 si riferisce al modo in cui Dio ha gestito il peccato umano prima della venuta di Cristo.

Analisi del significato

  1. "Tolleranza verso i peccati commessi in passato"

    • Indica che Dio, pur essendo giusto, non ha subito eseguito la piena punizione per i peccati dell'umanità prima della venuta di Cristo.
    • Questo non significa che Dio abbia ignorato il peccato, ma che ha temporaneamente sospeso il giudizio finale, rimandandolo alla croce di Cristo.
  2. "Al tempo della sua divina pazienza"

    • Indica il periodo dell'Antico Testamento in cui Dio ha mostrato pazienza nei confronti del peccato, permettendo agli uomini di vivere senza subire immediatamente il castigo definitivo.
    • Dio ha dato tempo affinché il Suo piano di salvezza si compisse pienamente in Cristo.

Collegamenti con l'Antico Testamento

  • Nel periodo dell'Antico Testamento, Dio ha accettato sacrifici animali come copertura temporanea per il peccato, ma questi non lo rimuovevano definitivamente (Ebrei 10:4).
  • Tuttavia, il peccato doveva ancora essere giustamente punito: Cristo ha portato quella punizione al posto dell'umanità.

Il senso complessivo del passo

  • Dio ha trattenuto il Suo giudizio sui peccati passati, aspettando il momento in cui Cristo sarebbe morto per espiare quei peccati.
  • La croce di Cristo è la dimostrazione della giustizia di Dio, perché attraverso di essa Dio ha soddisfatto la Sua giustizia senza compromettere la Sua misericordia.
  • In questo modo, Dio si rivela "giusto e giustificante": Egli è giusto perché il peccato viene punito, ma è anche colui che giustifica perché offre il perdono a chi ha fede in Gesù.

Conclusione

Dio ha usato pazienza prima della venuta di Cristo, non punendo immediatamente i peccati, ma aspettando il momento in cui Cristo avrebbe offerto il vero sacrificio espiatorio. Questo mostra sia la giustizia che l'amore di Dio: il peccato non è stato ignorato, ma il perdono è stato reso possibile attraverso la croce.

martedì, marzo 04, 2025

Apocalisse 12

 

Commento al capitolo 12 dell'Apocalisse

Il capitolo 12 introduce una visione altamente simbolica, presentando una donna, un drago e un bambino maschio. Questa scena descrive il conflitto cosmico tra il bene e il male, rivelando il ruolo di Dio nella protezione del suo popolo e nella vittoria finale sul male.


1. La donna e il drago (Apocalisse 12:1-6)

Giovanni vede nel cielo un grande segno:

  • Una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle. È incinta e grida per le doglie del parto.
  • Un grande drago rosso, con sette teste, dieci corna e sette diademi. La sua coda trascina un terzo delle stelle del cielo e le scaglia sulla terra.

Il drago si pone davanti alla donna per divorare il bambino appena nato. Tuttavia, il bambino maschio – destinato a governare tutte le nazioni – viene rapito presso Dio e il suo trono, mentre la donna fugge nel deserto, dove Dio le ha preparato un rifugio per 1260 giorni.

Elementi chiave:

  • La donna → Simboleggia il popolo di Dio (Israele e, in senso più ampio, la Chiesa).
  • Il bambino maschio → È identificato con Cristo, il Messia che governerà tutte le nazioni.
  • Il drago → È Satana, che cerca di distruggere il piano di Dio.
  • Il deserto e i 1260 giorni → Indicano protezione divina e un periodo di tribolazione.

2. La battaglia in cielo e la caduta di Satana (Apocalisse 12:7-12)

Scoppia una guerra in cielo:

  • Michele e i suoi angeli combattono contro il drago, che viene sconfitto e precipitato sulla terra insieme ai suoi angeli.
  • Si ode una voce potente che proclama la vittoria di Dio: il regno di Dio e l’autorità di Cristo sono stabiliti, perché l’accusatore dei fratelli è stato gettato giù.

Satana, consapevole di avere poco tempo, si scatena con furia sulla terra.

Elementi chiave:

  • Michele → L’arcangelo che guida le schiere celesti nella battaglia contro Satana.
  • La caduta di Satana → Indica la sua sconfitta definitiva e la sua limitazione nel poter agire liberamente.
  • L’accusatore dei fratelli → Satana è colui che accusa i fedeli davanti a Dio, ma la sua autorità è ormai spezzata.

3. La persecuzione della donna (Apocalisse 12:13-17)

Dopo essere stato gettato sulla terra, il drago perseguita la donna, ma:

  • Dio le dona due ali di grande aquila, permettendole di fuggire nel deserto per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo (3 anni e mezzo).
  • Il drago tenta di sopraffarla con un fiume d’acqua, ma la terra lo inghiotte.
  • Furioso, il drago si rivolge a combattere il resto della discendenza della donna, coloro che osservano i comandamenti di Dio e testimoniano Gesù.

Elementi chiave:

  • Le ali d’aquila → Simbolo della protezione divina e della provvidenza.
  • Il fiume del drago → Possibile riferimento a tentativi di distruggere la Chiesa con persecuzioni o inganni.
  • Il resto della discendenza → Indica i credenti fedeli a Cristo, che affrontano l’ostilità del nemico.

Interpretazione

Il capitolo 12 presenta una visione del conflitto spirituale che si svolge dietro gli eventi terreni. Satana tenta di distruggere il piano di Dio, prima cercando di eliminare il Messia e poi perseguitando il popolo di Dio. Tuttavia, la protezione divina garantisce che il suo piano non abbia successo.


Temi principali

  1. Il conflitto tra Dio e Satana → La ribellione del drago rappresenta l’opposizione costante al piano divino.
  2. La protezione divina → La donna è preservata nonostante gli attacchi del drago, mostrando la cura di Dio per il suo popolo.
  3. La vittoria finale → La caduta di Satana anticipa la sua sconfitta definitiva alla fine dei tempi.

Questo capitolo fornisce un messaggio di incoraggiamento ai credenti: nonostante le persecuzioni e le difficoltà, Dio è sovrano e protegge i suoi fedeli, assicurando la vittoria finale su ogni potenza del male.

Apocalisse 12:18 – Il drago sulla riva del mare

Il versetto 18 afferma:

"E il drago si fermò sulla riva del mare."

Questa breve frase serve da transizione al capitolo successivo e introduce una nuova fase della visione di Giovanni. Il drago, che ha fallito nel distruggere la donna e il suo discendente, ora si prepara a intensificare la sua guerra contro i fedeli.


Significato simbolico

  1. La riva del mare → Nella Bibbia, il mare rappresenta spesso le nazioni pagane e il caos (cfr. Daniele 7:2-3). Il drago si pone in questa posizione, pronto a evocare nuove forze per il suo attacco contro il popolo di Dio.
  2. Introduzione alle due bestie (capitolo 13) → Il drago sta per chiamare due alleati:
    • La bestia che sale dal mare (Ap 13:1) → Simbolo del potere politico oppressivo.
    • La bestia che sale dalla terra (Ap 13:11) → Simbolo del potere religioso corrotto.

Questo versetto segna quindi il passaggio dalla lotta diretta del drago alla formazione di un sistema di poteri ostili a Dio, che saranno approfonditi nel capitolo successivo.


Eb. 13:8 Immutabile in un mondo in continuo mutamento

Lettera agli Ebrei 13:8 NR06
[8] Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

lunedì, marzo 03, 2025

Voi dunque pregate così

Vangelo secondo Matteo 6:9-13 NR06
[9] Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 
[10] venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. [11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 
[12] rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; [13] e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”.

Primo libro delle Cronache 16:11 NR06
[11] Cercate il Signore e la sua forza, cercate sempre il suo volto!

Lettera agli Efesini 6:18 NR06
[18] pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi,

Geremia 29:12-13 NR06
[12] Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. [13] Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore;

La via più difficile

Vangelo secondo Matteo 7:13-14 NR06
[13] Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. [14] Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano.

domenica, marzo 02, 2025

Apocalisse 11

 

Commento ad Apocalisse 11

Il capitolo 11 dell’Apocalisse introduce due elementi centrali nella narrazione profetica: la misurazione del tempio e la testimonianza dei due testimoni. Segue poi la settima tromba, che annuncia il regno definitivo di Dio.


1. La misurazione del tempio (Apocalisse 11:1-2)

Giovanni riceve una canna per misurare il tempio di Dio, l’altare e i suoi adoratori, ma gli viene detto di non misurare il cortile esterno, che sarà dato in balia delle nazioni per 42 mesi.

Elementi chiave:

  • Misurare il tempio → Simbolo di protezione e distinzione tra il vero popolo di Dio e gli altri.
  • Cortile esterno escluso → Indica che i pagani avranno temporaneamente dominio sulla città santa.
  • 42 mesi (1260 giorni) → Un periodo simbolico che appare anche in Daniele e in altre parti dell’Apocalisse, associato a persecuzione e oppressione.

2. I due testimoni (Apocalisse 11:3-13)

Dio concede a due testimoni di profetizzare per 1260 giorni, vestiti di sacco. Sono descritti come due ulivi e due candelabri, e hanno il potere di fermare la pioggia, trasformare l’acqua in sangue e colpire la terra con flagelli.

Alla fine del loro ministero, la “bestia che sale dall’abisso” li uccide, e i loro corpi rimangono esposti nella grande città per tre giorni e mezzo. Le nazioni gioiscono per la loro morte, ma dopo questo periodo i due testimoni risorgono e salgono al cielo davanti a tutti. Segue un grande terremoto che distrugge parte della città e provoca molte morti.

Elementi chiave:

  • Due testimoni → Diverse interpretazioni li vedono come due individui specifici, due gruppi (Israele e la Chiesa), o come simboli della testimonianza della verità di Dio nel mondo.
  • Vestiti di sacco → Indicano una missione profetica di richiamo al pentimento.
  • Poteri simili a Mosè ed Elia → Indicano la continuità con i grandi profeti del passato.
  • Uccisione e resurrezione → Simbolo della persecuzione della testimonianza cristiana e della sua vittoria finale.
  • Grande terremoto → Giudizio divino che segue la risurrezione dei testimoni.

3. La settima tromba (Apocalisse 11:14-19)

Dopo la seconda “sventura” causata dal terremoto, suona la settima tromba. Grandi voci proclamano:

“Il regno del mondo è divenuto del Signore nostro e del suo Cristo, ed Egli regnerà nei secoli dei secoli.” (Ap 11:15)

I ventiquattro anziani lodano Dio perché ha preso il suo potere e ha iniziato a regnare. Viene annunciato il giudizio sulle nazioni e la ricompensa ai servi fedeli. Si apre il tempio di Dio nel cielo, rivelando l'arca dell’alleanza, seguita da lampi, voci, tuoni, terremoto e grandine.

Elementi chiave:

  • Settima tromba → Annuncia l’instaurazione definitiva del regno di Dio.
  • Adorazione celeste → Riconosce il trionfo di Dio sulla storia.
  • Arca dell’alleanza nel cielo → Simbolo della fedeltà di Dio alle sue promesse e della sua presenza con il suo popolo.
  • Manifestazioni cosmiche → Segni della potenza divina e della fine del tempo della pazienza di Dio.

Interpretazione

Questo capitolo rappresenta un punto di svolta nell’Apocalisse, con un chiaro contrasto tra la persecuzione della testimonianza di Dio e il suo trionfo finale.

Temi principali:

  1. Persecuzione e protezione → Il tempio è misurato, segno che Dio protegge i suoi fedeli, ma la città è calpestata dalle nazioni.
  2. Testimonianza e martirio → I due testimoni annunciano il messaggio divino, subiscono persecuzione e morte, ma vengono rivendicati da Dio.
  3. Giudizio e vittoria → La settima tromba segna la fine dei regni umani e l’instaurazione definitiva del regno di Dio.

Questo capitolo trasmette speranza ai credenti perseguitati, mostrando che, nonostante la sofferenza e l’apparente vittoria del male, Dio ha il pieno controllo della storia e la sua giustizia trionferà.

Apocalisse 10

 

Commento ad Apocalisse 10

Il capitolo 10 dell’Apocalisse introduce una pausa tra il sesto e il settimo squillo di tromba. In questa sezione, Giovanni vede un angelo possente e riceve un piccolo libro che deve mangiare. Questa visione evidenzia il ruolo della rivelazione profetica e il suo impatto.


1. L’Angelo possente (Apocalisse 10:1-4)

Giovanni vede un angelo potente scendere dal cielo, avvolto in una nube, con un arcobaleno sulla testa, il volto come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano tiene un piccolo libro aperto. Egli poggia il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra e grida con voce potente, seguita da sette tuoni.

Quando Giovanni sta per scrivere ciò che i sette tuoni hanno detto, una voce dal cielo gli ordina di non scrivere, ma di sigillare il messaggio.

Elementi chiave:

  • L’angelo possente → La sua descrizione ricorda Cristo o un alto messaggero divino, indicando autorità e gloria.
  • Piccolo libro aperto → Simboleggia una rivelazione destinata a Giovanni.
  • Piede su mare e terra → Dimostra il dominio universale dell’angelo.
  • Sette tuoni → Rappresentano una rivelazione che resta segreta, mostrando che non tutto è rivelato.

2. Il giuramento dell’angelo (Apocalisse 10:5-7)

L’angelo alza la mano al cielo e giura per il Dio eterno che il tempo della pazienza divina è terminato: quando suonerà la settima tromba, il mistero di Dio si compirà.

Elementi chiave:

  • Il giuramento → Sottolinea la solennità del messaggio e la certezza dell’adempimento divino.
  • "Non vi sarà più indugio" → Indica che il tempo della fine sta per arrivare.
  • Il compimento del mistero di Dio → Fa riferimento alla realizzazione del piano divino, già annunciato ai profeti.

3. Giovanni mangia il piccolo libro (Apocalisse 10:8-11)

Una voce dal cielo ordina a Giovanni di prendere il piccolo libro dalla mano dell’angelo. Giovanni lo prende e lo mangia: in bocca è dolce come miele, ma nello stomaco diventa amaro. Gli viene poi detto che dovrà profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re.

Elementi chiave:

  • Mangiare il libro → Simboleggia l’assimilazione della parola profetica.
  • Dolcezza e amarezza → Il messaggio divino porta gioia perché è verità, ma anche amarezza perché implica giudizi severi.
  • Nuova missione profetica → Giovanni deve continuare ad annunciare la volontà di Dio, coinvolgendo il mondo intero.

Interpretazione

Questo capitolo evidenzia la sovranità di Dio sulla storia e la certezza del compimento dei Suoi progetti. Il piccolo libro indica una rivelazione specifica per Giovanni, che deve interiorizzarla e trasmetterla. Il contrasto tra dolcezza e amarezza mostra che il messaggio profetico non è solo di speranza, ma include anche giudizi inevitabili.


Temi principali

  1. La sovranità di Dio → L’angelo possente mostra l’autorità divina su tutta la creazione.
  2. Il compimento del piano divino → Con la settima tromba, il mistero di Dio sarà completato.
  3. La missione profetica → Giovanni deve accettare e trasmettere il messaggio, con tutte le sue implicazioni.

Questo capitolo rafforza l’idea che il piano di Dio procede inesorabilmente verso il suo compimento, anche se alcuni dettagli rimangono nascosti fino al tempo stabilito.

venerdì, febbraio 28, 2025

Apocalisse 9

 Il capitolo 9 dell'Apocalisse continua la serie dei giudizi divini con il suono della quinta e sesta tromba, introducendo calamità ancora più gravi rispetto alle precedenti. Questo capitolo descrive la comparsa di creature infernali e un'invasione di eserciti distruttori, rappresentando un'intensificazione del giudizio sulla terra.


1. La quinta tromba: l'abisso e le locuste (vv. 1-12)

  • Un "astro" cade dal cielo sulla terra e gli viene data la chiave del pozzo dell'abisso. Questo essere, spesso identificato con Satana o un suo emissario, apre l'abisso, da cui esce un fumo oscuro che oscura il sole e l'aria.
  • Dal fumo emergono locuste demoniache, non normali insetti, ma creature simboliche che tormentano gli uomini che non hanno il sigillo di Dio sulla fronte.
  • Queste locuste non uccidono, ma affliggono gli uomini per cinque mesi con dolori simili a quelli delle punture di scorpione.
  • Il loro re è chiamato Abaddon in ebraico e Apollyon in greco, entrambi significano "Distruttore".

📌 Interpretazione

  • Le locuste rappresentano una forma di giudizio spirituale e psicologico, portando sofferenza interiore e tormento.
  • L’"astro caduto" può essere visto come un essere angelico caduto (Satana) che riceve il potere di scatenare il male.
  • Il sigillo di Dio distingue i credenti, che sono protetti da questo giudizio.

2. La sesta tromba: l'invasione dell'esercito distruttore (vv. 13-21)

  • Una voce dall'altare d'oro ordina il rilascio di quattro angeli legati presso il grande fiume Eufrate. Questi angeli conducono un esercito di 200 milioni di cavalieri, i quali portano devastazione.
  • I loro cavalli hanno teste di leone, bocche che sputano fuoco, fumo e zolfo. Le loro code sono simili a serpenti, con teste capaci di infliggere danno.
  • Un terzo dell’umanità viene sterminato da questo esercito.
  • Nonostante il grande giudizio, l’umanità non si pente dei propri peccati, continuando ad adorare idoli e a praticare ogni sorta di male.

📌 Interpretazione

  • I quattro angeli legati indicano un’azione preordinata da Dio, scatenata al momento opportuno.
  • L’Eufrate è simbolico: era il confine dell’impero romano e rappresenta la provenienza di minacce esterne.
  • Il rifiuto dell’umanità di pentirsi dimostra la durezza del cuore umano anche davanti al giudizio divino.

Schema riassuntivo

Sezione Descrizione
1. Quinta tromba (vv. 1-12) Un astro apre l'abisso, ne escono locuste infernali che tormentano gli uomini per 5 mesi. Il loro re è Abaddon/Apollyon.
2. Sesta tromba (vv. 13-21) Quattro angeli rilasciano un esercito di 200 milioni di cavalieri, che stermina un terzo dell'umanità con fuoco, fumo e zolfo. L’umanità rifiuta di pentirsi.

Temi principali

  1. Giudizio crescente: Il passaggio da locuste tormentatrici a un esercito sterminatore segna un'escalation del giudizio divino.
  2. Sofferenza senza pentimento: Nonostante il castigo, gli uomini non si convertono, mostrando la gravità della loro ribellione.
  3. Potenze spirituali malvagie: Il rilascio di Abaddon e degli eserciti distruttori suggerisce un’azione demoniaca permessa da Dio come parte del giudizio.

Conclusione

Il capitolo 9 dell'Apocalisse mostra il culmine della ribellione umana di fronte ai giudizi divini. Nonostante le sofferenze inflitte dalle trombe, la maggior parte degli uomini non si pente, indicando una progressiva separazione tra coloro che appartengono a Dio e coloro che rifiutano la sua grazia. Questi eventi preannunciano i giudizi ancora più severi che verranno.

Contro il razzismo

Apocalisse di Giovanni 7:9-10 NR06
[9] Dopo queste cose, guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. [10] E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello».

mercoledì, febbraio 26, 2025

Salmo 59

Salmi 59:1-17 NR06
[1] Al direttore del coro. «Non distruggere». Inno di Davide, quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa per ucciderlo. Liberami dai miei nemici, o mio Dio; portami in alto al sicuro dai miei avversari. [2] Liberami dai malfattori e salvami dagli uomini sanguinari. [3] Ecco, essi pongono insidie all’anima mia; uomini potenti si uniscono contro di me, senza colpa né peccato da parte mia, o Signore! [4] Senza mia colpa corrono e si preparano. Svègliati, avvicìnati a me, e guarda! [5] Tu, o Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele, àlzati a giudicare tutte le genti! Non fare grazia ad alcuno dei perfidi malfattori! [Pausa] [6] Ritornano di sera, urlano come cani e si aggirano per la città. [7] Ecco, vomitano ingiurie dalla loro bocca; hanno spade sulle labbra. «Tanto», dicono, «chi ci ascolta?» [8] Ma tu, o Signore, riderai di loro; ti farai beffe di tutte le genti. [9] O mia forza, a te mi rivolgerò, perché Dio è il mio rifugio. [10] Il mio Dio mi verrà incontro con la sua bontà. Dio mi farà vedere sui miei nemici quel che desidero. [11] Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi; falli andare, per la tua potenza, raminghi; e umiliali, o Signore, nostro scudo! [12] Ogni parola che dicono è un peccato della loro bocca; siano dunque presi nel laccio della loro superbia, per le maledizioni e le menzogne che pronunciano. [13] Distruggili nel tuo furore, distruggili e non siano più; e si conoscerà che Dio domina su Giacobbe fino all’estremità della terra. [Pausa] [14] Ogni sera ritornano, urlano come cani e si aggirano per la città. [15] Vanno vagando in cerca di cibo e se non trovano da sfamarsi, passano la notte ululando. [16] Ma io canterò la tua potenza e al mattino loderò ad alta voce la tua bontà, perché tu sei stato per me una fortezza, un rifugio nel giorno dell’avversità. [17] O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio rifugio, il Dio che mi fa del bene.

martedì, febbraio 25, 2025

Apocalisse 8

 Il capitolo 8 dell'Apocalisse segna l'inizio dei giudizi espressi attraverso le trombe, che annunciano ulteriori catastrofi sulla terra. In questo capitolo si osserva il passaggio dalla visione del sigillo al sistema delle trombe, evidenziando la progressiva intensificazione del giudizio divino.


1. L'apertura del settimo sigillo (vv. 1-5)

Il capitolo inizia con l'apertura del settimo sigillo, che produce una silenziosità totale in cielo per circa mezz'ora. Questo silenzio ha un significato simbolico profondo: rappresenta un momento di pausa e di reverenza, in cui la creazione attende l'inizio del giudizio finale.

  • Il settimo sigillo segna la transizione dalla visione precedente a quella che coinvolge le trombe, introducendo il prossimo stadio del piano divino.

2. I sette angeli con le trombe (vv. 6-13)

Successivamente, sette angeli si preparano a suonare le trombe. In questa fase, vengono presentate le premesse per i giudizi imminenti, poiché le trombe annunceranno le catastrofi che colpiranno la terra e il mare.

  • Gli angeli, armati di trombe, simboleggiano l'autorità divina nell'esprimere il giudizio e nell'infliggere le punizioni sulla terra.
  • La struttura del testo sottolinea la progressione del giudizio: il settimo sigillo apre la via per le trombe, che a loro volta daranno inizio a una serie di eventi distruttivi.

3. Le prime quattro trombe (vv. 7-12)

Il testo si concentra poi sui primi quattro suoni delle trombe, ciascuno associato a una calamità specifica:

  • Prima tromba (v. 7):
    Una grandine e fuoco misti a sangue vengono scagliati sulla terra, bruciando un terzo degli alberi e tutto il verde. Questo giudizio simboleggia la distruzione del naturale ordine e la decadenza della creazione a causa del peccato.

  • Seconda tromba (v. 8-9):
    Un'enorme montagna ardente, simbolo di potenza distruttrice, viene gettata nel mare. Ciò trasforma un terzo del mare in sangue, causando la morte di un terzo della vita marina e disturbando l'equilibrio degli ecosistemi marini.

  • Terza tromba (v. 10-11):
    Una grande stella, chiamata "Assenzio" (spesso interpretata come un segno di amarezza), cade sui fiumi e sulle sorgenti d'acqua, rendendo le acque amare e inadatte al consumo, provocando così numerose morti per avvelenamento.

  • Quarta tromba (v. 12):
    Un terzo del sole, della luna e delle stelle viene colpito, oscurando il giorno e la notte. Questa calamità altera l'ordine cosmico e simboleggia la perdita di parte della luce e della guida divina, segnando un ulteriore passo verso il giudizio finale.

Interpretazione e significati

  • Il silenzio in cielo:
    La pausa prima dell'inizio delle trombe evidenzia un momento di intensa aspettativa e solennità, in cui la creazione si ferma per assistere al giudizio imminente.

  • Le trombe come strumenti di giudizio:
    Ogni tromba annuncia una specifica distruzione, che colpisce vari aspetti dell'ordine creato: terra, mare e corpi celesti. Questi eventi riflettono la rottura dell'armonia originaria e l'inflizione di pene proporzionate al peccato.

  • Il simbolismo del numero:
    Il fatto che siano quattro trombe richiama l'idea di una punizione che si manifesta in tutte le direzioni e in vari aspetti della creazione, sottolineando la completezza del giudizio divino.


Schema riassuntivo

Sezione Descrizione
1. Apertura del settimo sigillo (vv. 1-5) Produce silenzio in cielo; introduce la transizione al giudizio con le trombe.
2. I sette angeli con le trombe (vv. 6-13) Gli angeli si preparano a suonare le trombe, segnando l'inizio dei giudizi sulla terra e sul mare.
3. Le prime quattro trombe (vv. 7-12) - Prima tromba: grandine, fuoco e sangue; distruzione della vegetazione. - Seconda tromba: montagna ardente nel mare, sangue e morte marina. - Terza tromba: caduta di una stella che ammorba le acque, causando avvelenamento. - Quarta tromba: oscuramento di un terzo dei corpi celesti.

Temi principali

  1. Giudizio divino:
    Le trombe rappresentano il meccanismo attraverso cui Dio manifesta il suo giudizio sulla terra, interrompendo l'ordine naturale e provocando distruzioni mirate.

  2. Interruzione dell'armonia creata:
    L'intervento divino rompe l'equilibrio originario della creazione, mostrando come il peccato e la ribellione abbiano conseguenze catastrofiche.

  3. Aspettativa e solennità:
    Il silenzio in cielo prima dell'inizio delle trombe sottolinea la gravità degli eventi che stanno per accadere, preparando la scena per il compimento del piano divino.


In sintesi, il capitolo 8 dell'Apocalisse segna l'inizio dell'esecuzione dei giudizi divini attraverso le trombe, annunciando calamità specifiche che colpiranno la terra, il mare e i corpi celesti, come parte della progressiva manifestazione del piano di Dio. Questo passaggio invita a riflettere sul rapporto tra giustizia e peccato e sulla certezza del giudizio divino.

Venerdì: Il valore dell' opera di Dio

Prima lettera ai Corinzi 3:7 NR94 [7] quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! Tra i Corinzi, le person...