lunedì, novembre 03, 2025

Filippesi 4:19

Filippesi 4:19 NR06
"Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua ricchezza, in gloria, in Cristo Gesù."

Quando la vita sembra difficile e fai fatica ad arrivare a fine mese, questo versetto ci ricorda una verità potente: Dio provvede. Paolo scriveva queste parole mentre si trovava lui stesso in una situazione di bisogno, eppure aveva imparato che la provvidenza di Dio non è limitata dalle circostanze, ma radicata nel suo carattere. Egli potrebbe non darci tutto ciò che desideriamo, ma supplirà a ogni nostra necessità per compiere il suo proposito in noi.

domenica, novembre 02, 2025

Giacomo 3:17 La saggezza che viene dall'alto

Lettera di Giacomo 3:17 (NR06)
"Invece, la saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia."

Analisi Esegetica Estesa

I. Contesto Immediato (Giacomo 3:13-18)

Testo Completo del Contesto:
"Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza. Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità. Non è questa la saggezza che viene dall'alto; è terrena, animale e diabolica. Poiché dove c'è gelosia e contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece, la saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia. E il frutto della giustizia si semina nella pace da quelli che fanno opera di pace."(Giacomo 3:13-18, NR06)

Il versetto conclude una sezione che contrasta due tipi di saggezza: quella "terrena, animale e diabolica" (v. 15) e quella "che viene dall'alto".

II. Analisi Grammaticale e Lessicale

Struttura del Versetto:

· Origine: "saggezza che viene dall'alto" (ἄνωθεν σοφία)
· Attributo fondamentale: "anzitutto è pura" (πρῶτον μὲν ἁγνή)
· Sette qualità successive: elencate in progressione logica

Analisi dei Termini Chiave:

1. "Pura" (ἁγνή, hagnē): Moralmente incontaminata, santa. È la qualità fondamentale che condiziona tutte le altre.
2. "Pacifica" (εἰρηνική, eirēnikē): Non solo assenza di conflitto, ma attiva promotrice di pace e riconciliazione.
3. "Mite" (ἐπιεικής, epieikēs): Ragionevole, equa, disposta a cedere i propri diritti.
4. "Conciliante" (εὐπειθής, eupeithēs): Facile da persuadere, aperta al dialogo, non ostinata.
5. "Piena di misericordia" (μεστὴ ἐλέους, mestē eleous): Ricca di compassione attiva verso i sofferenti.
6. "Piena di... buoni frutti" (μεστὴ... καρπῶν ἀγαθῶν, mestē... karpōn agathōn): Produttiva di opere buone visibili.
7. "Imparziale" (ἀδιάκριτος, adiakritos): Senza parzialità o discriminazioni.
8. "Senza ipocrisia" (ἀνυπόκριτος, anypokritos): Sincera, autentica, non teatrale.

III. Contesto nell'Insegnamento di Giacomo

Contrasto con la Saggezza Terrena (3:14-16):

· Gelosia amara e spirito di contesa
· Disordine e ogni opera malvagia
· Origine diabolica

Collegamento con la Fede Pratica:

· Coerenza tra professione di fede e comportamento (1:22-25)
· Controllo della lingua (3:1-12)
· Opzione preferenziale per i poveri (2:1-7)

IV. Interpretazione Teologica

1. Origine Divina della Vera Saggezza

· "Dall'alto" (ἄνωθεν) indica origine celeste, dono di Dio
· "Se qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio" (Giacomo 1:5)

2. Cristologia Implicita

· Le qualità elencate riflettono il carattere di Cristo
· "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Matteo 11:29)

3. Etica Comunitaria

· La saggezza non è individualistica ma si manifesta nelle relazioni
· Mira all'edificazione della comunità

V. Progressione Logica delle Otto Qualità

1. Fondamento: Purezza (condizione indispensabile)
2. Orizzonte: Pace (obiettivo relazionale)
3. Atteggiamento: Mitezza e conciliazione (mezzi)
4. Azione: Misericordia e buoni frutti (risultati)
5. Coerenza: Imparzialità e sincerità (autenticità)

VI. Applicazione Pratica

Per la Vita Personale:

· Esaminare le motivazioni alla radice delle proprie azioni
· Sviluppare un carattere cristocentrico

Per la Vita Comunitaria:

· Risolvere i conflitti con saggezza dall'alto
· Promuovere unità attraverso mitezza e spirito conciliante

Per il Testimonianza:

· Dimostrare l'autenticità della fede attraverso opere buone
· Mostrare misericordia pratica verso i bisognosi

Conclusione

In sintesi, Giacomo 3:17 delinea il ritratto completo della saggezza autenticamente cristiana: un dono divino che, radicato nella purezza di cuore, si esprime in relazioni pacifiche, atteggiamenti miti e concilianti, azioni misericordiose e frutti visibili, tutto caratterizzato da imparzialità e autentica sincerità. Questa saggezza non è semplicemente conoscenza intellettuale, ma una forza trasformante che riproduce nella vita del credente il carattere stesso di Cristo, edificando la comunità e testimoniando al mondo la realtà del Vangelo.

Non siate in ansia

Filippesi 4:6-7
Non siate in ansia per nulla, ma in ogni situazione, con preghiera e supplica, accompagnate da ringraziamento, presentate le vostre richieste a Dio. E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù


Non siate in ansia per nulla
Dio non umilia le nostre preoccupazioni, ci invita a lasciarle andare. Non dobbiamo portare con noi ciò che ha già promesso che lui porterà.

con preghiera e supplica
La preghiera è aprire il tuo cuore a Dio. La supplica è semplicemente chiedergli ciò di cui abbiamo bisogno, confidando che Lui ascolta e si prende cura di noi.

accompagnate da ringraziamento
La gratitudine cambia il tono delle nostre preghiere. Quando ringraziamo Dio, anche nell'incertezza, ricordiamo al nostro cuore la Sua fedeltà e questo ci aiuta a confidare nel fatto che Lui sta ancora operando.

custodirà i vostri cuori e le vostre menti
La Sua pace diventa uno scudo, proteggendo le nostre emozioni (cuore) e i nostri pensieri (mente). Ci mantiene radicati nella verità quando l'ansia cerca di prendere il sopravvento.

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Il rischio che la preghiera diventi meccanica, ripetitiva e quasi "magica" (come se le parole stesse, ripetute abbastanza volte, potessero forzare la mano di Dio) è concreto.

Tuttavia, l'istruzione di Paolo in Filippesi 4:6 fornisce proprio gli antidoti per evitare questo pericolo. Analizziamoli.

1. La Diversificazione delle Modalità di Preghiera: "Preghiera e Supplica"

Paolo non usa un solo termine. L'accostamento di προσευχή (preghiera) e δέησις (supplica) suggerisce una ricchezza di approcci:

· La "Preghiera" (προσευχή) è il termine più ampio. Include l'adorazione, la lode, il semplice stare alla presenza di Dio. Quando ci si concentra solo sulla richiesta, la preghiera si impoverisce.
· La "Supplica" (δέησις) è la richiesta specifica.

L'antidoto: Anche per una situazione specifica, la preghiera non dovrebbe essere solo un elenco di richieste ripetute. Dovrebbe essere immersa in un contesto più ampio di comunione con Dio. Prima di ri-presentare la richiesta, si può:

· Adorare Dio per chi Egli è (Santo, Sovrano, Amorevole).
· Meditare su un Suo attributo rilevante per la situazione (es. la Sua fedeltà in un momento di incertezza).
· Riconoscere la Sua sovranità, dichiarando la propria fiducia nel Suo piano, anche se diverso dal nostro.

Questo cambia il tono della richiesta da un "ricordaglielo di nuovo" a un "mi affido di nuovo a Te".

2. L'Elemento Trasformativo: "Accompagnate da Ringraziamento"

Il ringraziamento è la chiave che trasforma la ripetizione in rinnovamento della fiducia.

· Ringraziamento per il passato: Si ringrazia per le volte in cui Dio ha già risposto in passato, in modi simili o completamente diversi. Questo costruisce fiducia.
· Ringraziamento per il presente: Si ringrazia per la presenza di Dio nella situazione, per la Sua pace che già ci viene offerta, per le piccole cose buone che persistono anche nel mezzo della difficoltà.
· Ringraziamento in vista del futuro (fiducia): Si ringrazia in anticipo per come Dio provvederà, anche se non si sa come. È un atto di fede puro che dice: "Grazie perché hai ascoltato, perché sei buono e perché agirai per il mio bene".

Ogni volta che la richiesta viene presentata, il ringraziamento la colora di una sfumatura nuova. Oggi ringrazio per una piccola luce di speranza che ho visto; domani ringrazio per la forza che mi ha dato per superare la giornata; dopodomani ringrazio perché so che sta lavorando anche se non vedo nulla. La richiesta è la stessa, ma il contenuto del ringraziamento evolve, mantenendo la preghiera viva e personale.

3. La Differenza tra Perseveranza e Ripetizione Meccanica

La Bibbia incoraggia la perseveranza nella preghiera (Luca 18:1-8), che può apparire come ripetizione dall'esterno, ma ha un cuore diverso.

Preghiera Meccanica e Ripetitiva Preghiera Perseverante e Fiduciosa
Focus: Sul cambiamento della circostanza. Focus: Sulla relazione con Dio e la Sua volontà.
Atteggiamento: Desiderio di controllare l'esito. Atteggiamento: Fiducia nella saggezza e nei tempi di Dio.
Contenuto: Identico, parola per parola. Contenuto: La richiesta di base è la stessa, ma è arricchita da nuovi ringraziamenti, nuove intuizioni dalla Scrittura, un più profondo "lasciare andare".
Risultato: Frustrazione, dubbio, ansia. Risultato: Crescita nella fede e nella pace, anche se la circostanza non cambia.

Conclusione Pratica

Il rischio della ripetizione esiste, ma gli strumenti che Dio stesso ci ha dato per evitarlo sono proprio gli elementi costitutivi della preghiera che Paolo descrive.

In pratica, quando ti accorgi che la tua preghiera sta diventando ripetitiva:

1. Fermati e Adora: Dedicati a lodare Dio per il suo carattere, senza chiedere nulla.
2. Riformula la Richiesta: Prova a esprimere lo stesso bisogno con parole diverse, magari partendo da un versetto biblico che ti ha colpito.
3. Cerca un Nuovo Motivo di Gratitudine: Qual è la cosa più piccola per cui, in relazione a questa situazione, puoi ringraziare Dio oggi?
4. Ascolta: Dedica del tempo al silenzio, per permettere a Dio di mettere nel tuo cuore una nuova prospettiva, un incoraggiamento o una convinzione di peccato da confessare.

La preghiera per una situazione specifica non è un promemoria per un Dio smemorato. È il dialogo continuo di un figlio con un Padre amorevole. Anche quando le parole della richiesta sono simili, la relazione si approfondisce, la fiducia si rafforza e la pace—che sorpassa ogni intelligenza—cresce, custodendo il cuore proprio nel mezzo della prova più lunga.


Ecco perché DIO ti fa aspettare...

Ecco perché DIO ti fa aspettare...

Noè ti direbbe:

"Rimani obbediente, anche quando gli altri dubitano.

Dio mantiene sempre la Sua parola."

Abramo ti direbbe:

"I tempi di Dio sono perfetti, anche quando sembrano in ritardo."

Mosè ti direbbe:

"Dio ti sta preparando. Confida nel Suo piano."

Giuseppe ti direbbe:

"Ciò che sembra una battuta d'arresto è spesso il piano di Dio per qualcosa di più grande.

Davide ti direbbe:

"Il ritardo non è negazione. Dio ti sta preparando per qualcosa di grande."

Spiegazione 

Ecco perché DIO ti fa aspettare...

Noè ti direbbe:
"Rimani obbediente, anche quando gli altri dubitano. Dio mantiene sempre la Sua parola."

· Versetto di supporto: Genesi 7:5
  · "Noè fece tutto come il SIGNORE gli aveva comandato." (Questo versetto racchiude la sua obbedienza decennale in un mondo che lo derideva, fino al compimento della promessa di salvezza).

Abramo ti direbbe:
"I tempi di Dio sono perfetti, anche quando sembrano in ritardo."

· Versetto di supporto: Genesi 21:2
  · "Sara concepì e partorì un figlio ad Abraamo, quando egli era vecchio, al tempo che Dio gli aveva fissato." (La nascita di Isacco, arrivata quando ogni speranza umana era ormai spenta, dimostra la perfezione del tempo divino).

Mosè ti direbbe:
"Dio ti sta preparando. Confida nel Suo piano."

· Versetto di supporto: Atti 7:30
  · "Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno che ardeva." (Questo versetto, citato nel Nuovo Testamento, evidenzia come i 40 anni passati da Mosè come pastore in Madian fossero una preparazione per il suo vero scopo).

Giuseppe ti direbbe:
"Ciò che sembra una battuta d'arresto è spesso il piano di Dio per qualcosa di più grande."

· Versetto di supporto: Genesi 50:20
  · "Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso." (Qui Giuseppe stesso interpreta le sue tremende sofferenze come parte di un piano divino più grande).

Davide ti direbbe:
"Il ritardo non è negazione. Dio ti sta preparando per qualcosa di grande."

· Versetto di supporto: 1 Samuele 17:34-35
  · "Davide disse a Saul: «Il tuo servo pascolava le pecore di suo padre. Quando veniva un leone o un orso a portare una pecora dal gregge, io lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la pecora dalla sua bocca..." (Questo racconto mostra come gli anni "nascosti" e dimenticati da Davide, pascolando le pecore, fossero in realtà un addestramento divino per affrontare Golia e diventare re).

Esodo 4:10-11

Esodo 4:10-11 NR06
"Mosè disse al Signore: «Ahimè, Signore, io non sono un oratore... sono impacciato di bocca e di lingua». Il Signore gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell'uomo? O chi rende muto o sordo o veggente o cieco? Non sono io, il Signore?»"

Mosè dubitava delle sue capacità di compiere ciò che Dio gli aveva affidato, ma il Signore gli ricordò che Colui che aveva creato la sua bocca gli avrebbe dato anche la forza di parlare. I dubbi su noi stessi spesso ci impediscono di riconoscere una verità fondamentale: Dio dona le capacità necessarie a chi chiama. La nostra debolezza non è un motivo di esclusione, ma un'opportunità per affidarci alla sua forza. Quando ti senti inadeguato, ricorda Chi ti ha creato.

Esodo 4:10-11 (NR06)
"Mosè disse al Signore: «Ahimè, Signore, io non sono un oratore... sono impacciato di bocca e di lingua». Il Signore gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell'uomo? O chi rende muto o sordo o veggente o cieco? Non sono io, il Signore?»"

Analisi Ridotta

Contesto: Dio appare a Mosè nel roveto ardente (Esodo 3) e lo chiama a liberare Israele dalla schiavitù in Egitto. Questo dialogo è il quarto tentativo di Mosè di sottrarsi all'incarico.

Significato del Dialogo:

1. L'Obiezione di Mosè (v. 10):
   · "Non sono un oratore" e "impacciato di bocca e di lingua" esprimono un profondo senso di inadeguatezza. Mosè non si sente all'altezza del compito, forse per una reale difficoltà nel parlare o semplicemente per la paura.
2. La Risposta di Dio (v. 11):
   · Dio non nega la difficoltà di Mosè, ma sposta completamente il punto di vista. Con una serie di domande retoriche, afferma la Sua sovranità assoluta:
     · È Lui il Creatore di ogni facoltà umana (la bocca).
     · È Lui che ha autorità su ogni condizione umana (mutezza, sordità, cecità).
   · La domanda "Non sono io, il Signore?" è la chiave di tutto.

In sintesi, questo scambio rivela una verità fondamentale sulla chiamata di Dio: Dio non chiama i capaci, ma capacita coloro che chiama. La nostra inadeguatezza non è un ostacolo per Dio, perché Lui, che ha creato ogni cosa, può certamente equipaggiarci e operare attraverso le nostre stesse fragilità. La missione non dipende dalle nostre capacità, ma dalla Sua sovranità e potenza.

sabato, novembre 01, 2025

Salmo 34:4 Liberi dalla paura

Liberi dalla Paura

Lettura: Salmo 34:4
Ho cercato il Signore, ed egli m’ha risposto; m’ha liberato da tutto ciò che m’incuteva terrore.

Riflessione:
Questo versetto ci offre una sequenza divina e una promessa certa.L'iniziativa è nostra: cercare. La risposta è di Dio: rispondere e liberare. Egli non promette di evitare che le paure ci vengano incontro, ma di liberarci dalla loro morsa. Qualsiasi cosa ti incuta terrore oggi – un problema, un'incertezza, una relazione – non ha l'ultima parola. La preghiera sincera spezza il suo potere, perché ci mette nella presenza di Colui che è più grande di ogni nostra paura.

Preghiera:
Signore, oggi Ti cerco. Ti porto le mie paure, sapendo che Tu ascolti. Grazie perché la Tua risposta è la mia liberazione. Confido in Te: liberami da tutto ciò che mi spaventa e riempi il mio cuore della Tua pace. Amen.

Salmo 34:8

Salmi 34:8 (NR06)
"Provate e vedrete quanto il Signore è buono! Beato l’uomo che confida in lui."

Contesto: Il Salmo 34 è un insegnamento di Davide, scritto dopo aver sperimentato la liberazione di Dio (quando fuggì da Abimelec). È un invito basato sull'esperienza personale a cercare e temere il Signore.

Significato del Versetto:

1. "Provate e vedrete": Questo è un invito personale e sperimentale. Non si tratta di credere in teoria, ma di "assaggiare" personalmente la relazione con Dio, come si assaggia un cibo per verificarne la bontà. È una chiamata a un'esperienza diretta e trasformante.
2. "Quanto il Signore è buono": La "bontà" (טוֹב, tov) del Signore non è un'idea astratta. Include la sua benevolenza, fedeltà, gentilezza e provvidenza concreta nella vita di chi lo cerca.
3. "Beato l'uomo che confida in lui": La beatitudine (אַשְׁרֵי, ashrê), o felicità profonda, non è il risultato di circostanze favorevoli, ma della scelta attiva di rifugiarsi (la parola ebraica per "confida" ha questo senso) in Dio. La fede è presentata come un atto di fiducia che porta alla vera gioia.

In sintesi, Dio non ci chiede di credergli "a scatola chiusa". Ci invita a fare un "assaggio" della relazione con Lui, a metterlo alla prova nella vita di ogni giorno. La promessa è che chi lo farà, scoprirà per esperienza diretta quanto sia buono, e troverà in Lui la fonte di una felicità autentica e duratura.

Genesi 16:13 Il Dio che ti vede

Il Dio che Ti Vede

Lettura: Genesi 16:13
Allora Agar diede al Signore... il nome di Atta-El-Roi, perché disse: «Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?»

Riflessione:
Nel deserto della sua disperazione,Agar fa una scoperta sconvolgente: non è invisibile. C'è un Dio che la vede. "El-Roi" – il "Dio che mi vede". Non è un concetto astratto, ma una verità che trasforma la sua solitudine. Nella tua fuga, nella tua stanchezza o nel tuo senso di ingiustizia, tu non sei nascosto ai suoi occhi. Proprio lì, nel tuo "deserto", Egli ti vede. La sua vicinanza non dipende dal luogo in cui ti trovi, ma dal suo amore fedele.

Preghiera:
Signore, "El-Roi", Dio che mi vede. Grazie perché anche oggi, in qualsiasi deserto mi trovi, i tuoi occhi sono su di me. Questo mi dà pace e coraggio. Apri i miei occhi per riconoscere la tua presenza proprio qui, proprio ora. Amen.
.Genesi 16:13 (NR06)
"Allora Agar diede al Signore... il nome di Atta-El-Roi, perché disse: «Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?»"

Analisi Ridotta

Contesto: Agar, la serva di Sarai, è fuggita nel deserto perché maltrattata. È incinta, sola e disperata. L'angelo del Signore la trova presso una sorgente e le promette un futuro per suo figlio.

Significato del Nome "Atta-El-Roi":

· "Atta" = "Tu"
· "El" = "Dio"
· "Roi" = "Colui che vede"
· Traduzione: "Tu sei il Dio che mi vede"

Significato della Dichiarazione:
La frase di Agar,"Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?", esprime stupore e meraviglia. Riconosce che:

1. Dio l'ha vista nella sua umiliazione e sofferenza, anche quando era invisibile agli altri.
2. Lei, a sua volta, ha visto Dio (o il suo angelo) e ne è sopravvissuta, un'esperienza che spesso si credeva mortale (cfr. Giudici 13:22).

In sintesi, Agar, una donna straniera, emarginata e senza diritti, fa una scoperta rivoluzionaria: c'è un Dio che vede la sofferenza degli ultimi e degli invisibili. Il suo nome per Dio diventa una potente testimonianza: anche quando ti senti solo, dimenticato e in fuga, il "Dio che vede" conosce la tua situazione e viene a incontrarti proprio nel tuo deserto.

venerdì, ottobre 31, 2025

Salmo 34

Il Salmo 34 è un salmo di lode e di sapienza, attribuito a Davide in un momento di grande pericolo e di salvezza miracolosa. Il titolo stesso ce lo presenta come una risposta all'episodio narrato in 1 Samuele 21:10-15, in cui Davide, fuggendo da Saul, si rifugiò presso il re filisteo Achish di Gat e, riconosciuto, finse la pazzia per aver salva la vita.

Il salmo è un acrostico alfabetico (ogni verso inizia con una lettera successiva dell'alfabeto ebraico), una struttura poetica che suggerisce completezza e meditazione ordinata. Possiamo dividerlo in tre parti principali: Lode personale (v. 1-10), Istruzione sapienziale (v. 11-22), e Proclamazione di salvezza (v. 23).

Ecco un commento verso per verso.

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Titolo

"Di Davide. Quando finse di essere pazzo davanti ad Abimelec, che lo cacciò, e se ne andò."
Questo titolo collega il salmo a un'esperienza umiliante e pericolosa della vita di Davide.Ci ricorda che la lode più autentica spesso nasce dalla liberazione da situazioni disperate.

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Parte I: Lode Personale e Invito alla Fiducia (v. 1-10)

v. 1: "Benedirò l'Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca."
Il salmo inizia con una risoluzione ferma e incondizionata. La lode non dipende dalle circostanze ("in ogni tempo"), ma è una scelta costante. "Sempre nella mia bocca" indica una pratica abituale, non solo un sentimento interiore.

v. 2: "L'anima mia si glorierà nell'Eterno; gli umili lo udranno e si rallegreranno."
La lode è un atto di umiltà ("l'anima mia si glorierà nell'Eterno"). La gioia di Davide, proclamata pubblicamente, diventa un incoraggiamento per tutti gli "umili", cioè coloro che riconoscono la propria dipendenza da Dio.

v. 3: "Magnificate l'Eterno con me, e insieme esaltiamo il suo nome."
La lode personale si trasforma in un invito corale.È un'esortazione alla comunità a unirsi nella celebrazione della grandezza di Dio.

v. 4: "Io ho cercato l'Eterno, ed egli mi ha risposto e mi ha liberato da tutte le mie paure."
Qui inizia la testimonianza personale.La sequenza è fondamentale: ricerca (preghiera, supplica) -> risposta -> liberazione. La liberazione non è solo dal pericolo fisico, ma dalle "paure" interiori che lo accompagnano.

v. 5: "Quelli che guardano a lui saranno illuminati, e i loro volti non saranno coperti di vergogna."
"Guardare a lui"è un'espressione potente che indica fiducia e attesa. La promessa è duplice: illuminazione (chiarezza, gioia) e assenza di vergogna (Dio non delude chi si fida di Lui).

v. 6: "Questo pover'uomo ha gridato, e l'Eterno lo ha udito, e lo ha salvato da tutte le sue distrette."
Davide si identifica con il"pover'uomo" (l'oppresso, il bisognoso). È un inno alla predilezione di Dio per i deboli. Il "grido" è la preghiera del disperato, e Dio non lo ignora mai.

v. 7: "L'angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera."
Uno dei versi più celebri dell'Antico Testamento."L'angelo dell'Eterno" rappresenta la presenza protettiva e potente di Dio. "Si accampa" evoca un'accampamento militare permanente, una protezione attiva e costante. La condizione è "temere" Dio, ovvero vivere nel rispetto reverenziale e nell'obbedienza a Lui.

v. 8: "Gustate e vedete quanto l'Eterno è buono; beato l'uomo che confida in lui!"
Un invito esperienziale.La fede non è solo un'idea, ma qualcosa da "gustare". La bontà di Dio si sperimenta personalmente. La beatitudine è la conseguenza diretta della fiducia ("beato l'uomo che confida in lui").

v. 9: "Temete l'Eterno, o suoi santi, perché nulla manca a quelli che lo temono."
Il"timore" è qui associato all'essere "santi" (cioè appartati, consacrati a Dio). La promessa non è di ricchezza smodata, ma di un'essenziale sufficienza: "nulla manca". È la promessa del contentamento.

v. 10: "I leoncelli soffrono la fame e hanno bisogno, ma quelli che cercano l'Eterno non mancheranno di alcun bene."
Con un'immagine potente,Davide contrasta la forza bruta ("leoncelli") con la fiducia in Dio. Anche i più forti e feroci possono patire la fame, ma chi si affida a Dio riceverà tutto il "bene" necessario secondo la sapienza divina.

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Parte II: Istruzione Sapienziale: Il Codice del Giusto (v. 11-22)

v. 11: "Venite, figli, ascoltatemi; io v'insegnerò il timore dell'Eterno."
Cambia il tono:da testimone, Davide diventa maestro. "Figli" è un termine affettuoso per discepoli. L'obiettivo dell'istruzione è il "timore dell'Eterno", il fondamento della sapienza biblica.

v. 12: "Chi è l'uomo che desidera la vita e brama lunghi giorni per godere il bene?"
Il maestro pone una domanda retorica universale.Chi non desidera una vita piena e felice? Dio non è contro il nostro bene, ma ne è la fonte.

v. 13: "Preserva la tua lingua dal male e le tue labbra da parole ingannatrici."
La prima regola per una vita buona riguarda l'uso della parola.Il controllo della lingua è un tema centrale nella sapienza ebraica (cfr. Proverbi, Giacomo 3).

v. 14: "Dipàrtiti dal male e fa' il bene; cerca la pace e procacciala."
Un riassunto dell'etica pratica.Non basta astenersi dal male ("dipartiti"), bisogna fare attivamente il bene ("fa' il bene"). La pace ("shalom") non è solo assenza di conflitto, ma benessere totale, e va perseguita con impegno ("procacciala").

v. 15: "Gli occhi dell'Eterno sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti al loro grido."
Questa è la motivazione teologica per il comportamento giusto.Dio non è distante. È un Dio che vede la condizione dei giusti e ascolta le loro preghiere.

v. 16: "La faccia dell'Eterno è contro quelli che fanno il male, per sterminarne dalla terra la memoria."
Il rovescio della medaglia della protezione divina è il giudizio divino sul male.La "faccia" di Dio, che per i giusti è luce, per i malvagi è giudizio inesorabile.

v. 17: "I giusti gridano, e l'Eterno li ascolta e li libera da tutte le loro distrette."
Ripete e rafforza il concetto del v.6, mostrando che questa è una legge costante nel regno di Dio.

v. 18: "L'Eterno è vicino a quelli che hanno il cuore rotto, e salva quelli che hanno lo spirito afflitto."
Uno dei versi più teneri e profondi della Bibbia.Dio non è solo il salvatore dei giusti in pericolo, ma il consolatore dei cuori spezzati. La sua vicinanza è garantita proprio nel momento della massima fragilità umana.

v. 19: "Il giusto soffre molti mali, ma l'Eterno lo libera da tutti."
Questo verso corregge una possibile interpretazione errata:la giustizia non garantisce l'immunità dalla sofferenza ("soffre molti mali"). La promessa non è l'assenza di problemi, ma la liberazione finale ("libera da tutti").

v. 20: "Egli preserva tutte le sue ossa, non uno d'essi sarà rotto."
Una promessa di protezione integrale,anche nella sofferenza. Questo verso è letto dal Vangelo di Giovanni (19:36) in chiave cristologica, come profezia della morte di Gesù, a cui non furono rotte le ossa.

v. 21: "Il male ucciderà l'empio, e quelli che odiano il giusto saranno condannati."
La sorte del malvagio è l'autodistruzione.Il male che commettono alla fine si ritorce contro di loro.

v. 22: "L'Eterno riscatta l'anima dei suoi servi, e nessuno che confida in lui sarà condannato."
Il salmo si chiude con una dichiarazione solenne."Riscatta" è un termine legale che significa liberare pagando un prezzo. La promessa finale è la salvezza dalla condanna per tutti coloro che, come Davide, mettono la loro fiducia in Dio.

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Conclusione

Il Salmo 34 è un viaggio che parte da un'esperienza personale di salvezza, si trasforma in un inno di lode corale e si conclude con un insegnamento sapienziale eterno. Ci insegna che:

1. La lode è la risposta appropriata alla salvezza di Dio.
2. Dio è vicino ai poveri, ai cuori spezzati e a coloro che lo temono.
3. La vita secondo la sapienza di Dio (controllo della lingua, rifiuto del male, ricerca della pace) è il percorso verso una vita veramente piena.
4. La fiducia in Dio, anche nelle prove più dure, non sarà mai delusa.

Salmo 34:18

Salmo 34:18 NR06
"Il Signore è vicino a quelli che hanno il cuore affranto e salva quelli che hanno lo spirito contrito."

La solitudine può farci sentire invisibili e dimenticati, ma questo versetto ci ricorda che Dio non è mai lontano da chi soffre. Nei nostri momenti di isolamento, Egli si avvicina non solo per consolarci, ma per portare guarigione e speranza. La Sua presenza riempie gli spazi in cui la compagnia umana non basta. Perciò, quando ti senti solo, non allontanarti da Dio, ma avvicinati a Lui.

Salmo 34 - Analisi Generale

Contesto: Salmo di Davide, scritto quando finse di essere pazzo per fuggire dal re Abimelec (cfr. 1 Samuele 21:10-15). È un acrostico alfabetico ebraico, dove ogni verso inizia con una lettera successiva dell'alfabeto.

Temi Principali:

1. Lode continua (v. 1-3): Davide decide di lodare Dio in ogni circostanza
2. Testimonianza personale (v. 4-7): Condivide la sua esperienza di liberazione
3. Invito all'esperienza (v. 8-10): "Gustate e vedete che il Signore è buono"
4. Istruzione morale (v. 11-22): Consigli pratici per una vita gradita a Dio

Struttura:

· v. 1-10: Lode e testimonianza
· v. 11-22: Insegnamento sapienziale

In sintesi, il Salmo 34 è un invito gioioso a sperimentare la bontà di Dio nella vita quotidiana. Ci incoraggia a lodare Dio in ogni situazione, a confidare in Lui nelle difficoltà e a vivere secondo i suoi principi, con la certezza che Egli ascolta il grido dei giusti e li libera da ogni angoscia.

2 Re 8:1-6

L'episodio della Sunamita in 2 Re 8:1-6, sebbene breve, è di grande importanza teologica e narrativa all'interno del ciclo di Eliseo e dei libri dei Re.

Ecco i principali motivi per cui questo episodio è incluso nella Bibbia, analizzati a diversi livelli.

Sintesi dell'Episodio

La donna sunamita che in precedenza aveva ospitato Eliseo (2 Re 4:8-37) e a cui il profeta aveva garantito la nascita di un figlio (che poi resuscitò dalla morte), segue il consiglio del profeta di lasciare il paese per sfuggire a una carestia di sette anni. Al suo ritorno, trova che la sua casa e le sue terre siano state occupate da altri. Si reca dal re per implorare la restituzione dei suoi beni. Per una fortunata coincidenza, in quel preciso momento, Gheazi, il servo di Eliseo, sta raccontando proprio al re il miracolo della resuscitazione del figlio della donna. Il re, riconosciuta la donna e colpito dalla sua storia, le ordina non solo di riavere tutte le sue proprietà, ma anche tutte le rendite che le terre avevano prodotto durante la sua assenza.

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Perché la Bibbia Ci Riporta Questo Episodio?

1. Conferma e Chiusura di una Storia Precedente

Questo brano funziona come un "epilogo" della storia iniziata in 2 Re 4. La storia della sunamita non era finita con la resuscitazione del figlio. Questo episodio mostra come la protezione di Dio su di lei e sulla sua famiglia sia continua e fedele, anche a distanza di anni. Chiude il cerchio della sua vicenda, garantendole non solo la vita del figlio ma anche la sua sopravvivenza economica e sociale.

2. Dimostrazione della Fedeltà di Dio e della Parola Profetica

· La carestia predetta: Eliseo aveva predetto una carestia di sette anni (2 Re 8:1). Il fatto che la donna obbedisca e che la carestia effettivamente avvenga, conferma l'autorità e l'affidabilità della parola di Dio pronunciata attraverso il profeta.
· Protezione completa: Dio, attraverso il profeta, non salva solo la sua vita dalla carestia (facendola fuggire), ma provvede anche al suo futuro, restituendole i beni. È una protezione a 360 gradi.

3. Il Tema della "Divina Coincidenza" (Provvidenza)

Il momento in cui la donna arriva dal re è presentato come un caso fortuito, ma il lettore comprende che è un intervento divino. È un classico esempio di provvidenza biblica:

· Gheazi sta proprio in quel momento raccontando la storia del miracolo.
· Il re è proprio in quell'istante interessato e coinvolto dalla storia.
· La donna appare proprio allora per reclamare i suoi diritti.
  Questa perfetta sincronizzazione non è frutto del caso,ma del controllo sovrano di Dio sugli eventi. Mostra come Dio agisca nella storia in modo silenzioso ma potentissimo, orchestrando gli eventi per il bene dei suoi fedeli.

4. Funzione Narrativa nel Ciclo di Eliseo

Il racconto serve come un "testimone postumo" del ministero di Eliseo. Anche quando il profeta non è fisicamente presente sulla scena (in questo brano non appare), la sua parola e le sue azioni passate continuano a produrre effetti. Gheazi, che qui è ancora "il servo del profeta", funge da portavoce per ricordare al re la potenza di Dio operata attraverso Eliseo. Rafforza l'idea che Eliseo è un vero profeta di Dio.

5. Contrasto con la Corruzione del Regno

Il fatto che la donna, una fedele serva di Dio, abbia perso tutto nonostante la sua obbedienza, potrebbe riflettere l'ingiustizia e il disordine sociale che regnavano nel regno di Israele a causa dell'infedeltà generale. La sua storia diventa un micro-ritratto del "resto fedele" che, nonostante il caos nazionale, viene preservato e benedetto da Dio.

6. Valore Legale e di Giustizia Sociale

L'episodio tratta un tema molto concreto: il diritto di proprietà di una donna vulnerabile (probabilmente vedova, dato che il marito non è più menzionato). La Legge di Mosè proteggeva il diritto di proprietà familiare (cfr. Levitico 25). L'intervento del re, ispirato dalla storia della donna, è un esempio di giustizia che viene amministrata, mostrando come un'autorità dovrebbe agire per proteggere i deboli.

Conclusione

L'episodio della Sunamita in 2 Re 8:1-6 non è una semplice nota a margine. È una pericope densa di significato che:

· Chiude una storia di fede mostrando la fedeltà continua di Dio.
· Conferma l'autorità del profeta Eliseo.
· Illustra magnificamente la provvidenza divina nell'orchestrare gli eventi per il bene dei suoi.
· Insegna che l'obbedienza alla parola di Dio (fuggire dalla carestia) è la strada della salvezza, e che Dio onora questa fede in modi sorprendenti e completi.

In sintesi, è un racconto che rafforza la fede del lettore nella cura sovrana e dettagliata di Dio per coloro che confidano in Lui.

giovedì, ottobre 30, 2025

COME DIFENDERE LA BIBBIA

Quando le persone vogliono definire il Cristianesimo falso, di solito iniziano con la Bibbia.

"È stata cambiata."

"È solo un libro scritto da uomini."

"Non ci si può fidare davvero."

Perché se riescono a distruggere la Bibbia, allora tutta la nostra fede crolla.

Ecco perché devi sapere come difenderla da questi commenti.

La Bibbia non è un solo libro.

3/7

Sono 66 libri, scritti da oltre 40 persone diverse, in 3 lingue, in 1500 anni.

E in qualche modo, raccontano tutti una storia continua: il piano di Dio per salvare l'umanità attraverso Gesù Cristo.

Pastori, re, profeti, pescatori, persone che non si sono mai incontrate, tutti puntano allo stesso messaggio.

Non è una coincidenza. È la mano di Dio.

La gente ama dire: "La Bibbia è stata riscritta mille volte."

Sbagliato!

Abbiamo oltre 25.000 manoscritti del Nuovo Testamento. Quando gli studiosi li confrontano tra loro e con le Bibbie moderne, il messaggio corrisponde. Nessuna dottrina fondamentale è mai cambiata.

:

Le copie dell'Antico Testamento dei Rotoli del Mar Morto scritte prima della nascita di Gesù corrispondono quasi parola per parola a ciò che leggiamo oggi.

La Bibbia non è stata corrotta. È stata preservata.

La Bibbia non è solo "religione". È radicata nella storia reale.

Le mura di Gerico crollarono proprio come descritto in Giosuè 6 

L'iscrizione di Tel Dan che dimostra che Re Davide era una figura storica reale.

Una pietra a Cesarea che nomina Ponzio Pilato, lo stesso governatore romano che condannò Gesù.

Ripetutamente, l'archeologia conferma i dettagli scritti nella Scrittura.

Per 2000 anni, le persone hanno cercato di fare a pezzi la Bibbia.

Gli imperatori romani la bruciarono.

I filosofi la deridevano.

Scettici e studiosi la definivano un mito.

Eppure, ogni volta, nuove prove finiscono per confermarla.

La Bibbia è sopravvissuta a ogni attacco.

La Bibbia non è solo "religione". È radicata per 5/7 nella storia reale.

Le mura di Gerico descritte in Giosuè 6 crollarono proprio come

L'iscrizione di Tel Dan che dimostra che Re Davide era una figura storica reale.

Una pietra a Cesarea che nomina Ponzio Pilato, lo stesso governatore romano che condannò Gesù.

Ripetutamente, l'archeologia conferma i dettagli scritti nella Scrittura.

Per 2000 anni, le persone hanno cercato di fare a pezzi la Bibbia.

Gli imperatori romani la bruciarono.

I filosofi la deridevano.

Scettici e studiosi la definivano un mito.

Eppure, ogni volta, nuove prove finiscono per confermarla.

La Bibbia è sopravvissuta a ogni attacco.

Quindi, quando qualcuno ti chiede: "Come fai a sapere che la Bibbia è vera?"

puoi rispondere con sicurezza:

È una storia unificata attraverso migliaia di anni.

È il libro antico meglio conservato della storia.

È confermato più e più volte dall'archeologia e dalla storia.

La Bibbia non è andata perduta. Non è stata cambiata. E nessun altro libro nella storia è così forte.



Colossesi 3:2

Colossesi 3:2 NR06
"Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra."

Paolo ricorda ai credenti di concentrare i propri pensieri e le proprie priorità sulle realtà celesti, anziché lasciarsi consumare dalle distrazioni terrene. Il nostro mondo è pieno di ricerche materiali, confronti continui e piaceri effimeri. In mezzo a tutto ciò, questo versetto ci chiama a riorientare le nostre menti verso ciò che veramente dura: Cristo e il suo regno. Perciò, prenditi ogni giorno del tempo per elevare i tuoi pensieri a Dio.

---

Contesto: Paolo scrive ai credenti di Colosse che sono tentati da filosofie e pratiche religiose che distolgono da Cristo. Nel capitolo 3, spiega la nuova identità in Cristo.

Significato del Versetto:

1. Un Comando Attivo:
   · "Aspirate" (φρονεῖτε - phroneite) significa più che "pensare". Indica orientare la propria mente, impegnare i propri affetti e cercare come priorità le realtà celesti.
   · È una scelta volontaria e continua di dove fissare il proprio sguardo interiore.
2. Le "Cose di Lassù":
   · Si riferiscono alla dimensione dove Cristo siede alla destra di Dio (v. 1).
   · Sono i valori del Regno di Dio: amore, santità, compassione, perdono (v. 12-14), e la persona stessa di Cristo.
3. Le "Cose sulla Terra":
   · Non sono i beni materiali in sé, ma il sistema di valori mondano che esclude Dio.
   · Paolo le elenca chiaramente: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia (v. 5).

In sintesi, Dio ci chiede di fare una scelta quotidiana: cercare le cose che contano per Lui e che durano per l'eternità, invece di lasciare che il nostro cuore sia rapito dalle cose passeggere di questo mondo. Non è un invito a fuggire dalla realtà, ma a vivere in essa con una prospettiva diversa, quella del cielo.

mercoledì, ottobre 29, 2025

Ecco come Dio si aspetta che tu stia 'fermo'.

Stare fermi è un atto di cessazione della lotta.

Ascolta, non sarà per la tua forza, per la tua potenza o per la tua saggezza. Non sarà per le persone che conosci o per i soldi sul tuo conto in banca, ma per lo Spirito di Dio, disse il Signore degli eserciti Zaccaria 4:6.

Zaccaria 4:6 NR06
[6] Allora egli mi rispose: «Questa è la parola che il Signore rivolge a Zorobabele: “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il Signore degli eserciti.

Stare fermi è un atto di cessazione della lotta, perché la tua lotta non è contro carne e sangue (Lettera agli Efesini 6:12 NR06
[12] il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.), e il campo di battaglia non è in questa realtà fisica. Devi permettere a Colui che non ha mai perso una guerra di combattere la battaglia che stai attraversando e di ottenere questa vittoria spirituale che può essere raggiunta solo con lo Spirito Santo.

Essere fermi è una decisione di lasciar andare.

Come può Dio prenderti per mano e guidarti attraverso il tuo dolore se le tue stesse mani si aggrappano a ciò che ti rende irrequieto e ansioso? Essere fermi implica rilasciare ciò che attualmente ti tiene in un costante movimento di emozioni. Rilasciare significa arrendersi, e solo quando ti arrendi veramente, il tuo ego farà spazio al potere di Dio, perché è nella tua debolezza che il potere di Dio si rende perfetto (2 Corinzi 12:9). Provalo; la parola del Padre tuo non mente.

Essere fermi è un gesto di ritiro.

Ci sono luoghi in cui stai andando, fisicamente e mentalmente, che non ti stanno facendo assolutamente alcun bene. A volte è un ricordo, a volte è un luogo. Qualunque cosa sia, Dio ti chiede di ritirarti da quei luoghi e di avvicinarti alla Sua presenza, l'unico luogo dove si possono trovare pace e quiete. Se ti avvicini a Dio, Lui si avvicinerà a te. Essere fermi è in realtà un cammino dal luogo che ti tiene nel dolore, verso i piedi di Gesù dove c'è guarigione, pace e quiete mentale.

In sostanza,

di solito intendiamo l'essere fermi con un senso di inerzia, di nessuna azione da parte nostra, tuttavia, Salmi 46:10 significa molto di più: essere fermi è in realtà un atto. Essere fermi è infatti un cammino dal luogo che ti tiene nel dolore, verso i piedi di Gesù dove c'è guarigione e pace. Essere fermi è un atto di coraggio, ma anche un grido per la misericordia di Dio. Essere fermi significa mettere da parte la propria saggezza e capire che non puoi fare nulla per meritare ciò che Dio ti darà attraverso l'amore.

COSE CHE DEVI SAPERE SULLA RIFORMA

COS'È LA RIFORMA?

La Riforma fu un movimento del XVI secolo che cercò di rinnovare e riformare la Chiesa. Aveva lo scopo di avvicinare la Chiesa agli insegnamenti della Scrittura e all'esempio di Gesù. Iniziò nel 1517 quando Martin Lutero condivise 95 tesi, domande volte a iniziare una conversazione, non una ribellione.

PERCHÉ È SUCCESSO?

Nel 1500, la Chiesa nell'Europa medievale era diventata potente e complessa. Alcune pratiche e insegnamenti iniziarono a sollevare interrogativi tra i credenti, come:

Riformatori come Martin Lutero misero in discussione gli insegnamenti fondamentali della Chiesa, sottolineando che la Bibbia dovrebbe essere la principale autorità religiosa e che la salvezza si ottiene solo per fede, non con le opere o l'acquisto di indulgenze.

La vendita delle indulgenze.

L'uso del latino nelle Scritture e nel culto, che poche persone comuni capivano.

Accesso limitato alla Bibbia.

Corruzione morale e abuso di autorità all'interno di certi ranghi di leadership.

PERSONAGGI CHIAVE

Martin Lutero (Germania)

Giovanni Calvino (Francia/Ginevra)

Ulrico Zwingli (Svizzera)

William Tyndale (Inghilterra)

Ognuno di loro ha svolto un ruolo nella traduzione delle Scritture, nella riforma del culto e nella formazione di una rinnovata visione della fede radicata nella Parola di Dio.

PERCHÉ ERA IMPORTANTE?

La Riforma cambiò il modo in cui le persone si connettevano a Dio:

La Bibbia divenne disponibile nelle lingue locali.

La fede divenne personale, non solo istituzionale.

I credenti iniziarono a porre domande, studiare le Scritture e crescere nella comprensione. Ciò diede inizio all'istruzione, all'alfabetizzazione e a nuove espressioni di culto in tutta Europa.

IL LATO DOLOROSO

Eppure, la Riforma portò anche divisione e conflitto. Quello che era iniziato come un rinnovamento spirituale portò a guerre e divisioni confessionali. Ma anche attraverso il disaccordo, una verità rimase: "Cristo è il centro della Chiesa".

ANDARE AVANTI

Cattolici, protestanti e credenti ortodossi devono trovare un terreno comune in Cristo.

Invece di concentrarci su ciò che ci separa, possiamo:

Cercare la verità insieme

Servire il mondo insieme

Adorare Gesù insieme

La Riforma ci ricorda che la Chiesa non è perfetta, ma è amata da un Salvatore perfetto.

Possiamo continuare a riformare, non per dividere, ma per riflettere Cristo più chiaramente.

Lettera ai Filippesi 3:15-16 NR06
[15] Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. [16] Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.

La voce di Dio

Certamente. Ecco un versetto biblico pertinente per ogni affermazione, che contrasta la voce pacificatrice di Dio con la voce distruttiva di Satana.

La Voce di Dio

· Ti placa
  "Lasciate che la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per formare un solo corpo, regni nei vostri cuori." (Colossesi 3:15)
· Ti guida
  "Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti insegna per il tuo bene, che ti guida per la strada che devi seguire." (Isaia 48:17)
· Ti rassicura
  "Non temere, perché io sono con te; non abbatterti, perché io sono il tuo Dio. Io ti rendo forte, ti aiuto, ti sostengo con la mia destra vittoriosa." (Isaia 41:10)
· Ti illumina
  "La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero." (Salmo 119:105)
· Ti incoraggia
  "Non ve l'ho forse comandato io? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque tu andrai." (Giosuè 1:9)
· Ti conforta
  "Sia benedetto Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione." (2 Corinzi 1:3-4a)
· Ti calma
  "Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca. Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo acque tranquille." (Salmo 23:1-2)

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La Voce di Satana

· Ti agita
  "Poiché Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di saggezza." (2 Timoteo 1:7) [Questo versetto descrive ciò che Dio *non* dà: l'agitazione e la paura sono spiriti non da Lui.]
· Ti spaventa
  "Nel timore non c'è amore; anzi, l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore implica un castigo. Chi ha paura non è perfetto nell'amore." (1 Giovanni 4:18) [Satana usa la paura per allontanarci dall'amore perfetto di Dio.]
· Ti confonde
  "Dio infatti non è un Dio di confusione, ma di pace." (1 Corinzi 14:33) [La confusione, quindi, non proviene da Dio.]
· Ti preoccupa
  "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamento." (Filippesi 4:6) [Il comando di non angustiarsi contrasta direttamente lo spirito di preoccupazione.]
· Ti ossessiona
  "Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate resistere alle insidie del diavolo. [...] prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio." (Efesini 6:11,17) [Le ossessioni sono "insidie" contro le quali dobbiamo proteggerci con la verità di Dio.]
· Ti condanna
  "Chi condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto, anzi, che è risorto, sta alla destra di Dio e anche intercede per noi." (Romani 8:34) [Satana è "l'accusatore dei nostri fratelli" (Apocalisse 12:10), ma in Cristo non c'è più condanna per noi (Romani 8:1).]

1 Pietro 5:8-10

Prima lettera di Pietro 5:6-10 NR06

[6] Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo, [7] gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.
[8] Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. [9] Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. [10] Ora il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo {Gesù}, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente.

Pietro avverte i credenti di rimanere spiritualmente vigili perché il diavolo è sempre in cerca di opportunità per ingannare, scoraggiare o distruggere. Satana spesso attacca quando siamo distratti o negligenti, cercando di trasformare le nostre difficoltà in dubbi e le nostre lotte in peccato. Perciò, rimani saldo nella Parola di Dio, nella preghiera e nella comunione fraterna. Non abbassare la guardia spirituale.

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Invito all'umiltà e a non confidare quindi nelle proprie capacità. Non innalziamoci da soli, quando sarà il momento penserà il Signore ad innalzarci a Lui. L'umiliazione consiste nel riversare su di Lui ogni nostra preoccupazione, consapevoli del fatto che senza di Lui non possiamo nulla e sapendo che Egli non rifiuta le sue cure ai suoi figlioli.

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martedì, ottobre 28, 2025

Deuteronomio 8:18

Deuteronomio 8:18 NR06
"Ma ricordati del Signore, tuo Dio, perché è lui che ti dà la forza per procurarti la ricchezza, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri."

Mosè ricordò a Israele che il loro successo e la loro prosperità non erano opera loro: era Dio a dare loro la capacità di lavorare, guadagnare e prosperare. Dimenticare questa verità spesso porta all'orgoglio e all'autosufficienza. In un mondo che celebra l'indipendenza e i risultati, ricorda che ogni opportunità, abilità e risorsa che possiedi è un dono di Dio. Usa ciò che ti ha dato con gratitudine e umiltà, riconoscendo in Lui la vera fonte del tuo successo.

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Contesto: Discorso di Mosè che prepara Israele all'ingresso nella Terra Promessa, mettendo in guardia dalla prosperità futura (Deuteronomio 8:11-20).

Significato del Versetto:

1. "Ricordati" (זָכַר, zakar): Comando centrale. Non un ricordo passivo, ma un'azione attiva di riconoscimento continuo nella vita quotidiana. È l'antidoto all'orgoglio (v. 14, 17).
2. "È lui che ti dà la forza": La capacità stessa di agire e lavorare ("la forza", הַכֹּחַ, hakhoach) è un dono divino. L'energia, l'abilità e l'opportunità non sono autoctone.
3. Scopo Ultimo: "Per confermare... il patto":
   · La ricchezza non è un fine, ma un mezzo attraverso cui Dio mantiene la sua promessa fedele ad Abramo (Genesi 15, 17).
   · Il benessere materiale è un segno tangibile della fedeltà di Dio al Suo patto, non del successo umano.

In sintesi, quando Dio ti benedice con successo e risorse, non è un motivo per inorgoglirti. È Lui, infatti, che ti dà la forza e l'abilità per ottenerle. Ricordati sempre che ogni benedizione materiale è un segno del suo amore fedele e del fatto che sta mantenendo le promesse che ha fatto di prendersi cura di te.

lunedì, ottobre 27, 2025

It is well in my soul

Quando la pace scende come un fiume
sul cammino che percorro,
quando i dolori come onde del mare
mi travolgono con forza,
in ogni situazione tu mi hai insegnato a dire:
Va tutto bene, sì, va tutto bene nell'anima mia.

Anche se Satana mi attacca,
anche se arrivano le prove,
questa certezza mi sostiene:
Cristo ha visto la mia miseria
e ha versato il suo sangue per me.
Va tutto bene, sì, va tutto bene nell'anima mia.

Il mio peccato - oh, che gioia questo pensiero! -
non in parte, ma per intero
è inchiodato sulla croce,
non lo porto più con me.
Loda il Signore, loda il Signore, anima mia!
Va tutto bene, sì, va tutto bene nell'anima mia.

ECCO COME ASCOLTARE LA VOCE DI DIO

Certamente. Ecco il testo riscritto con ogni consiglio arricchito dal suo versetto biblico di supporto.

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Dio parla sempre, ma a volte i nostri cuori sono troppo rumorosi per ascoltare. La sua voce non si trova nel caos o nella pressione, ma nella quiete, nella verità e nella pace.

Ecco come sintonizzare il tuo cuore sul Suo sussurro:

STAI FERMO.
Fai tacere il rumore.Spegni le distrazioni. Dio parla spesso nei momenti di silenzio in cui la tua anima finalmente rallenta.

· "Fermatevi e riconoscete che io sono Dio, esaltato tra le nazioni, esaltato sulla terra." (Salmo 46:10)

APRI LA SUA PAROLA.
La Scrittura è la Sua voce in forma scritta.Più leggi, più familiare diventa il Suo tono.

· "Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia." (2 Timoteo 3:16)

RIMANI SENSIBILE.
Lo Spirito Santo parla attraverso la convinzione,non la condanna. Impara a discernere i suoi gentili colpi di spugna.

· "Quando però verrà lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità." (Giovanni 16:13)

OBBEDISCI RAPIDAMENTE.
Più obbedisci,più chiara diventa la Sua voce. Più resisti, più silenziosa sembra.

· "Siate di quelli che mettono in pratica la parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi." (Giacomo 1:22)

CAMMINA NELLA RELAZIONE, NON NELLA ROUTINE.
Dio non vuole una lista di controllo.Vuole comunione. La sua voce fluisce attraverso l'intimità, non l'obbligo.

· "Ecco, io sto alla porta e picchio: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." (Apocalisse 3:20)

Infine, ricorda: A VOLTE, NON È CHE DIO SIA SILENZIOSO, È CHE SIAMO STATI TROPPO OCCUPATI PER ASCOLTARE.

· "Perciò, come dice lo Spirito Santo: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori"." (Ebrei 3:7-8a)




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5 PASSI SCRITTURALI PER PREGARE PER LA TUA FAMIGLIA

5 PASSI SCRITTURALI PER PREGARE PER LA TUA FAMIGLIA

1. PER LA MISERICORDIA

Salmi 25:6-7 NR06
[6] Ricòrdati, o Signore, delle tue compassioni e della tua bontà, perché sono eterne. [7] Non ricordarti dei peccati della mia gioventù, né delle mie trasgressioni; ricòrdati di me nella tua clemenza, per amore della tua bontà, o Signore.

2. PER LA SAGGEZZA

Lettera ai Filippesi 1:9-10 NR06
[9] E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, [10] perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo,

3. PER LA PROVVIDENZA

Seconda lettera ai Corinzi 9:8 NR06
[8] Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quello che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona; 

4. PER LA PROTEZIONE

Isaia 54:17 NR06
[17] Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l’eredità dei servi del Signore, la giusta ricompensa che verrà loro da me», dice il Signore.

5. PER LA COSTANZA 

Prima lettera ai Corinzi 15:58 NR06
[58] Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Levitico 7:30

Levitico 7:30 NR06
"Con le sue mani porterà ciò che deve essere offerto al Signore: porterà il grasso con il petto; il petto lo agiterà come offerta agitata davanti al Signore."

Nel sacrificio di riconoscenza, ogni persona doveva portare personalmente la propria offerta di ringraziamento a Dio. Questo atto non era delegabile ad altri: era personale e intenzionale. Dio desiderava una gratitudine che provenisse direttamente dalle loro mani e dai loro cuori. Oggi non portiamo più sacrifici animali, ma siamo ancora chiamati a portare personalmente il nostro ringraziamento a Dio. Non lasciare che la tua gratitudine sia di seconda mano: prenditi del tempo per ringraziarlo con le tue parole per la Sua bontà e fedeltà nella tua vita.

Levitico 7:30 (NR06)
"Con le sue mani porterà ciò che deve essere offerto al SIGNORE: porterà il grasso con il petto; il petto lo agiterà come offerta agitata davanti al SIGNORE."

Analisi Ridotta

Contesto: Istruzioni per il sacrificio di ringraziamento (שלמים, shelamim), un'offerta di comunione (Levitico 7:11-36).

Significato del Versetto:

1. "Con le sue mani": Sottolinea la partecipazione personale dell'offerente. Non è un rituale distaccato, ma un gesto attivo di chi presenta il dono.
2. Le Parti Specifiche:
   · "Il grasso": Simbolo della parte migliore, riservata a Dio e bruciata completamente sull'altare (Levitico 3:16).
   · "Il petto": Considerato la sede delle emozioni e della vita, donato ai sacerdoti come loro porzione (Levitico 7:31).
3. Il Gesto Unico: "Agiterà come offerta agitata" (תְּנוּפָה, tenufah):
   · Non era un semplice "agitare", ma un gesto rituale di presentazione a Dio, muovendo l'offerta avanti e indietro o in cerchio.
   · Simboleggiava il trasferimento del dono dalle mani dell'uomo a quelle di Dio, riconoscendo che tutto appartiene a Lui.

In sintesi, questo versetto descrive un atto di adorazione completo: l'offerente, con un gesto personale e simbolico, riconosce che la parte migliore (il grasso) spetta a Dio, mentre la sostanza della vita (il petto) è una porzione ricevuta da Lui e condivisa con i suoi ministri. L'offerta agitata era un riconoscimento visibile della sovranità di Dio su ogni cosa.

domenica, ottobre 26, 2025

Proverbi 3:5

Proverbi 3:5 NR06
Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.

Giovanni 15:5

Giovanni 15:5 NR06
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla."

Gesù ci ricorda che la nostra fecondità spirituale proviene solo dal rimanere uniti a Lui. Come i tralci non possono vivere separati dalla vite, così noi non possiamo prosperare senza la Sua presenza. Dimorare in Lui significa una dipendenza costante: parlargli, confidare in Lui e attingere forza da Lui ogni giorno. Rimani vicino a Gesù oggi. Lascia che le tue parole, i tuoi pensieri e le tue azioni scaturiscano dalla tua relazione con Lui.

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Contesto: Parte del discorso di addio di Gesù dopo l'Ultima Cena (Giovanni 13-17). Il tema centrale è la comunione vitale tra Cristo e i discepoli.

Significato del Versetto:

1. Metafora Agricola:
   · "Io sono la vite": Gesù è la fonte unica della vita, della linfa spirituale e della nutri-zione.
   · "Voi i tralci": I discepoli sono i rami totalmente dipendenti, il cui unico scopo è ricevere vita per portare frutto.
2. Condizione Essenziale: "Dimorare" (μείνατε, meinate):
   · Non un contatto saltuario, ma un rimanere continuo, una connessione permanente e vitale.
   · È una relazione reciproca: "chi dimora in me e io in lui".
3. Risultato e Avvertimento:
   · "Porta molto frutto": Il frutto (amore, opere, carattere cristiano) è la conseguenza naturale del dimorare, non uno sforzo autonomo.
   · "Senza di me non potete far nulla": Dichiarazione assoluta. Senza la linfa vitale di Cristo, ogni sforzo religioso è sterile e inefficace ("nulla").

In sintesi, Gesù delinea il principio fondamentale della vita cristiana: non uno sforzo etico per imitarlo, ma una sim-biosi spirituale da cui scaturisce una fecondità soprannaturale. L'attività del credente ("portare frutto") non è mai autonoma, ma è sempre e solo il risultato di una dipendenza consapevole e continua dalla vita di Cristo, l'unica vera fonte.

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https://web.archive.org/web/20060212133627/http://riforma.net/predicazioni/annate/1997/pr970420.htm

Salmo 27:8

Salmo 27:8 (NR06)
"Il mio cuore mi dice da parte tua: «Cercate il mio volto!» Io cerco il tuo volto, o SIGNORE."

Analisi Ridotta

Contesto: Salmo di fiducia di Davide. Il salmista, pur circondato da nemici (v. 2-3, 12), dichiara il suo unico desiderio: dimorare nella presenza di Dio (v. 4).

Significato del Versetto:

1. "Il mio cuore mi dice da parte tua...": Il "cuore" (לֵב, lev) nella mentalità ebraica è la sede dell'intelletto, della volontà e della coscienza. Davide percepisce una voce interiore che non è un suo pensiero, ma una rivelazione divina. È Dio stesso che, tramite lo Spirito, stimola il suo spirito.
2. «Cercate il mio volto!»: Il "volto" (פָּנִים, panim) rappresenta la presenza personale, l'attenzione e il favore di Dio. Questo invito rivela il desiderio di Dio di essere in relazione con l'uomo. Non è un obbligo, ma una graziosa chiamata all'intimità.
3. "Io cerco il tuo volto, o SIGNORE": La risposta del salmista è immediata, personale e obbediente. Trasforma l'invito generale ("Cercate") in una decisione personale ("Io cerco"). È il culmine della fede: la creatura risponde al proprio Creatore, accettando il suo invito a un rapporto diretto.

In sintesi, questo versetto descrive il meraviglioso dialogo della grazia: è Dio stesso che, per primo, suscita nel credente il desiderio di cercarlo, e il credente, all'invito, risponde con un "sì" totale e amoroso. La ricerca di Dio non nasce da uno sforzo umano, ma è una risposta a una chiamata divina che risuona nel profondo del cuore.

sabato, ottobre 25, 2025

LE BUGIE DEL DIAVOLO VS LA VERITÀ DI DIO

LA BUGIA DEL DIAVOLO

"NON HAI BISOGNO DI ESSERE SALVATO. HAI FATTO ABBASTANZA DEL BENE."

LA VERITÀ DI DIO

"NESSUNO È GIUSTO, NO, NEMMENO UNO... TUTTI HANNO PECCATO E SONO PRIVI DELLA GLORIA DI DIO." -

ROMANI 3:10, 23

LA BUGIA DEL DIAVOLO

"IL TUO PECCATO È TROPPO GRANDE. SEI OLTRE LA GRAZIA."

LA VERITÀ DI DIO

"CRISTO GESÙ È VENUTO NEL MONDO PER SALVARE I PECCATORI."

- 1 TIMOTEO 1:15

LA BUGIA DEL DIAVOLO

"PUOI TRATTARE CON DIO PIÙ TARDI. VIVI LA TUA VITA ORA."

LA VERITÀ DI DIO

"ORA È IL MOMENTO FAVOREVOLE; ECCO, ORA È IL GIORNO DELLA SALVEZZA."

- 2 CORINZI 6:2

LA BUGIA DEL DIAVOLO

"SEI BLOCCATO. LA FEDE NON FARÀ LA DIFFERENZA."

LA VERITÀ DI DIO

"SE QUALCUNO È IN CRISTO, È UNA NUOVA CREAZIONE."

- 2 CORINZI 5:17

RIFIUTA LE BUGIE.

RICEVI LA VERITÀ.

Gesù è morto per i peccatori, è risorto e offre la vita eterna a tutti coloro che si pentono e credono. Non aspettare. Invocalo oggi stesso. "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato." - Romani 10:13

(Da: bibleinsight.in)





Salmo 3:4

Salmi 3:4 NR06
[4] Con la mia voce io grido al Signore ed egli mi risponde dal suo monte santo. [Pausa]


Contesto: Salmo di Davide in fuga dal figlio Assalonne (2 Samuele 15-18). È un salmo che passa dalla paura (v. 1-2) alla fiducia (v. 3-8).

Significato del Versetto:

1. "Con la mia voce io grido...": Non è una preghiera silenziosa, ma un grido di aiuto che nasce da un bisogno disperato. Esprime tutta l'urgenza e l'angoscia della situazione.
2. "...ed egli mi risponde...": La forza del versetto sta in questa connessione diretta e certa tra il grido umano e la risposta divina. La preghiera non si perde nel vuoto; Dio interviene attivamente.
3. "...dal suo monte santo": Il "monte santo" è Sion, la collina di Gerusalemme dove sorgeva il tempio, simbolo della presenza visibile e della regalità di Dio in mezzo al suo popolo. Anche se Davide è lontano e in fuga dalla città, Dio regna incontrastato dal suo trono e da lì gli risponde. È una risposta che porta autorità, potenza e sicurezza.

In sintesi, questo versetto descrive il dinamismo essenziale della fede in un Dio personale e vivente: un grido umano di sofferenza, che parte dalla terra, trova una risposta divina e sovrana, che scende dal cielo, dal luogo stabile della sua presenza. La "[Pausa]" (Sela) che segue invita a fermarsi a meditare su questa verità sconvolgente: il Re dell'universo risponde al grido del singolo credente in fuga.

Salmo 11:1

Salmo 11:1 (NR06)
"Voi, come potete dire all’anima mia: «Fuggi al tuo monte come un uccello»?"

Analisi Ridotta

Contesto: Il Salmo 11 è un salmo di fiducia di Davide, scritto in un momento di grande pericolo (forse durante la persecuzione di Saul), in cui i suoi consiglieri gli suggeriscono la fuga.

Spiegazione della Frase:

1. "Voi": Si riferisce a consiglieri timorosi o scettici che, di fronte al pericolo, propongono una soluzione umana.
2. "Fuggi al tuo monte come un uccello": È una metafora che suggerisce una frettolosa ritirata.
   · "Monte": Rappresenta un luogo di rifugio isolato e inaccessibile, come le fortezze rocciose dove ci si poteva nascondere (es. 1 Samuele 24:22; 26:1).
   · "Come un uccello": Evoca l'immagine di un uccellino spaventato che vola via verso un nido sicuro sulle alture per sfuggire al cacciatore.

Il Significato Profondo:
Il consiglio dei benintenzionati è:"Salva te stesso! Scappa e nasconditi, perché la situazione è senza speranza e l'unica via d'uscita è la fuga". È un consiglio dettato dal panico e da una fede vacillante, che vede solo la minaccia umana e non la protezione divina.

La Risposta di Fede (Salmo 11:1b-4):
Davide rifiuta questo consiglio con una dichiarazione di fede:

"Il SIGNORE è nel suo tempio santo; il SIGNORE ha il suo trono nei cieli."

La sua vera fortezza non è un "monte" fisico, ma il Dio vivente che regna sovrano dal cielo e vede tutto.

In sintesi, questo versetto cattura il momento drammatico in cui la fede si scontra con la paura. I consiglieri esortano a una fuga istintiva e disperata ("come un uccello"), ma il salmista sceglie di confidare non in un rifugio geografico, ma nella protezione sovrana di Dio, che è il suo vero "monte" di salvezza.

Spezzare la routine, rompere con il passato

Primo libro dei Re 19:19-21 NR06
[19] Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia si avvicinò a lui e gli gettò addosso il suo mantello. [20] Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia e disse: «Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va’ e torna, ma pensa a quel che ti ho fatto! [21] Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con la legna dei gioghi dei buoi fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si alzò, seguì Elia e si mise al suo servizio.


Contesto: Dopo l'incontro con Dio sull'Oreb, Elia obbedisce al comando di ungere Eliseo come suo successore (v. 16).

Simboli Chiave:

· Il mantello: Simbolo dell'autorità profetica e della chiamata divina. Il gesto di "gettarlo" costituisce una chiamata irrevocabile.
· I 12 paia di buoi: Indicano la ricchezza di Eliseo, sottolineando ciò che abbandona per seguire la chiamata.
· Sacrificio dei buoi: Atto di rottura radicale col passato; usa i legni del giogo (simbolo del lavoro precedente) per un sacrificio di consacrazione.

Sequenza Significativa:

1. Chiamata Sovrana: Elia agisce senza preamboli, Dio sceglie prima che Eliseo risponda.
2. Risposta Immediata: Eliseo "lascia i buoi e corre", mostrando prontezza.
3. Transizione Ordinata: La richiesta di Eliseo non è esitazione, ma un congedo appropriato dalla famiglia (cfr. Luca 9:61-62). Elia gli ricorda la priorità della chiamata ("pensa a quel che ti ho fatto").
4. Rottura Definitiva: Il banchetto di addio usando i mezzi della sua vecchia vita segna un punto di non ritorno.

In sintesi, il testo descrive una vocazione profetica esemplare: una chiamata sovrana di Dio, una risposta decisiva del discepolo e un passaggio totale dalla vita vecchia alla nuova, simboleggiato da un sacrificio che brucia i ponti alle spalle. Eliseo non fu solo un "servitore" di Elia (2 Re 3:11), ma un successore dotato del doppio del suo spirito, grazie a questa consacrazione senza riserve.

Giovanni 10:10

"Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza."
(Giovanni 10:10 NR06)

Queste parole di Gesù sono un faro di speranza in un mondo segnato dalla fatica e dalla mancanza. Egli non promette una vita semplicemente "funzionale" o "sufficiente", ma un'esistenza piena, traboccante, significativa. L'abbondanza che Cristo offre non è primariamente materiale, ma spirituale: una relazione viva con Dio, una pace che supera ogni comprensione, una gioia che le circostanze non possono rubare e uno scopo eterno.

Questa vita abbondante inizia riconoscendo che Lui è il Buon Pastore, e noi siamo le sue pecore. È una vita che si riceve aprendogli il cuore e seguendo la sua voce, non inseguendo i sostituti effimeri che il mondo propone.

Riflessione:
In quale area della tua vita stai accontentandoti di una versione impoverita dell'esistenza, quando Cristo ti offre abbondanza? Cosa significa, oggi, per te, affidarti a Lui come unica fonte di vita vera?

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Contesto: Parte del discorso sul Buon Pastore (Giovanni 10:1-18), in contrasto con i ladri e briganti che rappresentano le false guide.

Termini Chiave:

· "Io sono venuto" (ἐγὼ ἦλθον): enfasi sull'incarnazione e missione divina
· "Abbiano la vita" (ζωὴν ἔχωσιν): vita spirituale ed eterna
· "Abbondanza" (περισσὸν): sovrabbondante, oltre misura, eccedente

Contrasto Fondamentale:

· Il ladro: viene per rubare, uccidere, distruggere
· Cristo: viene per dare vita in abbondanza

In sintesi, Gesù definisce lo scopo della sua venuta: donare non una semplice sopravvivenza spirituale, ma una vita piena, sovrabbondante e qualitativamente superiore, in radicale opposizione all'opera distruttiva di Satana. Questa vita abbondante si realizza nella relazione con il Buon Pastore.

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L'affermazione "Io sono venuto" (ἐγὼ ἦλθον) non è quella di un semplice maestro morale, ma la dichiarazione di un'iniziativa divina.

Il Paradosso dell'Incarnazione:

· Dalla Gloria all'Umiliazione: Colui che era nel seno del Padre (Giovanni 1:18) entra nella storia umana.
· Dalla Sovranità alla Servitù: L'onnipotente accetta i limiti della carne, della fatica e della sofferenza.
· Dall'Eternità alla Temporalità: L'Alpha e l'Omega si sottopone al fluire del tempo.

Lo Scopo Intenzionale:
La preposizione"perché" (ἵνα) rivela un atto di volontà preciso e deliberato. Non è una visita di cortesia, ma una missione di salvezza. Il Dio trascendente diventa immanente con uno scopo ben definito: donare una vita abbondante (ζωὴ περισσός) che contrasta radicalmente l'opera del ladro che "uccide e distrugge".

Il Dramma del Rifiuto:
il paradosso si intensifica nella risposta umana. L'evangelista Giovanni aveva già prefigurato questa tragica ironia:
"È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto"(Giovanni 1:11).

In sintesi, la forza di Giovanni 10:10 sta nell'incontro tra la sovrana decisione d'amore di Dio ("Io sono venuto") e la tragica libertà dell'uomo di ignorarla. La vita abbondante che Cristo offre non è un'astratta teoria, ma il frutto di un costo immenso, pagato nella storia attraverso l'umiliazione dell'Incarnazione e l'orrore della Croce. La nostra indifferenza verso un tale dono rappresenta il mistero più profondo e tragico dell'esistenza umana.

venerdì, ottobre 24, 2025

Romani 12:2

Romani 12:2 NR06
"Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché sappiate discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto."

La vera trasformazione inizia nella mente. Come seguaci di Gesù, siamo chiamati non a conformarci ai valori del mondo, ma a permettere alla verità di Dio di riformare i nostri pensieri e desideri. Il rinnovamento avviene attraverso la Parola di Dio, la preghiera e l'opera dello Spirito Santo, cambiandoci dall'interno verso l'esterno. Chiedi a Dio di rinnovare il tuo modo di pensare ogni giorno, affinché le tue scelte riflettano la Sua volontà, non la pressione del mondo.

Romani 12:2 (NR06)

Contesto: Transizione dalla dottrina (capitoli 1-11) all'applicazione pratica (capitoli 12-16) della vita cristiana.

Termini Chiave:

· "Non conformatevi" (μὴ συσχηματίζεσθε): cessate di conformarvi esternamente
· "Siate trasformati" (μεταμορφοῦσθε): siate continuamente trasformati dall'interno
· "Rinnovamento della mente" (ἀνακαινώσει τοῦ νοός): completo rinnovamento del modo di pensare
· "Discernere" (δοκιμάζειν): testare e approvare attraverso l'esperienza

Meccanismo Spirituale:

1. Negazione - cessare il conformismo al mondo
2. Trasformazione - rinnovamento mentale progressivo
3. Discernimento - capacità di riconoscere la volontà di Dio

In sintesi, Paolo delinea il processo di santificazione: una trasformazione interiore che, partendo dal rinnovamento della mente, permette al credente di discernere e praticare la volontà di Dio, contrapponendo alla mentalità mondana un modo di pensare radicalmente rinnovato in Cristo.

giovedì, ottobre 23, 2025

5 PASSI PER RAFFORZARE LA TUA VITA DI PREGHIERA


1 Crea una routine costante

Riserva del tempo dedicato ogni giorno, anche se si tratta di 5-10 minuti, per parlare con Dio. La costanza crea una connessione.

2 Prega con le Scritture

Usa i versetti della Bibbia come guida. La Parola di Dio dà profondità, direzione e potenza alle tue preghiere.

3 Ascolta, non limitarti a parlare

La preghiera è una conversazione a doppio senso. Prenditi dei momenti di silenzio per ascoltare la voce e la guida di Dio.

4 Sii onesto e specifico

Dio dà più valore alla sincerità che alla perfezione. Condividi il tuo cuore, le tue paure e i tuoi bisogni con apertura.

5 Tieni un diario di preghiera

Scrivi le preghiere e le richieste esaudite. Vedere la fedeltà di Dio rafforza la tua fiducia in Lui

23 ottobre 2025: giorno 93

Filippesi 1:6 NR06
"Sono persuaso che colui che ha iniziato in voi un'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù."

Filippesi 1:6 ci ricorda che il nostro cammino spirituale non è una nostra realizzazione, ma l'opera continua di Dio in noi. Nel momento in cui abbiamo riposto la nostra fede in Cristo, Egli ha iniziato a plasmarci a sua somiglianza, un processo che continuerà finché non lo vedremo faccia a faccia. Sebbene possiamo inciampare o sentirci bloccati, Dio non abbandona mai ciò che inizia. La sua grazia ci trasforma pazientemente giorno dopo giorno. Perciò, confida nel processo di Dio nella tua vita.

Filippesi 1:6 (NR06)
"Sono persuaso che colui che ha iniziato in voi un'opera buona,la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù."

Analisi della Certezza della Salvezza

Contesto Immediato (Filippesi 1:3-8)

Testo Completo del Contesto:
"Ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi, pregando sempre con gioia per voi in ogni mia preghiera, a motivo della vostra partecipazione al vangelo dal primo giorno fino ad ora; sono persuaso che colui che ha iniziato in voi un'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. È giusto infatti che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore, voi che siete partecipi con me della grazia nelle mie catene e nella difesa e conferimento del vangelo. Infatti Dio mi è testimone del profondo affetto che ho per tutti voi nell'intimo di Cristo Gesù."(Filippesi 1:3-8, NR06)

Analisi Grammaticale e Lessicale

Termini Chiave:

· "Sono persuaso" (πεποιθώς - pepoithōs): Participio perfetto - certezza consolidata e permanente
· "Ha iniziato" (ἐνάρχομαι - enarchomai): Iniziare, cominciare - azione puntuale nel passato
· "Opera buona" (ἔργον ἀγαθόν - ergon agathon): Opera eccellente, di valore morale
· "Porterà a compimento" (ἐπιτελέω - epiteleō): Portare a perfezione, completare totalmente
· "Giorno di Cristo Gesù" (ἡμέρας Χριστοῦ Ἰησοῦ - hēmeras Christou Iēsou): Il giorno del ritorno di Cristo

Struttura Temporale:

· Passato: "Ha iniziato" - opera della salvezza
· Presente: "Sono persuaso" - certezza attuale
· Futuro: "Porterà a compimento" - completamento escatologico

Contesto nella Lettera ai Filippesi

Partnership Evangelistica:

· "A motivo della vostra partecipazione al vangelo dal primo giorno fino ad ora" (Filippesi 1:5, NR06)

Esempio di Paolo:

· "Fratelli, io non ritengo di aver già ottenuto il premio; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù." (Filippesi 3:13-14, NR06)

Sicurezza in Cristo:

· "Ma la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore" (Filippesi 3:20, NR06)

Interpretazione Teologica

1. Iniziativa Divina nella Salvezza

· "Poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l'operare, per il suo disegno benevolo." (Filippesi 2:13, NR06)
· "Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo." (1 Giovanni 4:19, NR06)

2. Perseveranza dei Santi

· "Ma il Signore è fedele; egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno." (2 Tessalonicesi 3:3, NR06)
· "Alle sue pecore egli dà la vita eterna; e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano." (Giovanni 10:28, NR06)

3. Certezza Escatologica

· "Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza" (2 Corinzi 3:12, NR06)
· "Poiché io so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno." (2 Timoteo 1:12, NR06)

Implicazioni Pratiche

1. Sicurezza nella Preghiera

· "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce." (1 Giovanni 5:14, NR06)

2. Gioia nelle Prove

· "Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere" (Giacomo 1:2, NR06)

3. Perseveranza nel Servizio

· "Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, abbondando sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore." (1 Corinzi 15:58, NR06)

Applicazione alla Vita Spirituale

1. Crescita Progressiva

· "Ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo." (2 Pietro 3:18, NR06)

2. Dipendenza Continua

· "Io sono la vite, voi i tralci. Chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla." (Giovanni 15:5, NR06)

3. Speranza Attiva

· "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è." (1 Giovanni 3:2, NR06)

Conclusione

In sintesi, Filippesi 1:6 afferma la certezza assoluta della salvezza del credente, fondata non sulla fedeltà umana ma sull'opera fedele di Dio. L'iniziativa divina ("ha iniziato"), la potenza divina ("porterà a compimento") e la fedeltà divina ("fino al giorno di Cristo") garantiscono che l'opera della salvezza, iniziata per grazia, sarà condotta a perfezione per grazia. Questa persuasione, radicata nel carattere immutabile di Dio, diventa fonte di sicurezza, gioia e perseveranza nella vita cristiana, sostenendo il credente attraverso ogni prova fino al compimento finale nell'incontro con Cristo.

mercoledì, ottobre 22, 2025

Meditazione del 22 ottobre

"Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici." (Giovanni 15:13 NR06)

RIFLESSIONE:

1. Come posso praticare l'amore sacrificale questa settimana?
2. Do più valore alle persone o alla mia comodità?

22 ottobre 2025: Giorno 92

Galati 4:7 NR06
"Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio."

Questo versetto ci ricorda che a causa di Gesù, la nostra identità è completamente cambiata. Non siamo più schiavi del peccato o della paura, ma siamo figli e figlie di Dio. Per mezzo di Cristo, siamo stati adottati nella famiglia di Dio e ora condividiamo la piena eredità che appartiene ai Suoi figli. Questo significa che possiamo avvicinarci a Dio non come servi che cercano di guadagnarsi il Suo favore, ma come figli amati che lo hanno già. Ricorda sempre che se sei in Cristo, sei un figlio di Dio, profondamente amato, con tutti i privilegi che derivano dall'essere parte della Sua famiglia.

Galati 4:7 (NR06)
"Così tu non sei più servo,ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio."

Analisi della Dichiarazione di Figliolanza

Contesto Immediato (Galati 4:1-7)

Testo Completo del Contesto:
"Or io dico che per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, egli non differisce in nulla da un servo, benché sia padrone di tutto; ma è sotto tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo tenuti in schiavitù sotto gli elementi del mondo; ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione di figli. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio."(Galati 4:1-7, NR06)

Analisi Grammaticale e Lessicale

Termini Chiave:

· "Servo" (δοῦλος - doulos): Schiavo, servo senza diritti propri
· "Figlio" (υἱός - huios): Figlio legittimo con pieni diritti
· "Erede" (κληρονόμος - klēronomos): Colui che riceve l'eredità per diritto
· "Per grazia" (διὰ θεοῦ - dia theou): Attraverso Dio, per opera divina

Struttura Logica:

· Negazione: "NON sei più servo"
· Affermazione: "MA figlio"
· Conseguenza: "SE figlio, ALLORA erede"
· Fonte: "PER GRAZIA di Dio"

Contesto nella Lettera ai Galati

Contrasto con la Schiavitù Legale:

· "Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché la promessa fosse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo." (Galati 3:22, NR06)
· "Prima però che venisse la fede, noi eravamo custoditi sotto la legge, rinchiusi in vista della fede che doveva essere rivelata." (Galati 3:23, NR06)

Base Cristologica:

· "Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi" (Galati 3:13, NR06)
· "Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge" (Galati 4:4-5, NR06)

Interpretazione Teologica

1. Transizione di Status

· Da schiavo del peccato a figlio libero
· "Poiché avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà, Padre»" (Romani 8:15, NR06)

2. Natura dell'Eredità

· Non per merito ma per relazione
· "Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo" (Romani 8:17, NR06)

3. Grazia come Fondamento

· Esclusione di ogni vanto umano
· "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio" (Efesini 2:8, NR06)

Implicazioni Pratiche

1. Libertà Figliale

· Accesso confidente al Padre
· "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia" (Ebrei 4:16, NR06)

2. Sicurezza nell'Identità

· Basata sulla posizione in Cristo, non sulle performance
· "Non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio" (Efesini 2:19, NR06)

3. Responsabilità Figliale

· Vivere in modo degno della chiamata
· "Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato" (1 Pietro 1:14, NR06)

Applicazione alla Vita Spirituale

1. Preghiera Figliale

· "E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre»" (Galati 4:6, NR06)

2. Relazione Personale con Dio

· "Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio" (Romani 8:16, NR06)

3. Liberazione dalla Condanna

· "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1, NR06)

Confronto con la Condizione Precedente

Prima: Sotto la Legge

· Schiavitù spirituale
· Timore e condanna
· Relazione giuridica

Ora: Sotto la Grazia

· Libertà figliale
· Amore e accoglienza
· Relazione familiare

Conclusione

In sintesi, Galati 4:7 dichiara la trasformazione radicale dello status del credente: da schiavo del peccato e della legge a figlio libero ed erede di Dio. Questa nuova identità, fondata esclusivamente sulla grazia divina e sull'opera redentrice di Cristo, conferisce al credente non solo diritti e privilegi (accesso al Padre, eredità eterna), ma anche una relazione intima e personale con Dio, resa vitale dallo Spirito Santo che grida in noi "Abbà, Padre". La figliolanza divina diviene così il fondamento di ogni libertà, sicurezza e dignità cristiana.

martedì, ottobre 21, 2025

Meditazione del 21 ottobre

"Tutto quanto volete che gli altri facciano a voi, fatelo anche a loro." (Matteo 7:12)

RIFLESSIONE:

1. Come vorrei essere trattato nelle mie attuali difficoltà?

2. Posso estendere la stessa grazia agli altri oggi?

21 ottobre 2025: Giorno 91

Matteo 6:14 NR06
"Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi."

Le parole di Gesù in Matteo 6:14 ci ricordano che il perdono non è opzionale. Quando nutriamo rancori, dimentichiamo che anche noi siamo peccatori che hanno ricevuto misericordia. Rifiutare di perdonare innalza muri tra noi e gli altri, e persino tra noi e Dio. Il vero perdono significa riflettere la grazia di Dio verso coloro che ci hanno ferito, proprio come Egli ha mostrato grazia a noi.

Matteo 6:14 (NR06)
"Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe,il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi."

Analisi del Comando sul Perdono

Contesto Immediato (Matteo 6:9-15)

Testo Completo del Contesto:
"Voi dunque pregate così: 'Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; e rimettici i nostri debiti, come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno'. Se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe."(Matteo 6:9-15, NR06)

· Posizione Strategica: Segue immediatamente la preghiera del Padre Nostro
· Enfasi Speciale: Gesù isola e sottolinea solo la petizione sul perdono
· Struttura Chiastica: Perdono umano ⇄ perdono divino

Analisi Grammaticale e Lessicale

Termini Chiave:

· "Perdonate" (ἀφῆτε - aphēte): Da ἀφίημι, "lasciare andare", "rimettere", "cancellare"
· "Colpe" (παραπτώματα - paraptōmata): "Fallimenti", "scivoloni", "trasgressioni"
· "Anche a voi" (καὶ ὑμῖν - kai hymin): Particella che stabilisce corrispondenza e reciprocità

Struttura Condizionale:

· Protasi: "SE voi perdonate..." (condizione umana)
· Apodosi: "...ALLORA il Padre perdonerà anche a voi" (risposta divina)

Contesto nel Discorso della Montagna

Relazione con altre Insegnamenti:

· "Se dunque tu stai per presentare la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a presentare la tua offerta." (Matteo 5:23-24, NR06)
· "Ma io vi dodo: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44, NR06)
· "E rimettici i nostri debiti, come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori" (Matteo 6:12, NR06)
· "Allora Pietro, accostatosi, gli disse: 'Signore, quante volte perdonerà mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?' Gesù gli rispose: 'Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette'." (Matteo 18:21-22, NR06)

Interpretazione Teologica

1. Non Meccanismo ma Corrispondenza

· Il perdono divino precede e abilita quello umano: "Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo." (Efesini 4:32, NR06)
· La capacità di perdonare è frutto dell'essere perdonati
· Non salvezza per opere: ma evidenza di aver ricevuto la grazia

2. Natura del Regno di Dio

· Relazioni orizzontali riflettono relazione verticale
· "Se uno dice: 'Io amo Dio', ma odia suo fratello, è un bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto." (1 Giovanni 4:20, NR06)

3. Discepolato Pratico

· Il perdono come segno distintivo del discepolo
· "Siate misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso." (Luca 6:36, NR06)

Implicazioni Pratiche

1. Verifica della Grazia Ricevuta

· La difficoltà a perdonare rivela incomprensione del proprio perdono
· "Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, come io ho avuto pietà di te?" (Matteo 18:33, NR06)

2. Liberazione dalla Schiavitù

· Il perdono libera il perdonante più che il perdonato
· "Badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati" (Ebrei 12:15, NR06)

3. Testimonianza Evangelica

· Il perdono come segno credibile del Vangelo
· "Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri." (Giovanni 13:35, NR06)

Applicazione alla Vita Comunitaria

1. Riconciliazione come Priorità

· "Lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a presentare la tua offerta." (Matteo 5:24, NR06)

2. Pazienza e Perseveranza

· "Se sette volte al giorno pecca contro di te e sette volte ti dice: 'Mi pento', tu gli perdonerai." (Luca 17:4, NR06)

3. Sostegno Reciproco

· "Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine." (Galati 6:1, NR06)

Conclusione

In sintesi, Matteo 6:14 rivela la natura relazionale del perdono nel Regno di Dio. Non si tratta di un meccanismo commerciale ma della logica consequenziale dell'aver ricevuto la grazia. La capacità di perdonare diventa sia l'evidenza di aver compreso il proprio perdono sia il canale attraverso cui si continua a sperimentare la misericordia del Padre. In questo circolo virtuoso stabilito da Gesù, il perdono umano non "merita" quello divino, ma dimostra di averlo veramente ricevuto e ne permette il libero fluire nella vita del discepolo.

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