Salmo 100:3
"Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e gregge del suo pascolo."
Davide ci chiama a riconoscere che il Signore solo è Dio. Lo facciamo ricordando che Egli è il nostro Creatore e noi siamo il Suo popolo, accuditi come pecore nel Suo pascolo. RiconoscerLo va oltre le semplici parole; si manifesta nel modo in cui viviamo: quando alziamo le nostre voci in lode, ci sottomettiamo alla Sua autorità in ogni parte della vita, seguiamo la Sua guida con gioia e rendiamo grazie per il Suo amore infallibile.
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Contesto: Un Inno di Lode Universale
Il Salmo 100 è un inno di ringraziamento e di lode, caratterizzato da un tono di gioia contagiosa. Il suo invito iniziale è: «Acclama al Signore tutta la terra!» (v. 1), stabilendo che la lode è destinata a tutta l'umanità, non solo a Israele. Il versetto 3 fornisce le fondamenta teologiche per questa lode universale, spiegando chi è Dio e chi siamo noi in relazione a Lui.
Analisi del Versetto
Il versetto presenta quattro verità fondamentali, ciascuna delle quali è un motivo per adorare:
1. La Sovranità Unica di Dio: «Riconoscete che il Signore è Dio»
· "Riconoscete" (דְּעוּ - de'u): Più che un semplice "sapere", questo verbo implica riconoscere, accettare, rendere noto. È un invito a proclamare una verità oggettiva.
· "che il Signore è Dio" (כִּי יְהוָה הוּא אֱלֹהִים - ki YHWH hu Elohim): Questa è una potente dichiarazione di monoteismo esclusivo. "YHWH" (il Nome proprio del Dio dell'alleanza) è "Elohim" (il termine generico per Dio/divinità). In altre parole, il Dio d'Israele non è semplicemente un dio tra tanti; Egli è l'unico, vero Dio. Tutte le pretese degli altri dèi sono nulle.
2. La Nostra Origine in Dio: «è lui che ci ha fatti»
· "ci ha fatti" (הוּא עָשָׂנוּ - hu asanu): Il verbo "fare" (עָשָׂה - asah) qui va oltre la creazione generale dell'umanità (di Genesi 1-2). Nel contesto del patto, significa che Dio ha plasmato, formato e stabilito il Suo popolo. È un richiamo all'elezione e alla creazione di Israele come nazione (Isaia 43:1, 21).
· Implicazione: Noi esistiamo perché Lui ha voluto. La nostra vita ha origine in Lui, non in noi stessi. Questo stabilisce il nostro status di creature davanti al Creatore.
3. La Nostra Appartenenza a Dio: «e noi siamo suoi»
· Questa è la logica conseguenza del punto precedente. Se Egli ci ha fatti, allora apparteniamo a Lui per diritto di creazione. Questo implica la Sua autorità su di noi e la Sua responsabilità per noi.
· Per il credente, questa verità è anche redentiva. Non solo gli apparteniamo per creazione, ma anche per riscatto (1 Pietro 1:18-19). Siamo doppiamente Suoi.
4. La Nostra Relazione con Dio: «siamo suo popolo e gregge del suo pascolo»
Questa verità è espressa con una doppia metafora, entrambe profondamente radicate nell'Antico Testamento:
· "Suo popolo" (עַמּוֹ - ammo): Questo è il linguaggio dell'alleanza. Evoca la promessa fatta ad Abramo, l'Esodo, il Sinai. Dio ha stabilito un rapporto speciale, di patto, con un popolo che Egli chiama "il mio popolo" (Esodo 6:7). È una relazione di impegno, promessa e vicinanza.
· "Gregge del suo pascolo" (וְצֹאן מַרְעִיתוֹ - tzon mar'ito): Questa è la metafora della cura e della guida. Il pastore provvede, guida, protegge e nutre il suo gregge (cfr. Salmo 23). Descrive la provvidenza quotidiana e la tenerezza di Dio verso il suo popolo.
Significato Teologico e Messaggio Principale
Il Salmo 100:3 fornisce le ragioni per cui tutta la terra è chiamata ad adorare YHWH:
1. L'Universalità del suo Regno: Egli è l'unico Dio, quindi tutta la terra gli deve riconoscimento.
2. Il Fondamento della nostra Identità: La nostra identità più profonda non è definita dalla nostra nazionalità, professione o successo, ma dal nostro rapporto con Dio: Siamo Sue creature, che Gli appartengono e che Egli guida e nutre.
3. La Risposta Appropriata è la Lode: La lode sorge spontaneamente quando realizziamo chi è Dio e chi siamo noi in relazione a Lui. L'adorazione è la risposta logica della creatura al suo Creatore, del popolo al suo Re, del gregge al suo Pastore.
Applicazione Pratica
Questo versetto è un potente promemoria per:
· Umiltà: Ci ricorda che non siamo autonomi. La nostra vita e il nostro valore derivano da Dio.
· Sicurezza: Appartenere a Lui significa essere sotto la Sua autorità e protezione. Siamo il gregge di un Buon Pastore.
· Scopo: Siamo stati creati da Lui e per Lui. Il nostro scopo fondamentale è conoscerLo, amarLo e glorificarLo.
· Comunità: Siamo "popolo" e "gregge". La nostra fede non è solo individuale, ma condivisa con altri che appartengono a Lui.
In sintesi, Salmo 100:3 è una dichiarazione radicale sull'identità di Dio e sulla nostra. È il fondamento di ogni vero culto: riconoscere che Egli è il Signore, e che noi siamo il Suo popolo, felice di essere sotto le Sue cure.