"Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
Gesù insegna che la preghiera riguarda la sincerità, non l'apparenza. Il problema non è la preghiera pubblica in sé, ma il pregare per impressionare gli altri. Dio apprezza un cuore che lo cerca con umiltà e onestà. Sia in privato che in pubblico, la vera preghiera è concentrata su Dio solo, non su come gli altri ci percepiscono.
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Contesto: La Critica alla Ipocrisia Religiosa
Gesù sta contrastando la pratica degli ipocriti che pregavano «in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini» (v. 5). Il capitolo 6 del Discorso della Montagna affronta tre atti di pietà (elemosina, preghiera, digiuno), sottolineando che la motivazione conta più del gesto esteriore.
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Analisi del Versetto
1. «Ma tu... entra nella tua cameretta»
· "Ma tu": Contrasto netto con gli ipocriti. Gesù si rivolge al discepolo chiamato a una relazione autentica con Dio.
· "Cameretta" (ταμεῖον, tameion): Stanza interna o ripostiglio, luogo privo di pubblico. Simbolo di intimità e separazione dalle distrazioni mondane. Non esclude la preghiera pubblica (cfr. Atti 1:14; 1 Timoteo 2:8), ma ne definisce la priorità: la preghiera genuina nasce nel segreto.
2. «chiudi la tua porta»
· Gesto pratico e simbolico: proteggere l’incontro con Dio dall’ostentazione e dalle interferenze. Ricorda il consiglio di Ecclesiaste 5:1: «Accostati per ascoltare, più che per offrire sacrifici degli stolti».
3. «prega il Padre tuo che è nel segreto»
· "Padre tuo": Relazione personale e fiduciosa (cfr. Romani 8:15).
· "Nel segreto": Dio è presente anche dove nessun occhio umano vede. La preghiera non ha bisogno di palcoscenici per raggiungerLo.
4. «il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà»
· "Vede nel segreto": Dio osserva il cuore, non la performance (1 Samuele 16:7).
· "Ricompenserà" (ἀποδώσει, apodōsei): Non si riferisce a beni materiali, ma alla comunione con Dio stesso (la ricompensa è conoscereLo, cfr. Geremia 9:23-24) e alla risposta alle preghiere secondo la Sua volontà (1 Giovanni 5:14).
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Significato Teologico
· Priorità dell’interiorità: La preghiera è primariamente un dialogo con Dio, non una dimostrazione sociale.
· Dio come Padre: La relazione filiale permette di avvicinarsi a Lui con semplicità, senza bisogno di mediazioni ritualistiche.
· Liberazione dall’approvazione umana: Chi prega nel segreto smette di cercare il consenso delle persone (Galati 1:10).
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Applicazione Pratica
1. Spazio e tempo dedicati: Trovare momenti di solitudine per pregare senza distrazioni (Marco 1:35).
2. Sincerità vs. formalismo: Usare parole semplici e sincere, non «vaniloqui come i pagani» (Matteo 6:7).
3. Preghiera pubblica e privata: La preghiera comunitaria (in chiesa) deve scaturire da una vita di preghiera personale.
4. Fiducia nella ricompensa divina: Dio risponde nel modo e nel tempo giusto, anche quando nessuno vede le nostre lacrime o le nostre richieste.
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Collegamenti Biblici
· Luca 5:16: Gesù stesso «si ritirava nei luoghi deserti e pregava».
· Daniele 6:10: Daniele prega a porte aperte, ma il suo cuore era fedele a Dio, non agli osservatori (prova che il "segreto" è prima di tutto un atteggiamento del cuore).
In sintesi, Matteo 6:6 invita a una preghiera autentica, fondata su una relazione intima con il Padre, libera dal bisogno di apparire e certa che Dio—anche nel silenzio—ascolta e agisce.