giovedì, settembre 11, 2025

11 settembre 2025: Giorno 51

Esodo 18:9
"Ietro si rallegrò di tutto il bene che il Signore aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani."

Quando Mosè raccontò a Ietro tutto ciò che Dio aveva fatto per Israele, Ietro si rallegrò non solo delle benedizioni ricevute, ma della bontà di Dio rivelata attraverso le Sue opere. Questa è una prospettiva che dobbiamo imparare a coltivare. Troppo spesso ci rallegriamo solo di ciò che otteniamo, ma la Scrittura ci chiama a rallegrarci di chi è Dio e della bontà che Egli mostra attraverso le Sue opere.

Il versetto di Esodo 18:9 è un momento significativo nel racconto dell'Esodo, che rivela la reazione di Ietro, sacerdote di Madian e suocero di Mosè, di fronte alla liberazione del popolo d'Israele.

Ecco un'analisi del versetto nel suo contesto e il suo significato più profondo.

Contesto Immediato

Prima di questo versetto:

· Mosè ha condotto il popolo fuori dall'Egitto attraverso potenti atti di Dio (le piaghe, l'apertura del Mar Rosso).
· Il popolo ha vagato nel deserto, dove Dio ha provveduto al loro bisogno di cibo (manna e quaglie) e acqua (dalla roccia).
· Ietro, sentite tutte queste notizie, viene a trovare Mosè nel deserto, portando con sé la moglie e i figli di Mosè (Esodo 18:1-8). Mosè gli racconta "tutto ciò che il Signore aveva fatto al Faraone e agl'Israeliti" (v. 8).

Il versetto 9 è la risposta di Ietro a questo racconto.

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Analisi del Versetto: Esodo 18:9

"Ietro si rallegrò di tutto il bene che il Signore aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani."

Questo versetto, sebbene breve, è ricco di significato:

1. Il Soggetto: "Ietro"

Ietro non è un israelita. È un Madianita, un pagano che era un sacerdote della sua religione (Es 3:1; 18:1). La sua reazione è quindi particolarmente importante: dimostra che il potere e la bontà di Dio sono visibili e riconoscibili anche al di fuori del popolo del patto. È una testimonianza universale dell'opera di Dio.

2. L'Azione: "si rallegrò" (וַיִּחַדְּ - vayichad)

La parola ebraica usata qui (חָדָה - chadah) significa "rallegrarsi, essere felice, gioire". Non è una gioia superficiale, ma un rallegrarsi profondo e sincero. Ietro non prova invidia per la benedizione data a un altro popolo, né un nazionalismo che gli farebbero rimpiangere la sconfitta degli Egiziani. La sua è una gioia disinteressata per il trionfo del bene e della giustizia.

3. La Causa della Gioia: "di tutto il bene che il Signore aveva fatto"

Ietro riconosce chiaramente che l'autore di quel "bene" è "il Signore" (YHWH). Non attribuisce il successo all'astuzia di Mosè o alla fortuna, ma all'intervento sovrano del Dio d'Israele. Il "bene" (טוֹבָה - tovah) si riferisce all'intera opera di liberazione e provvidenza, un atto di grazia e potenza.

4. Il Beneficiario: "a Israele"

Ietro si rallegra per la benedizione data a altro popolo. Questo mostra una generosità d'animo e un cuore giusto da parte sua.

5. L'Opera Specifica: "liberandolo dalla mano degli Egiziani"

La gioia di Ietro è per un atto specifico di liberazione e salvezza. La "mano degli Egiziani" simboleggia l'oppressione, la schiavitù e l'ingiustizia. La "mano" di Dio è stata più potente, spezzando quelle catene.

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Significato Teologico e Importanza

La reazione di Ietro non è solo un dettaglio biografico; ha un peso teologico nel racconto:

1. Un Modello di Gioia Empatica: Ietro diventa un modello per come il popolo di Dio dovrebbe reagire alle Sue opere. La sua gioia disinteressata contrasta con le lamentele e la mancanza di fede che Israele stesso aveva spesso mostrato nel deserto.
2. Il Riconoscimento Universale di Dio: La sua risposta mostra che la rivelazione di Dio attraverso le Sue azioni potenti è intelligibile a tutte le nazioni, non solo a Israele. Prefigura l'inclusione dei Gentili (i non Ebrei) nel piano di salvezza di Dio.
3. Una Professione di Fede Implicita: La gioia di Ietro è di per sé una forma di lode. Subito dopo questo versetto (ai vv. 10-12), Ietro benedice Dio e offre sacrifici, arrivando a una piena confessione di fede: «Ora so che il Signore è più grande di tutti gli dèi» (v. 11). La sua gioia lo conduce alla lode e all'adorazione.

In Sintesi

Esodo 18:9 ci mostra la giusta reazione di un cuore onesto di fronte all'opera di Dio: un rallegrarsi sincero e disinteressato per la benedizione e la liberazione che Egli dona al suo popolo, riconoscendo che ogni bene viene da Lui.

È un invito a gioire per le vittorie degli altri, a riconoscere la mano di Dio nelle storie di liberazione che ci circondano e a permettere che quella gioia ci porti, come Ietro, a lodare e adorare Dio con maggiore fervore.

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