lunedì, ottobre 13, 2025

La grande illusione

C'è qualcosa di profondamente ironico nel fatto che oggi siano proprio le classi popolari, storicamente legate ai movimenti operai e progressisti, a rappresentare la base elettorale più fedele della destra populista. È il prodotto di un inganno perfettamente orchestrato, un'operazione retorica che ha sostituito l'interesse economico con la paura, la giustizia sociale con l'identità, la solidarietà con il rancore.
La destra populista ha capito una cosa fondamentale: le classi popolari non votano più con il portafoglio, ma con la pancia. Così ha smesso di parlare di salari, pensioni o diritti, e ha iniziato a parlare di immigrati, confini, "valori tradizionali". Ha confezionato un messaggio semplice, binario: noi contro loro, il popolo contro l'élite (che poi, curiosamente, sarebbero loro), la Nazione contro gli invasori.

Una narrazione comoda, che solleva il cittadino dalle fatiche del pensiero critico e gli offre un colpevole esterno per ogni disagio interno.

Ma dietro i proclami nazionalisti, dietro le promesse di protezione e "prima gli italiani", si nasconde un'agenda economica profondamente anti-popolare. Tagli allo stato sociale, flessibilità del lavoro, flat tax, condoni fiscali: misure che avvantaggiano sistematicamente i ceti abbienti. È il capitalismo mascherato da patriottismo, il neoliberismo travestito da sovranismo. E intanto, gli stessi partiti che gridano "difendiamo il popolo" votano in Parlamento per limitare i sussidi, rifiutare il salario minimo, privatizzare i servizi pubblici.

È un'illusione politica di massa: il lavoratore che si crede protetto da chi in realtà lavora contro di lui. Un paradosso che tiene in piedi governi che tagliano i diritti in nome dell'identità, che affamano in nome
della sicurezza. Perché il vero nemico, oggi, non è il ricco evasore né il padrone che delocalizza: è l'immigrato, il diverso, l'altro".
Così, mentre le disuguaglianze aumentano e i salari ristagnano, le classi popolari continuano a votare chi le tiene esattamente dove stanno: in basso. Ma con una bandiera in mano, uno slogan urlato e l'illusione di essere finalmente dalla parte dei vincenti.
(Da Instagram - @imperodegliultimi

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